Italia-Australia 1-0: le pagelle degli azzurri
Speciale Germania 2006 – Italia ai quarti di finale con una vittoria in extremis. Nonostante le scelte bizzarri di Lippi. Nonostante un’espulsione ingiusta. Nonostante Del Piero.
Italia-Australia è stata due partite diverse: quella del primo e quella del secondo tempo. Del Piero viene schierato a sorpresa dall’inizio, ma è Toni a rendersi pericoloso con alcune occasioni limpide da rete. Anche Gilardino disputa una buona gara, ma Lippi si comporta come se non avesse visto i primi quarantacinque minuti e, dal primo della ripresa, gli preferisce Iaquinta. Poi ci pensa l’espulsione di Materazzi a far prendere alla partita una brutta piega. Gli azzurri in dieci soffrono contro un’Australia ben messa in campo ma stringe i denti e, all’ultimo minuto di recupero, riescono ad agguantare i quarti di finale col rigore trasformato dal suo uomo più rappresentativo, Francesco Totti, buttato in campo da Lippi a quindici minuti dalla fine. Immenso Cannavaro; Perrotta e Gattuso inesauribili motori di centrocampo.
Buffon 7 – Impeccabile in tutti i frangenti della gara. Le parate effettuate non sono difficilissime ma l’importante è che lui risponda ancora una volta presente, trovando sempre il tempo delle uscite e dando sicurezza ai compagni. Zambrotta 6,5 – Partita sacrificatissima, specialmente quando la squadra rimane in dieci. Non commette sbavature, anzi si disimpegna sempre con classe. Negli ultimi minuti si lascia innervosire da Aloisi e becca un cartellino giallo. Cannavaro 7,5 – Lui e Buffon sono i veri trascinatori della squadra. Anche contro i canguri Cannavaro gioca una partita di livello assoluto, trovando sempre il tempo dell’anticipo e non facendosi mai superare in acrobazia. Finirà sicuramente tra i migliori undici dei Mondiali. Materazzi 6 – Nel primo tempo un’altra grande prestazione al posto di Nesta: non si contano gli anticipi, in elevazione e di piede. Sta benissimo fisicamente e sale a ad anticipare fino a centrocampo. Poi l’intervento scoordinato che l’arbitro Cantalejo punisce ingiustamente con il cartellino rosso. Grosso 6 – Sulla nostra fascia sinistra non riusciamo mai a creare pericoli. Le colpe vanno in gran parte all’evanescente Del Piero, ma anche il terzino del Palermo non brilla per iniziativa. Nel secondo tempo non viene mai nominato dal telecronista, tranne trovare la fiammata improvvisa che consegna il rigore all’Italia. Gattuso 7 – Cuore e muscoli: il Gattuso che conosciamo. Rincorre gli avversari in tutto il campo, ruba una serie infinita di palloni e a volte si intestardisce in percussioni solitarie che non fanno parte del suo repertorio. Indispensabile quando l’Italia resta in dieci. Pirlo 6 – Gioca ad intermittenza, alternando cose belle a minuti di estraniamento. Quando saltano gli equilibri ed il centrocampo azzurro deve soffrire si mette a disposizione e dà manforte ai compagni. Perrotta 7 – Simone cento-polmoni disputa la solita partita ad alto tasso chilometrico. Formidabili le sue corse sulla destra, puntuali ma sfortunati i suoi inserimenti. Uno dei giocatori più in forma della nostra Nazionale. Del Piero 4 – Oggetto misterioso. Preferito a Totti all’ultimo minuto, non ha lo stesso vigore agonistico dei compagni. Macchinoso e sfiduciato, non trova mai la posizione giusta e finisce per estraniarsi dal gioco già dopo pochi minuti. Incredibilmente Lippi toglie Gilardino ad inizio ripresa, Toni poco dopo e lascia in campo Pinturicchio fino al 75’. E’ il caso di mettere una volta per tutte la parola fine sul rapporto mai idilliaco tra Del Piero e la Nazionale? Toni 6,5 – Sfrutta tutta la sua fisicità e si procura un’occasione dietro l’altra. Peccato che la fortuna gli abbia voltato le spalle. Al 3’ di testa sfiora il palo; al 21’ stop, virata e tiro di destro respinto di piede dal portiere australiano; al 33’ capocciata sbilenca davanti alla porta avversaria. Sacrificato sull’altare della Patria al 60’, quando esce per Barzagli. Gilardino 6,5 – Buona l’intesa con Toni: i due si cercano e lottano come mastini. Al 19’, su sponda di Toni, blocca di petto invece di calciare al volo e il tiro diviene facile preda di Schwarzer. Lasciato negli spogliatoi nell’intervallo per far posto a Iaquinta. Della serie quando un allenatore perde i lumi. Iaquinta 5,5 – Se è vero che l’Italia ha i due attaccanti più prolifici degli ultimi due anni e un cobra del gol come Inzaghi, non può essere Iaquinta – venuto in Germania grazie all’infortunio di Christian Vieri, è bene ricordarlo - ad essere, ancora una volta, quello chiamato a salvare la Patria. Barzagli 6,5 – Gara ordinata del giovane centrale del Palermo, che entra a freddo e dà vita dura a Viduka. Totti 6,5 – Entra quando il tempo di Del Piero è già scaduto da un pezzo. Un paio di lampi di classe prima del rigore trasformato al 93’ con freddezza e dell’esultanza col biberon.
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