Malcolm Middleton “A Brighter Beat”
Etichetta: Full Time Hobby Brani: We’re All Going To Die / Fight Like The Night / A Brighter Beat / Death Love Depression Love Death / Fuck It, I Love You / Stay Close Sit Tight / Four Cigarettes / Somebody Loves You / Up Late At Night Again / Superhero Songwriters
Fino al 2006 Malcolm Middleton è stato la metà strumentale degli Arab Strap, duo scozzese che per un decennio ha riunito un discreto seguito con le sue canzoni piene di mestizia, di indolenza e di cinismo. Poi il tour d’addio, lo scioglimento e ognuno per la sua strada, benché sia Malcolm che Aidan Moffat, voce degli Arab Strap, non abbiano disdegnato i progetti solo anche con la band ancora in vita. “A Brighter Beat”, terzo album di Malcolm, non si discosta molto dall’ultima produzione firmata Arab Strap, semmai l’unico fattore di scarto è quello suggerito nel titolo: l’album appare più luminoso, con un soffio di movimento in più a svegliare i brani dall’immobilità. Ma attenzione, seguendo quello che il titolo promette e rimanendo ai soli suoni dell’album, si va incontro ad un equivoco. Basta dare una spulciata ai testi, per capire che le gradazioni d’umore non si sollevano molto dal basso a cui i fan degli Arab Strap sono fin troppo abituati. Pur privi della spudoratezza unica delle parole di Aidan, i testi di Malcolm convincono con il loro cantare l’amore e le sue derive, forse più degli arrangiamenti i quali finiscono spesso per ritrovarsi dalle parti di un folk mischiato all’elettronica (o folktronica come qualcuno ama dire) che ormai non ha più nulla di originale. Certo, dichiarazioni d’amore come quelle contenute in Fuck It, I Love You («fuck it, I love you, there you go/three little words on a mobile phone/when are you coming home?/ when are you coming home?/don’t want to be alone») e in Up Late At Night Again («I’ll always want to have you by my side/for all the time») stupiscono e si fanno ascoltare con piacere, ma a prendere il cuore in una morsa sono gli epiloghi più ineluttabili, raccontati con un accento scozzese che sa tanto di scotch e pugni, pioggia e disperazione. Eccoci allora a commuoverci alla storia di Four Cigarettes, lo strazio dell’addio misurato in tabacco e nicotina («we’re four cigarettes away from having to leave the house/got to make them last till the sun goes down»); a chiudere gli occhi e sognare grazie al duetto con Jenny Reeve (Fight Like The Night); ad alzarci dalla sedia per la conclusiva Superhero Songwriters, dall’arrangiamento stavolta sì sfacciato e fumettistico.
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