La notte perfetta: Bruce Springsteen & the E Street Band @ San Siro, Milano – 25.06.08
di Pierluigi Lucadei
Questo concerto è come un film che non ha fine, in cui succedono tante cose tutte belle, e all’inizio tu dimentichi che c’è stato altro prima di stasera, altre facce e altre note, e resti incollato al solo sogno su cui non scende mai l’ombra, quello della tua adolescenza, quando tutto era in fiore e le bambine iniziavano a emanare odori strani e la primavera aveva la stessa luce dei tuoi occhi gialli e le pareti della tua stanza erano piene di canzoni come queste, canzoni che ora canti a memoria come se ne andasse della tua salute, che a memoria le canti da sempre, che avevi i testi scritti sui quaderni di latino in mezzo alle versioni, e quando senti Spirit In The Night fatta così vera e indecente la tua faccia buca il velo che ti separa dal palco e finisce sul maxischermo, ma è la tua faccia da quindicenne, con i brufoli e le basette ostinatamente lunghe e flosce, e si confonde con le mani delle donne in prima fila che toccano i genitali di Bruce, la tua faccia presa da un grido che dura come la notte perfetta, con una scaletta che sembra scelta solo per te, con Candy’s Room a cui si attaccano le strofe sincopate di Darkness, con Because The Night che è una scheggia impazzita, con I’m On Fire e Racing In The Street che le preghiere che dovrebbero portarti al paradiso non hanno mai avuto queste parole chissà perché, fino a quando non te ne fai più niente delle preghiere e salti come un pazzo e ad ogni canzone più forte, salti durante Badlands, gridi o piangi neanche te ne rendi conto, salti e canti durante Girls In Their Summer Clothes quando Bruce mette la lingua in bocca ad una ragazza in bikini, durante il Detroit Medley acclamatissimo, durante Born To Run che al triplice «tramps like us» finale ti ritrovi Ambrosini del Milan l’immancabile che lì vicino grida più forte di te e ti dà il cinque, canti commosso Bobby Jean per Danny Federici e per tutte le facce che hai smesso di guardare da vicino, e continui a cantare come un deficiente anche quando non ce la fai più, perché nonostante abbia già suonato 28 canzoni per tre ore di spettacolo, Bruce è talmente eccitato dalla serata milanese che proprio un attimo prima di chiudere baracca rimette la chitarra al collo con mezza E Street Band già negli spogliatoi e spara la cartuccia Twist And Shout, che è senza tempo o semplicemente dura come la tua notte perfetta, tra lenzuola amiche e braccia sudate, tra sospiri e labbra che muoiono per te, e ripensi a Summertime Blues e vorresti disperatamente riavvolgere il nastro, come nelle notti che non dimentichi, ripensi all’assolo di Nils Lofgren il funambolo in Because The Night, ripensi alle bocche che muoiono di te, ad Hungry Heart e None But The Brave che non ricordi più l’ordine, agli orgasmi e ai sorrisi, alle felicità minuscole e a quelle immense, alla tua smorfia da cane bastonato e alla voglia di buttarti via, ti sembra sia successo tutto in un attimo lungo trenta anni, questo concerto è come il film della tua vita.
Setlist:
Summertime Blues Out In The Street Radio Nowhere Prove It All Night Promised Land Spirit In The Night None But The Brave Candy's Room Darkness On The Edge Of Town Hungry Heart Darlington County Because The Night She's The One Livin' In The Future Mary's Place I'm On Fire Racing In The Street The Rising Last To Die Long Walk Home Badlands
Girls In Their Summer Clothes Detroit Medley Born To Run Rosalita Bobby Jean Dancing In The Dark American Land Twist And Shout
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