Bruce Springsteen in Italia: l’attesa sta per terminare
Mancano pochissimi giorni. Conclusa la parte americana del tour, per Bruce Springsteen è arrivato il momento di portare il suo spettacolo in Europa. Domenica prossima, 25 novembre, il Boss partirà dal Palacio de Deportes di Madrid; il giorno dopo, lunedì 26, si esibirà a Bilbao; mercoledì 28 sarà la volta di Milano, per l’unica data italiana del tour, al Datchforum di Assago. Inutile dire che tra i fan l’attesa è febbrile. Ogni concerto di Springsteen, da sempre, rappresenta un evento. Stavolta l’interesse è tutto per i brani del nuovo album “Magic”, che sembrano fatti apposta per essere suonati dal vivo, ricchi di energia, di melodie che si attaccano addosso, di chitarre, di assoli di sax e di spolverate di piano, figli insomma del tipico sound della E Street Band, che in questo tour è tornata nel posto in cui sempre dovrebbe stare, al fianco di Bruce. Gli ultimi due tour del rocker del New Jersey sono stati orfani della E Street Band. Nel 2005 Springsteen si è esibito solo and acoustic, presentando in maniera spoglia le canzoni di “Devils & Dust”; nel 2006 ha portato in giro per il mondo le canzoni di protesta di Pete Seeger accompagnato dalla Seeger Sessions Band. I tempi erano più che maturi dunque per un ritorno alla classicità del suono della Casa Madre, della più grande macchina rock’n’roll del pianeta: Clarence Clemons, Roy Bittan, Nils Lofgren, Danny Federici, Garry Tallent, Max Weinberg, Soozie Tyrell, Patti Scialfa, Steve Van Zandt sono musicisti che, insieme su un palco sotto la guida del proprio capo, non temono rivali. Nei concerti americani, Springsteen ha proposto scalette eclettiche, alternando i pezzi di “Magic” (Radio Nowhere, Gypsy Biker, Devil’s Arcade, Last to Die, Girls in Their Summer Clothes sono gli immancabili), con episodi del recente passato (Lonesome Day e The Rising), classici senza tempo (Badlands, Born to Run, Dancing in the Dark) e persino recuperi dai giorni lontanissimi – erano i primi anni Settanta – dei suoi esordi (Growin’ Up, Kitty’s Back).
Di seguito le scalette dei concerti dell’ultima parte del tour americano:
15 novembre (Albany, NY): Radio Nowhere / No Surrender / Lonesome Day / Gypsy Biker / Magic / Reason to Believe / Darkness on the Edge of Town / Candy's Room / She's the One / Livin' in the Future / The Promised Land / I'll Work For Your Love / 4th of July, Asbury Park (Sandy) / E Street Shuffle / Devil's Arcade / The Rising / Last to Die / Long Walk Home / Badlands / Girls in Their Summer Clothes / Thunder Road / Born to Run / Dancing in the Dark / American Land
14 novembre (Pittsburgh, PA): Radio Nowhere / The Ties That Bind / Lonesome Day / Gypsy Biker / Magic / Reason to Believe / Night / She's the One / Livin' in the Future / The Promised Land / Code of Silence / Backstreets / Working on the Highway / Devil's Arcade / The Rising / Last to Die / Long Walk Home / Badlands / Youngstown / Girls in Their Summer Clothes / Kitty's Back / Born to Run / Dancing in the Dark / American Land
12 novembre (Washington DC): Radio Nowhere / The Ties That Bind / Lonesome Day / Gypsy Biker / Magic / Reason to Believe / Jackson Cage / She's the One / Livin' in the Future / The Promised Land / Town Called Heartbreak / Backstreets / Working on the Highway / Devil's Arcade / The Rising / Last to Die / Long Walk Home / Badlands / Girls in Their Summer Clothes / Thunder Road / Born to Run / Dancing in the Dark / American Land
11 novembre (Washington DC): Radio Nowhere / No Surrender / Lonesome Day / Gypsy Biker / Magic / Reason to Believe / Night / She's the One / Livin' in the Future / The Promised Land / I'll Work For Your Love / Tunnel of Love / Working on the Highway / Devil's Arcade / The Rising / Last to Die / Long Walk Home / Badlands / Girls in Their Summer Clothes / Growin' Up / Kitty's Back / Born to Run / Dancing in the Dark / American Land
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