GIORNATA TERZA - RICETTA TERZA
"...Fatto dintorno alla fonte metter le tavole [...] andarono a mangiare: e con grandissimo e bello e riposato ordine serviti e di buone e dilicate vivande, divenuti più lieti sù si levarono, e a´ suoni e a´ canti e a´ balli da capo si diedero infino a che alla reina, per lo caldo sopravegnente, parve ora che, a cui piacesse, s´andasse a dormire. " ( Decameron, Introduz. III Giornata )
"CAVALLUCCI MARINI DELLE FONTANE DI PIAZZA ARRINGO IMPANATI E FRITTI"
INGREDIENTI
Cavallucci marini in bronzo di Giorgio Paci (fa niente se il cavalluccio è protetto, qua non gli frega dei monumenti, figurati del cavalluccio marino); pangrattato, uova, sale, pepe, olio per friggere (anche industriale).
PREPARAZIONE
Prendete i cavallucci marini delle due fontane. Saranno già malconci per i lanzichenecchi ma pazienza: tagliateli in piccoli pezzi, lavateli in acqua corrente e asciugateli. Battete le uova con sale e pepe, passatevi i pezzi di cavallucci e rivestiteli di pangrattato. Scaldate abbondante olio nella padellona grossa e tosta e quando è ben caldo (per il bronzo, almeno 300°) calatevi i pezzi. Friggeteli fin quando avranno preso un bel colore oro scuro. Scolateli, passateli su fogli di robustissima carta da cucina. Servite i cavallucci caldi o tiepidi, spolverati di sale.
Suggerimenti: trattandosi di metallo, potete usare per la frittura anche olio industriale, o quello vecchio dell´auto; contribuirete in tal modo anche allo smaltimento. Altro che "Olivia".Uno spaventoso peso sullo stomaco dopo la degustazione è del tutto naturale: col bronzo capita, ma il fenomeno dopo un po´ (forse) sparisce. Oddio, dovrebbe. All´occorrenza userete per digestivo un antiruggine. Come sempre, dopo non pesatevi.
Buon appetito. A domani.
03.05.´08 Sara Di Giuseppe