Comunicato spettacolo Living Theatre e Acchiappasogni del 1 novembre “L’immaginazione come survival-kit del cervello.”
Uno spettacolo in mezzo alla gente si svolgerà giovedì alle ore 17.00 in piazza Roma, a conclusione del laboratorio che lo storico gruppo del Living Theatre ha tenuto ai cittadini e studenti del capoluogo marchigiano. I partecipanti hanno indagato le problematiche che affliggono il nostro tempo, la nostra quotidianità e il nostro futuro come è tradizione di questo teatro basato sulla coscienza civile. “Fare dell'azione teatrale uno strumento di liberazione per tutti” è il principio che da sempre porta avanti il Living Theatre, il quale, grazie ad un’attività pluridecennale, si è mosso in tutto il mondo, per costituire nuclei di teatro-azione.
Il laboratorio che l'Associazione Acchiappasogni ha proposto, in collaborazione con "Ingegneria senza frontiere", il Comune di Ancona e Leggere il ‘900, vede impegnato un gruppo di 20 persone (studenti, lavoratori, adulti, bambini etc…) che per dieci giorni si sono impegnate a lavorare con Gary Brackett.
Per l'associazione, che il 20 settembre ha presentato al Parco del Cardeto lo spettacolo di Teatro Terra Terra "La pietra del tempo", continua il lavoro di coinvolgimento del territorio e dei cittadini alla ricerca di un ruolo attivo nel teatro come azione civica.
Viviamo in un periodo d’emergenza in cui le nostre risorse naturali: l’aria, l’acqua, gli oceani, le foreste, le molteplici diversità di piante e animali, sono soggette ad un irreparabile danno; mentre le nostre città diventano man mano più inabitabili. L’idea di una comunità dove la vita economica, familiare, sociale e spirituale si amalgamino sembra più lontana che mai. La nostra salute fisica e psicologica sembra allontanarsi da noi, la cultura oggi è sinonimo di spazzatura televisiva e successi mediatici. Gli “indigeni” sono ormai estinti e la loro cultura è solo materiale per Disneyland e noi sembriamo impotenti nei confronti della nostra dipendenza verso l’oligarchia del petrolio anche se la fine del grande periodo del petrolio è ormai alle porte. Frattanto la guerra e i conflitti civili imperversano senza controllo. La “democrazia” di casa è solo teatro gestito dai mass media e da pochi gruppi che controllano i termini e le forme del processo politico. Che fare? Alcuni sostengono che a questo punto, solo una revisione completa del nostro modo di pensare, del nostro essere, potrebbe salvarci. Siamo certamente in un momento cruciale della storia della terra come in nessun altra epoca. Quindi, dove trovare le risposte al grande quesito: come resistere ora? (dal Progetto di Laboratorio del Living Theatre)
"Resist Now!" è un momento di condivisione che, ribadiamo, verra’ presentato giovedì 1 novembre ad Ancona, Piazza Roma alle ore 17.00, con l’obbiettivo di creare forme teatrali per la strada che fondono la linea fra teatro, rito e vita basata sulle idee di una resistenza attiva. Replica Venerdì 2 novembre alle ore 21:15, nei locali della V Circoscrizione di Ancona-Torrette (Centro Commerciale di Torrette), che ha ospitato il Laboratorio e che ripropone la performance del Gruppo diretto da Gary Brackett. A seguire una breve dichiarazione di Gary Brakett.
Dichiarazione di Gary Brakett
Io sono in pace - io non sono in pace; Arte: conflitto e/o armonia; Punto interrogativo (?): adesso e per sempre? Attorno a queste domande ruota “Resist Now”, il laboratorio del Living Theatre, che vuole partire da un atteggiamento critico della società in cui viviamo, ci si domanda: ma perché diciamo che dobbiamo resistere, a che cosa stiamo resistendo e come dobbiamo resistere?Così lo scopo di questo lavoro e' quello di collaborare e scoprire un certo accordo su cosa possiamo dire insieme come gruppo e come, quindi, mettere in scena uno spettacolo che in qualche maniera possa rappresentare i sentimenti e i pensieri del gruppo. Crediamo nell’arte che esplora il processo di creazione e collaborazione, come un occasione per mostrare alla gente (in questo caso sulla strada e in piazza) che le persone possono lavorare insieme lontano dalle istituzioni che oggi continuano solo a sostenere lo stesso problema e la stessa soluzione; un sistema, cioè, che non ha mai dato la possibilità di sopravvivere in una maniera rispettosa dell’anima/spirito umano; anzi un sistema che troppo spesso ci porta alla forme violente di guerra, di dominio sopra la gente attraverso la paura, le divisioni, la minaccia di disoccupazione e la fame. Noi proponiamo una speranza attuale che mostra che la soluzione ai problemi umani e’ qui con noi, come individui e come comunità’ . Alle fine è la gente che decide se vivere in pace e infatti è solo con la pacifica collaborazione che la società e' stata creata. Quindi: no alla violenza e la guerra; no alla capitalismo inumano; no alla carestia; no alla distruzione dell’ ambiente; no alla trasformazione del nostro cibo; si ai diritti umani: sanità, case, educazione, ...si alla pace.