I Nuovi Esistenzialisti
Cosa c’è veramente dietro il problema dei rifiuti in Campania
Periodicamente esplode il problema dei rifiuti in Campania.
Periodicamente, come in una tragica farsa, appaiono sullo schermo politici e guardie forestali, piromani alla diossina e camorristi, demagoghi e teppaglia.
C’è chi perdona tutto a Napoli, perché “l’arte di arrangiarsi” esclude, di principio il civismo ed il rispetto della legge: in questo senso l’ironia di De Crescenzo è fastidiosa e fuori luogo.
Altri, all’opposto, crocifiggono il popolo partenopeo, unico colpevole delle proprie disgrazie, dimenticando che, fino alla Cassa per il Mezzogiorno, il Meridione era trattato come una colonia e con una fabbrica di carne da cannone.
Per dire, anni fa alcuni fotoreporter stranieri furono sorpresi a mettere sacchi di immondizia sopra un’automobile in una via di Napoli: dette foto sarebbero, poi, state vendute a peso d’oro a qualche giornale d’Oltralpe, per far gongolare delle nostre miserie Francesi e Tedeschi.
Tramite la televisione, anche in questi giorni si vedono, sempre a Napoli, cassonetti vuoti accanto a montagne di rifiuti, auto con l’abitacolo ed il portabagagli straripanti di sacchetti della Nettezza Urbana: che si cerchi, strumentalmente, di ingigantire un problema che pure esiste?
Perché Napoli e non Palermo o Roma o Milano? (Ricordiamoci che, a tutt’oggi, il capoluogo lombardo non ha un impianto di depurazione e le acque delle fogne vanno senza alcun filtro nei fiumi e in mare).
Il perché di detto caos dipende da diversi fattori, dallo scarso civismo partenopeo, all’assenza di riciclaggio, alle discariche già sature per l’immondizia proveniente da mezza Europa, alla camorra che ha le sue discariche clandestine per gli incivili e paganti gli industriali del Nord.
Ognuno dovrebbe fare la propria parte: ogni famiglia ricicli, ogni politico convinca i propri elettori che una discarica di immondizia urbana non tratta “merce” né velenosa né radioattiva, e così tutti gli altri.
Ma finché questa rivoluzione pacifica non si sarà verificata, l’Italia, quinta potenza economica mondiale, darà ancora di sé quella immagine sguaiata e accattona che ci ricordano i vecchi film comici di Totò: ma allora, almeno, si usciva da una guerra mondiale.
Durante gli anni di piombo un noto giornale tedesco mise sulla sua copertina un piatto di spaghetti con, al lato, una pistola: oggi forse lo stesso giornale potrebbe riportare, sempre in copertina, a fianco del piatto di spaghetti, un sacco di spazzatura.
Umiltà, Popol mio, umiltà: ricordiamoci che fine ha fatto l’italianissimo ed intrigante Mussolini.
Un abbraccio.
Dott. Giur. Giuseppe Angellotti