Powerboat: consenso e verità
Estratto da sambenedettoggi "...Un evento che, oltre ai risvolti sportivi, avrà una grande valenza di promozione turistica. Una tesi sottolineata anche dal sindaco Giovanni Gaspari: «L'anno scorso abbiamo ottenuto grandi consensi, che ci hanno inoltre permesso di sponsorizzare il territorio. Il livello di accoglienza nel 2008 è stato né troppo minimalista, né troppo mondano. Un buon biglietto da visita dunque, apprezzato dagli organizzatori». Ma si sa, in questi casi non mancano mai le voci discordanti (soprattutto per quanto riguarda i timori di impatto ambientale sulla fauna ittica) ed il primo cittadino ne approfitta per smorzarle definitivamente: «Il consenso del 100% non esiste neanche nei regimi totalitari, figurarsi nelle democrazie. Qualcuno pronto a lamentarsi lo troveremo sempre». Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore regionale Sandro Donati, rappresentante di una Regione Marche che finanzia cospicuamente lo svolgimento dell'evento: «Le Marche avranno modo di mostrarsi all'Italia e all'Europa e la Regione è stata ben lieta di investire in questo progetto. Servono però, contemporaneamente, degli sforzi privati. La recessione non ci permette di fatto di mettere sul tavolo troppo denaro». Solo in una forma di civiltà che sembra aver completamente dimenticato l'importanza della saggezza e del buon senso, il confronto su temi come quello che riguardano l’istituzione di un'area marina protetta diventa un fatto di "consenso" e non di lungimiranza. Conosco bene il mondo fatto di consenso, perché come il politico ha bisogno di un cittadino che lo voti e che mostri quindi il suo consenso, anche l'artista ha bisogno di un pubblico che lo applauda e che gli mostri il proprio consenso. Per quel che mi riguarda spero di aver risolto questo aspetto. Purtroppo però ciò ormai accade anche in ambiti in cui non dovrebbe essere il consenso a distinguere il vero dal falso o il vero dal giusto. La logica e il buon senso mi portano a pensare che manifestazioni come il Powerboat sono la palese dimostrazione della presunzione umana, cioè quella di credere di disporre bei beni e delle risorse di questo pianeta in modo incondizionato. Certo è che se crediamo o ci costringono a credere che queste imbarcazioni, concepite per resistere per lungo tempo ad enormi sollecitazioni e carichi di lavoro per poter generare il più alto livello di potenza e di sfruttamento pratico di tale potenza, vengono alimentate con carburanti e lubrificanti, che dopo essere combusti, possono essere definiti biodegradabili, possiamo anche smettere di parlare subito. Se crediamo che la fauna marina (come anche alla flora) gradisca lo "spettacolo" che a loro proponiamo con la prepotenza che da sempre contraddistingue l'essere umano, allora mi chiedo a cosa serve ospitare in città un dipartimento di Biologia marina per poi mostrare a quei ri-cercatori (di verità) che tanto non sarà la verità a stabilire cos'è saggio e cosa non lo è, ma il principio del consenso che ha sicuramente un effetto immediato ma che nel tempo non potrà che portarci sventura e disperazione. Se l'idea di trasformare la Sentina in un campo da Golf ha fatto indignare qualche amministratore "ambientalista", non mi sembra da meno la voglia e l'ambizione di trasformare il mare antistante questa meravigliosa quanto sofferente costa Picena, in un Marodromo destinato al divertimento e allo svago di un popolo che si sente, per così dire, … annoiato. Riego Gambini
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