Italia-Ucraina 3-0: le pagelle degli azzurri
Speciale Germania 2006 – Gli azzurri guadagnano la semifinale rifilando tre gol ad una modesta Ucraina. Zambrotta e Gattuso migliori in campo. Grandi progressi per Totti. Si sblocca Tonigol.
Gara a senso unico contro l’Ucraina. Lippi torna al 4-4-1-1, schierando Camoranesi sulla fascia destra e Totti a sostegno dell’unica punta, Toni. E’ proprio la vivacità di Camoranesi a mettere in difficoltà gli uomini di Blochin nei primi minuti. A sbloccare il risultato ci pensa Zambrotta con un sinistro da limite che fa esplodere lo stadio di Amburgo. L’Italia ha in mano il pallino del gioco ma non crea chiare occasioni da rete. Almeno fino al quarto d’ora della ripresa, quando Toni ritrova la via del gol. Nel giro di dieci minuti arrivano il 2-0 e il 3-0. Totti nel finale potrebbe fare il 4-0 ma tenta il tocco morbido invece di tirare con potenza. Buono comunque il recupero del numero 10, che si lascia alle spalle l’infortunio giocando tutti i novanta minuti ad alto livello. Andiamo in semifinale, poi ci divertiamo: così aveva detto Lippi. A Dortmund martedì troveremo la Germania di Klinsmann, per la più classica delle sfide europee che si arricchirà di un nuovo capitolo mondiale.
Le pagelle: Buffon 7,5 – Nei primi 45’ minuti non viene mai chiamato in causa. Al 4’ della ripresa salva il risultato con un riflesso da campione e si procura un bernoccolo battendo sul palo. Poi non lascia passare più nulla. Zambrotta 8 – Si sgancia dalla difesa al 5’, arrivato a metà campo scambia con Totti, arriva al limite dell’area e lascia partire una rasoiata di sinistro che sorprende il portiere ucraino sul primo palo: è l’1-0. Poi una gara impeccabile, in cui spiccano il salvataggio sulla linea quando gli ucraini potevano ancora riaprire il match e l’assist d’oro per il 3-0 di Toni. Cannavaro 7,5 – Ennesima prova maiuscola del capitano, che non concede nulla agli avversari, intervenendo sempre con la tranquillità del campione navigato. Schevchenko è praticamente azzerato. Barzagli 6,5 – Una grande voglia di far bene lo porta a salire fino a centrocampo per cercare l’anticipo e ad intervenire in maniera sempre pulita. L’impressione però è che con un Cannavaro così al fianco, che difende per tre, viva di rendita. Grosso 6 – Gioca ordinato, senza strafare. Sale a sovrapporsi a Perrotta e a cercare il tocco smarcante di Totti, ma non trova quasi mai quella fiammata che ci aveva permesso di stendere gli australiani all’ultimo minuto. Gattuso 8 – Prestazione storica. Prende pestoni e ginocchiate, stringe sempre i denti e non rinuncia ad azzannare ogni maglia gialla che gli capita a tiro nonostante la diffida. Ringhio ormai è un giocatore di livello mondiale. Pirlo 5,5 – E’ il meno brillante dei centrocampisti azzurri. Aveva iniziato il Mondiale alla grande e si è andato progressivamente appannando. Speriamo torni subito al top. Sostituito da Barone al 67’. Perrotta 7 – Nel primo tempo corre come un forsennato, dialoga con Totti e si inserisce ripetutamente, mancando però in più di un’occasione il guizzo finale. Nella ripresa Lippi, complice la girandola di sostituzioni, gli cambia tre volte posizione e lui risponde con coraggio, ordine e carisma. Camoranesi 7 – La prima mezzora è da funambolo. Porta scompiglio sulla fascia destra saltellando, dribblando, piroettando attorno agli avversari. Al 20’ del secondo tempo semina il panico nella difesa ucraina e viene steso subito dentro l’area: forse rigore. Totti 7 – Il rigore realizzato contro l’Australia ha avuto lo sperato effetto terapeutico sul nostro giocatore più atteso. Nel primo tempo dà spettacolo, trovando sempre il genio per il passaggio smarcante, il più delle volte di prima. Splendida la triangolazione con Zambrotta da cui nasce il primo gol. C’è la sua firma anche sul gol del 2-0, quando dalla sinistra pennella il cross per la testa di Toni. A dieci minuti dalla fine spreca un’occasione deliziosa cercando il numero di casa, il pallonetto. Toni 7,5 – Primo tempo di grande lavoro, ma senza un briciolo d’occasione. Poi, nella ripresa, proprio quando sembra troppo solo là davanti e inizia a sentire il bisogno di una spalla, si sblocca. Colpo di testa a fil di palo al 59’, piattone destro a porta sguarnita al 69’. La mano destra di Tonigol vicino all’orecchio era quello che i tifosi italiani aspettavano con impazienza. Adesso tutto è possibile. Barone s.v. Oddo s.v. Zaccardo s.v.
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