Sconcerti, con Vinicio Capossela
Senigallia, 2006-05-04 - Dom 7 mag, al Teatro La Fenice–ore 21.30, a salire sul palco sarà Vinicio Capossela, con lo spettacolo “Ovunque proteggi”.
Sconcerti si avvia alla chiusura, ma non manca di riservare colpi da maestro. Domenica 7 maggio a salire sul palco del teatro La Fenice di Senigallia alle 21.30, sarà Vinicio Capossela, con lo spettacolo “Ovunque proteggi”. Ideato dallo stesso Capossela, che ha scelto di presentare le nuove canzoni calandole in una dimensione fortemente teatrale, la piece è una rappresentazione in forma di visioni del viaggio di “Ovunque proteggi”, sesto album di inediti della sua carriera discografica, concepito e scritto nella prima metà del 2005 e registrato di getto. Un viaggio a metà strada tra un’odissea mitica e una via crucis profana che attraverserà l’Italia da Carnevale alla Pasqua di Resurrezione. “Sarà un concerto mitologico di pezzi solenni – ha spiegato Capossela - I nostri campioni arriveranno dalla Tracia, dalla Colchide, dall’Epiro, direttamente per farsi sbranare da voi. Dunque ascolterete salmi e prediche, vedrete sfilare apparizioni mitologiche, arriverete in fondo al labirinto del Minotauro, sarete adescati dalla Medusa, conoscerete giganti e maghi, sentirete sibilare oracoli e indovinelli.” “Ovunque proteggi” contiene 13 nuove composizioni e giunge a oltre cinque anni di distanza dall’ultimo album di studio di Capossela. E’ un lavoro molto differente rispetto ai suoi predecessori per l’attenzione data agli ambienti sonori e alla voce di Vinicio Capossela, oltre che per le tematiche sviluppate nelle singole canzoni. Lo stesso artista ha curato in prima persona la produzione dei brani, avvalendosi della collaborazione di Pasquale Minieri. Alle registrazioni dell’album hanno partecipato anche importanti musicisti italiani e internazionali come Mario Brunello, Ares Tavolazzi, Roy Paci, Stefano Nanni, Marc Ribot, Gak Sato. “Ho deciso di intendere i brani come ognuno a sè stante, a ognuno un luogo, a ognuno i suoi musicisti - spiega Capossela - Il risultato è stato portare ciascun brano all’estremo delle sue potenzialità, ciascuno in fondo alla sua suggestione”.
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