Il Calabresi stregato da Vinicio
S. Benedetto T., 2006-05-03 - Vinicio Capossela ha stregato il Teatro Calabresi. Nella Riviera delle Palme l'attesa per il suo concerto era grande: il tour di "Ovunque proteggi" ha fatto segnare ovunque il tutto esaurito ed ha regalato emozioni uniche in ogni show. Capossela è da diversi anni un autore di culto e con l'ultimo album, uscito ad inizio 2006, è riuscito ad accrescere enormemente la sua popolarità, arrivando addirittura al primo posto in hit parade. Come sanno bene i fan, però, un conto è ascoltare un disco di Vinicio e un altro è vederlo dal vivo. Sul palco il cantattore emiliano è capace di scatenare deliri ed ovazioni come pochi altri artisti italiani. Dotato di un istrionismo sfacciato, Vinicio non si risparmia e al suo pubblico concede di tutto, battute, travestimenti, ballerine, cabaret. E naturalmente le sue originalissime canzoni. In un Calabresi pieno in ogni ordine di posti attacca con "Non trattare", a cui fa seguito "Brucia Troia". Le canzoni di "Ovunque proteggi" la fanno da padrone nella prima parte dello show, in cui già non si fatica a capire che non si tratta di una serata come le altre, ma di qualcosa di assolutamente unico. Un viaggio a metà strada tra un’odissea mitica e una via crucis profana, dal Carnevale alla Pasqua di Resurrezione. “…un concerto mitologico di pezzi solenni – spiega Capossela - I nostri campioni arrivano dalla Tracia, dalla Colchide, dall’Epiro, direttamente per farsi sbranare dal pubblico. Salmi e prediche, dunque, apparizioni mitologiche, il labirinto del Minotauro. E poi farsi adescare dalla Medusa, conoscere giganti e maghi, sentire sibilare oracoli e indovinelli.” “Ho deciso di intendere i brani – continua Capossela - come ognuno a sè stante, a ognuno un luogo, a ognuno i suoi musicisti. Il risultato è stato portare ciascun brano all’estremo delle sue potenzialità, ciascuno in fondo alla sua suggestione”. Dentro l'arte di Capossela convivono le anime di Tom Waits e di Paolo Conte ma anche il teatro-canzone di Giorgio Gaber. E' un mix di sperimentazioni e idee da circo che travolgono il pubblico. Specie quando arrivano pezzi da novanta come "Maraja", "Che cossè l'amor" e "Il ballo di San Vito". Si chiude con "Ovunque proteggi", la title-track dell'ultimo disco, ballata al piano magica e struggente.
Con Vinicio sul palco Alessandro "Asso" Stefana – chitarre / Glauco Zuppiroli – contrabbasso / Zeno De Rossi – tamburi / Michele Vignali – ance / Gak Sato e Vincenzo Vasi - theremin & programmazioni per sostenere con grande professionalità l'ampio spettro musicale cui Capossela ha abituato il suo pubblico.
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