AngellottiAppunti: la questione islamica
La questione islamica.
I rapporti tra Islam, Cristianità ed Ebraismo sono, solo apparentemente, caratterizzati da conflittualità : tutte le 3 grandi religioni monoteiste, infatti, si contendono l'eredità del padre comune : Abramo. Il Dio di Abramo è lo stesso di Mosé, di Cristo e di Maometto. Ciò non vuol dire la rinuncia, da parte di noi cristiani, al monopolio della Verità : anche ebrei e musulmani pretendono il primato e riconoscerglielo sarebbe la nostra fine. Purtuttavia la consapevolezza di essere i veri eredi di Abramo non vuol dire disprezzo per gli altri : gli ebrei hanno ancora il "vecchio patto" con Dio, laddove noi cristiani abbiamo il "nuovo patto" tramite Cristo. Oltretutto gli ebrei, minoritari numericamente e privi di spirito di proselitismo non costituiscono, almeno in apparenza un pericolo, mentre l'islam, per sua stessa natura, mira alla conquista del mondo. Intorno all'anno 1000, quando gli ottomani si affacciarono sul Mediterraneo, furono raggiunti sia da missionari ortodossi che da missionari islamici, e preferirono l'Islam in quanto fede che ben si sposava con il loro carattere guerriero : come un solo Dio in cielo così un unico sovrano sulla terra. Da allora l'Islam, ormai radicato in Nord Africa, proprio sull'onda delle armate turche, si è spinto fino a minacciare Vienna, nel 1529, città questa salvata dopo un epico assedio. Sfasciatosi l'impero ottomano, purtuttavia, rimasero ampie comunità islamizzate in Bosnia, Kosovo, Albania e Bulgaria. Lo sviluppo economico ha poi portato, in Europa, milioni di musulmani assunti per svolgere le mansioni più umili e gravose che noi "evoluti" europei ci rifiutiamo ci compiere. Per esempio, a Berlino ci sono interi quartieri abitati soltanto da immigrati turchi. Il rifiuto del diverso è sbagliato tanto quanto la subordinazione al diverso stesso : i naziskin razzisti sbagliano come sbagliano in nostri parrochi che offrono alla concorrenza islamica spazi per pregare il loro Dio. D'altro canto l'Islam, e gli arabi (anche se non esiste perfetta coincidenza tra l'essere arabi ed essere islamici) hanno avuto filosofi come Averroé, i nostri sono numeri arabi, la medicina araba era all'avanguardia mentre da noi si "finivano" i malati con bevande al mercurio, purghe e salassi, e, sempre gli arabi, con i loro sambuchi, collegavano l'oriente con l'occidente. La Sicilia e la Spagna hanno avuto il loro splendore sotto la dominazione islamica, e l'espulsione dei "marrani" ha portato detti paesi alla povertà e miseria. Gli arabi, abili agricoltori ( avevano avuto a che fare con il deserto del Sahara) avevano fatto della Spagna un giardino, prima che la loro persecuzione distruggesse anche l'economia spagnola. Oltretutto l'Islam è, di per sé, tollerante : dove arrivavano le armate arabe bastava imporre una "tassa" ai cristiani locali per convincerli ad abiurare, pacificamente, la loro religione. Ad Istambul convivevano pacificamente islamici,ebrei e cristiani : se ancora oggi esiste un patriarcato ortodosso di Costantinopoli è solo perchè i turchi lo hanno tollerato. Noi cristiani non apprezziamo il Corano, mentre il Corano riconosce Cristo come profeta e ne adora Maria, la madre di Cristo. D'altro canto non è che noi europei abbiamo fatto molto per conquistarci la simpatia degli islamici : nel medio evo, periodicamente, una flotta crociata sbarcava in Terra Santa portando lutti e rovine in nome del Dio della pace e dell'amore. Ancora adesso, prima con il colonialismo poi, adesso, con la "follia politica" di George Bush, noi cristiani sembriamo ai musulmani una manica di pazzi sfruttatori. Cristo è, senz'altro, superiore a Maometto : la nascita di Cristo ha completamente cambiato la storia, mentre Maometto era, principalmente, un capo politico e militare. Se noi cristiani fossimo veramente cristiani, lo stupore degli adepti alle alre religioni porterebbe questi ultimi a convertirsi in massa a noi, e sarebbe l'inizio, per tutta l'umanità, di una vera età dell'oro. Purtroppo non nascono tutti i giorni seguaci di Cristo paragonabili a Madre Teresa di Calcutta. In conclusione, se gli ebrei sono i nostri fratelli maggiori, i musulmani sono, necessariamente, i nostri fratelli minori.
*Nuovi Esistenzialisti
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