2007-07-29 – Si è concluso oggi a Parigi il 94° Tour de France, con la splendida vittoria di Daniele Bennati che si è imposto in volata sul prestigioso traguardo dei Campi Elisi. Come da tradizione l’ultima tappa della Grande Boucle si è decisa allo sprint e l’azzurro è stato in grado di battere avversari fortissimi che conferiscono ancora più importanza ad una vittoria già di per sé storica che vale una carriera. Hushovd, Zabel, Hunter e Boonen si sono arresi al grandissimo stato di forma dell’aretino, alla sua seconda vittoria in questo Tour.
L’ultima tappa è da sempre la passerella conclusiva per festeggiare il vincitore della corsa in giallo: tra brindisi e foto ricordo, il grande protagonista è stato lo spagnolo Contador, inatteso, ma non troppo, vincitore di questa edizione. Nel presentare questo Tour avevamo citato il giovane madrileno come uno dei possibili pretendenti alle posizioni alte della classifica ma davvero in pochi potevano aspettarsi un exploit di tale portata. Si sapeva di lui che fosse un grande scalatore, ma non si poteva certo immaginare una tenuta così buona anche nelle corse contro il tempo.
Gli rinnoviamo i complimenti anche se rimane una sorta di ombra sulla sua vittoria: nella tristemente famosa vicenda dell’Operacion Puerto, sembrava inizialmente essere implicato anche lui, ma dalla Spagna continuano ad assicurare che Contador è completamente pulito e che il suo nome è stato fatto solo per un malinteso. Qualche dubbio in realtà rimane. La Spagna vanta da sempre una grande tradizione ciclistica, ma i 6 iberici nelle prime 10 posizioni suscitano qualche imbarazzo se consideriamo soprattutto le 6000 pagine del fascicolo sull’Operacion Puerto in possesso dell’UCI ma che non sono mai state rese pubbliche. Che in quelle pagine si parli esclusivamente di Basso e Ullrich (gli unici che hanno pagato il coinvolgimento nello scandalo) sembra alquanto improbabile. Nonostante tutto, in attesa che se ne possa sapere qualcosa di più, ci atteniamo strettamente a quello che abbiamo visto sulle strade di Francia e da questo punto di vista Contador merita esclusivamente elogi.
Quello che abbiamo capito è che esiste una frattura insanabile tra gli organizzatori delle tre grandi corse a tappe (Tour, Giro e Vuelta) e i vertici dell’UCI che nei momenti decisivi si sono macchiati di superficialità (non vogliamo parlare di malafede) nelle vicende legate al doping. Se ci fosse stata una buona comunicazione tra le parti probabilmente Rasmussen non sarebbe partito per nulla e il ciclismo avrebbe evitato di vivere una vicenda così amara come quella cui abbiamo assistito nell’allontanamento del danese dalla Rabobank e dalla Grande Boucle.
Un altro dato che sembra però emergere e che ci lascia speranzosi per il futuro è quello riguardante la ferma volontà di combattere il doping e di riportare il ciclismo agli antichi fasti, quando le corse si decidevano sulle strade e non nelle aule di tribunale. Per i prossimi anni si parla addirittura della possibilità di far partecipare alle corse a tappe solo le squadre nazionali, lasciando il compito di controllare gli atleti alle varie federazioni delle nazioni cui i corridori appartengono. Al di là della bontà della proposta, quello che ci rassicura è la sensazione che finalmente quasi tutti si siano decisi ad impiegare tutte le risorse a disposizione per evitare in futuro che ci siano altri Rasmussen ed altri Vinokourov.
Staremo a vedere. Per ora ci accontentiamo dei buoni propositi.
ORDINE D'ARRIVO:
1. Daniele Bennati (LAM), 03:51:03
2. Thor Hushovd (C.A), s.t.
3. Erik Zabel (MRM), s.t.
4. Robert Hunter (BAR), s.t.
5. Tom Boonen (QSI), s.t.
6. Sébastien Chavanel (FDJ), s.t.
7. Fabian Cancellara (CSC), s.t.
8. David Millar (SDV), s.t.
9. Robert Förster (GST), s.t.
10. Manuel Quinziato (LIQ), s.t.
CLASSIFICA FINALE:
1. Alberto Contador (DSC), 91:00:26
2. Cadel Evans (PRL), a 00:23
3. Levi Leipheimer (DSC), a 00:31
4. Carlos Sastre (CSC), a 07:08
5. Haimar Zubeldia (EUS), a 08:17
6. Alejandro Valverde (GCE), a 11:37
7. Kim Kirchen (TMO), a 12:18
8. Yaroslav Popovych (DSC), a 12:25
9. Mikel Astarloza (EUS), a 14:14
10. Oscar Pereiro Sio (GCE), a 14:25