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katzingher skappen, non c'è più religionen |
I CALCIATORI DI DIO
Dall’inviata abusiva presso la Santa Sede suor Rivedroite. Mercoledì 10 ottobre 2007.
“Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitade “
“Caduto il velo di un’operazione destinata a cambiare il futuro dell’Ancona” (Il Messaggero), la giornata odierna si è aperta radiosa sull’incontro in Vaticano tra papa Ratzinger e la compagine dell’Ancona calcio.Accolto con garrulo “Crazie-crazie” l’ambìto dono della nuova maglia bianco-rossa della squadra, eluso il controllo delle guardie svizzere, il pastore tedesco è saltato giù dalla papamobile al grido di “ ‘azz, mein Gott” e, sollevate le ingombranti griffatissime vesti, dalla posizione di centro in Sankt Petersplatz ha calciato il pallone su in cielo, altro che Maradona al S. Paolo di Napoli. Boato della tifoseria in visibilio (mentre “alcune voci di dissenso” (ibidem) venivano religiosamente messe a tacere). La maglia con su stampato “Benedetto XVI” è stata indossata con mistica classe da Papa Ratz; questi, che come ognun sa veste Prada in modestia e humilitade, ha anche esibito per l’occasione raffinate seppur robuste scarpette da calcio della stessa prestigiosa griffe (“Pradafussball”). Più tardi, attimi di intensa commozione, lacrime agli occhi e brividi lungo la schiena per la presentazione in conferenza stampa del triangolato matrimonio milionario A. C. Ancona – CSI - Vaticano.
A conclusione dell’indimenticabile vatican-day, il momento ludico e cameratesco: la partita tra l’Ancona e una selezione della Clericus Cup, campo di calcio dell’Oratorio Pontificio di San Pietro. Tonache al vento e il-signore-sia-lodato al posto di che-cazzo-fai e sante benedizioni (all’indirizzo pure di parenti e affini, of course) invece di sputi e testate hanno reso gioconda e amichevole la gara – chi ha vinto lo sa Dio - a suggello di un evento “di forte impatto etico e simbolico” (ibid.) canonicamente celebrato dalla diretta non stop di Radio Conero e Radio Center Music. (…) La stampa marchigiana, di cui sono a tutti note l’autonomia critica e la serena indipendenza dai poteri, aveva anticipato l’evento magno cum gaudio: dispiego di paginoni titoloni articoloni, ampiezza e ridondanza adeguate, eco mediatica direttamente proporzionale al peso dei dobloni piovuti sulla squadra-di-dio dalle debordanti papaline tasche. Svariati milioncini. Poco davvero, suvvia, se si pensa alla vasta ricaduta dell’operazione in termini di “attività etiche da realizzare con il CSI” (ibid.). Etiche? Se fossi giornalista mi sbraccerei a giurar di sì, con convinzione e cieca fede. Non essendolo, e captate nella stessa Sankt Petersplatz mugugni e battutacce, azzarderò, sbagliando (eretica arrostirò nell’infernal sesto cerchio per solo averlo pensato), che la ricca ecclesiastica elargizione è il tiro vincente con cui acquistare (solo metafora?...) consensi, piantando vittoriosamente – soddisfatte tutte le forze in gioco anche sportivepercaso – una nuova strategica bandierina. Stavolta nel calcio, con “divini” condizionamenti e (poco) ascetici pressing psicologici, ben noti in altri settori del nostro vivere (poco) civile. Comunque i calciatori-di-dio vinceranno. Scommettiamo che l’Ancona sarà sempre in testa e mai si parlerà di retrocessione?... “…Dopo che si furono satollati più della gloria e della felicità della loro povertà che dell’abbondanza del resto, benedissero il Signore […] e condussero madonna Povertà dove potesse riposare, poi che era molto affaticata…”. [Grazie a: Francesco d’Assisi; Anonimo XIII sec. E alla Senna ] 12.10.’07 RIVE DROITE
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Redazione
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il 14 Oct 2007 alle 09:31 |
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