Prima Ironman all’estero per il fermano Giacomo Riposati
Dopo 3,8 km di nuoto, 180 km di bicicletta e 42 km di corsa lo scorso 5 luglio Giacomo Riposati ha attraversato la “Finish-Line” dell’Ironman di Francoforte, gara valida come campionato europeo sulla distanza. Prima trasferta all’estero per il neo-presidente dell’Olimpia Triathlon ASD e trasferta solitaria. Già un anno fa i 2.800 posti disponibili per l’Ironman del 2009 erano andati esauriti nel giro di poche ore dall’apertura delle iscrizioni. Ma Giacomo, insieme a due compagni di squadra, ce l’aveva fatta a conquistarsi un posto nella starting list. Purtroppo, uno di questi, il triatleta matelicese Tommaso Carsetti è tragicamente scomparso nel marzo di quest’anno e l’altra compagna lo stesso mese è stata vittima di una seria caduta in bici che le ha impedito di portare a termine la preparazione per partecipare alla gara. Ma Giacomo, incoraggiato dai 500.000 spettatori distribuiti lungo tutto il percorso della gara, non si è sentito solo. Conoscendo soltanto le gare nostrane, dove il pubblico è costituito quasi esclusivamente da amici e parenti degli atleti, mentre gli abitanti dei luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sono spesso infastiditi da quelli che sono considerati disagi collegati all’evento (strade chiuse al traffico, divieto di parcheggiare in determinate zone ecc.) è rimasto colpito dal calore, l’affetto e la partecipazione non solo degli abitanti dei paesi lungo il percorso ciclistico, ma di tante persone confluite appositamente per seguire l’evento sportivo e fare il tifo con trombette, campanacci e incitazioni tipo “Go, Giacomo, go!” (il nome degli atleti è leggibile sui pettorali). Già alle sei della mattina era quasi impossibile raggiungere il Langener Waldsee, un piccolo laghetto artificiale contornato da una fitta foresta, dove gli spettatori aspettavano con ansia le sette per assistere dal vivo alla partenza della frazione natatoria, evento spettacolare dove l’acqua sembra ribollire improvvisamente, agitata da oltre cinquemila braccia nere (si nuota con la muta) dopo lo sparo che sancisce il via. Usciti dall’acqua gli atleti inforcano la bici per percorrere i 15 km che li separano dal centro di Francoforte che viene attraversato prima di ripetere due volte un percorso quasi interamente pianeggiante ad eccezione di tre salite poco impegnative. Quello di Francoforte, infatti, è considerato uno degli ironman più veloci, che il campione europeo 2009, il tedesco Timo Bracht, è riuscito a portare a termine nel tempo di 7:59.16. Nella frazione ciclistica, Giacomo ha dovuto lottare soprattutto contro il vento, ma è soddisfatto della media di quasi 30km/h che è riuscito a tenere. I dolori, e questa non è una metafora, sono iniziati durante la frazione podistica lungo il Meno, che ha affrontato con un passo molto allegro per i primi 20 km, dovendo poi purtroppo soccombere a dei violenti crampi addominali dovuti probabilmente a un colpo di freddo. Cionostante non ha mai pensato per un solo momento di abbandonare la competizione che ha infine concluso nel tempo di 13:12.17.
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