Piscina in…Sicurezz@
In assenza di un servizio di controllo e di un servizio di pronto soccorso un giovane bagnante muore nella piscina di un centro sportivo per ‘asfissia da sincope da idrocuzione causata da violenta perfrigerazione dei centri vagali con quasi immediato arresto cardiocircolatorio e perdita di conoscenza, in mancanza delle manovre respiratorie necessarie ( respirazione artificiale, massaggio cardiaco)’ La Corte di Cassazione, con sentenza n. 4462 del 14/12/2005, ha confermato la condanna per omicidio colposo al legale rappresentante del centro sportivo stabilendo nell’assenza di soccorsi immediati la causa della morte del giovane vittima di un malore. ‘Il rappresentante legale dell’associazione sportiva che gestisce una piscina, afferma la Corte, è titolare di una posizione di garanzia per la tutela dell’incolumità fisica degli utenti, in forza della quale è tenuto alla predisposizione di un’idonea organizzazione dell’attività ed alla vigilanza sul rispetto delle regole interne e di quelle emanate dalla Federazione italiana nuoto, al fine di impedire che vengano superati i limiti del rischio connaturato alla normale pratica sportiva’… Consultare la sentenza: http://www.cortedicassazione.it/Documenti/4462.pdf
|