SENIGALLIA (AN) - Quando nel 1997, grazie all’entusiasmo e all’opera concreta di Gilberto Mancini, architetto e art director viene aperto il Mamamia Alternative Music Club a Senigallia, nella più profonda provincia italiana, in pochi avrebbero dato credito a questo progetto. E invece, nell’arco di nove anni il Mamamia è diventato sempre più importante, riconosciuto a livello nazionale come uno dei club più all’avanguardia della scena musicale italiana, una sorta di biglietto da visita sulla cui competenza e completezza delle scelte musicali ed artistiche hanno espresso all’unisono pareri estremamente favorevoli critica e pubblico. Nei primi anni di gestione l’Alternative Music Club di via Mattei ha ospitato i migliori concerti di gruppi "indie", italiani e stranieri, basti pensare all’autentico evento della performance dei C.S.I., nel periodo della loro massima espressione.
Dì lì in poi è stato un susseguirsi di successi e soprattutto di cambiamenti che hanno realizzato un vero villaggio globale sia nella stagione invernale che in quella estiva.
Oltre ai concerti degli ormai più blasonati gruppi italiani quali Subsonica, Carmen Consoli, Afterhours, Modena City Ramblers, Marlene Kuntz, Bandabardò, Elisa, Negrita, molti stranieri sono passati al Mamamia come gli Ska P, Soulfly, Eels, Blond Redhead, June 44, Living Color, Cranes, Nada Surf, The Ark, Sergent Garcia, Macaco, Daniela Mercury, Olodum.
Il club è diventato nell’arco di pochi anni un punto di riferimento nazionale per i "rockers" di tutta Italia. Basti pensare che nell’ultimo anno Ligabue, Francesco De Gregori, Ivano Fossati ed i Subsonica hanno scelto il Mamamia x il loro live club tour.

Sabato 9 dicembre il Mamamia compie nove anni di vita e non resta che fargli i migliori auguri! Si festeggerà con il concerto dei Modena City Ramblers che, reinventatisi dopo l’abbandono dello storico frontman Cisco, hanno appena dato alle stampe un album, "Dopo il lungo inverno", che apre un nuovo corso nella carriera del gruppo emiliano. Il Mamamia brinderà alle sue nuove candeline al ritmo di un folk-rock che, partendo dagli Appennini, arriva fino al Sudamerica, passando per l’Africa e per la sempre amata Irlanda.