Samuele Bersani "L'aldiquà"
Etichetta: Sony / BMG Brani: Lascia stare / Occhiali rotti / La soggettiva del pollo arrosto / Lo scrutatore non votante / Sicuro precariato / Una delirante poesia / Maciste / Come due somari / il maratoneta / Sogni Produzione artistica: Bersani & Guarino
Il titolo l’ha suggerito la mente elastica di Alessandro Bergonzoni, una sera a casa di Samuele, che per comporre il nuovo album ha scoperto il classico del ritorno alle origini, un must che prima o poi arriva nella vita di un’artista. In realtà questa volta viene quasi da sorridere nel pensare che un paio d’ore di treno, da Bologna a Cattolica, abbiano rinvigorito una sopita vena creativa, ma tanto è bastato, respirare di nuovo aria d’infanzia, per consegnarci un disco della serenità e un Bersani piacevolmente consapevole del suo valore artistico. Un valore che è testimoniato da sei album, caratterizzati da una crescita qualitativa davvero sorprendente e in cui tutto ci comunica un lavoro intenso e fortemente ispirato, raro caso nel panorama nazionale. Fatta eccezione per "C’hanno preso tutto" del ’92 e "Freak" del ’95 (composti tra i ventuno e i ventiquattro anni), la svolta parte da "Samuele Bersani" (’97), con "Giudizi universali" miglior testo dell’anno, continua attraverso "L’oroscopo speciale", con il premio Tenco del 2000, e culmina con il doppio premio Tenco 2004 per l’album "Caramella smog" e la canzone "Cattiva", impresa riuscita solo a Fabrizio De Andrè e Paolo Conte.
Un’ascesa ormai irrefrenabile nella cerchia dei massimi cantautori, che per Bersani significa tranquillamente il potersi permettere, ancora una volta, una copertina senza di lui, addirittura un’opera dell’artista olandese Dadara, che ha firmato anche il video del primo singolo "Lo scrutatore non votante". La copertina de "L’Aldiquà" rende omaggio ai colori della fantasia, la vera protagonista che si insinua in storie sempre più ancorate ai nostri giorni e che a volte ci aiuta a viverli; la straordinaria capacità di Samuele Bersani sta proprio nel saper entrare nei momenti di vita, facendo arrivare un messaggio concreto attraverso parole poetiche e moderne, come un vero poeta che si sente a casa nell’era tecnologica di internet.
Non a caso il primo singolo è stato messo in vendita solo su iTunes store a marzo e, nonostante il digitale fosse l’unica via di accesso all’ascolto, arrivò ugualmente in vetta alle classifiche; un pezzo di cui, alla stregua de "Il mostro", "Giudizi universali" e "Cattiva" è stato composto quasi tutto il testo in pochi minuti, di getto, frutto di un respiro immediato che quasi mai caratterizza le composizioni di Samuele (si pensi a "Replay", che ha avuto una "gestazione" di molti mesi prima della versione finale). "Occhiali rotti", tributo alla vita di Enzo Baldoni, racconta tutto il fascino del viaggio e lo impregna dell’esperienza del giornalista ucciso nel teatro di guerra iracheno, mantenendo viva però con "...i miei occhiali si son rotti ma qualcuno un giorno se li metterà…" la speranza di quell’ impegno civile che animava il reporter italiano. In tempi di post-influenza aviaria parlare di un pollo arrosto sopravvissuto all’epidemia ("La soggettiva del pollo arrosto") è quantomeno originale. Un polletto che girando allo spiedo si crede un eroe è comico nella sua ingenuità, perché non si accorge che anche il mondo gira e che le persone costituiscono la realtà, di cui sono le vere attrici protagoniste. Eludendo il rischio che l’impegno in un CD spaventi, con "Sicuro precariato" Bersani ci porta agli occhi la dura realtà del lavoro d’oggi, descrivendo la vita di un supplente che è "…portatore sano di sicuro precariato…", con una vita privata in prova continua e con un amore ridotto alla frutta; tutto il contrario di quello raccontato in modo sorprendente in "Come due somari", due amanti che vivono la loro storia in una miniera, cercando di convincerci che "...la solitudine no che non è un affare, ti fa credere di risparmiare e invece non è che uno sperpero…". Segniamo con evidenziatore giallo, perché veramente non ci stancheremmo mai di riascoltarla, "Una delirante poesia": "…è un racconto inedito da vivere prima di stenderlo come cemento sopra le righe…", l’ispirazione è un qualcosa di cui si è sempre alla ricerca, un percorso inatteso da far cogliere alla mente, in cui tu, poeta, "cambi sempre il titolo per non decidere, il sole intanto fatica a uscire, resta dietro la riunione delle nuvole raccolte in alto sul campanile…". Valutate voi, ma questo è puro Bersani.
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