Intervista a Ciro Palladino
Le tecniche che usa sembrano rispecchiare una sorta di messaggio che traspare dalle opere. I colori acrilici con pigmenti metallici e foglie d’argento, danno sensazione di effimero e fugace. Che relazione c’è effettivamente tra opera e tecnica di realizzazione?
“In effetti, è un tutto uno. La struttura di base con le sovrapposizioni pittoriche sono l’archeologia dell’anima”.
Quali sono gli artisti verso i quali sente una certa affinità?
“Sicuramente, mi sento molto vicino alla Scuola Napoletana e a Mattia Preti, pittore italiano del Barocco. La pittura per questo grande artista del ‘600 è stata l’essenza della sua vita ed il tramite per avvicinarsi a Dio tanto che amava dire ai poveri: dipingo per voi, non avendo per me bisogno di nulla. Preti dipingeva incarnati cadaverici, lugubri per ispezionare nell’ombra. Mi sento molto vicino a questo grande artista”.
Quale rapporto c'è fra lei e le sue opere?
“Di odio e amore. C’è una spersonalizzazione completa e a volte un’autobiografia esasperata. Ma racconto sempre l’uomo”.
C'è stato un incontro (umano o artistico) che lo ha segnato e ha segnato il suo percorso artistico?
“Certamente. Grazie al mio amico di una vita e pittore Vincenzo Matrone, ho capito il buio e la luce dell’arte. Così dopo anni di studi e di sperimentazioni ho trovato l’ispirazione e indirizzato la mia vena artistica in quello che sentivo”.
Quanto influisce l’esperienza quotidiana sulle sue scelte artistiche?
“E’ basilare la contemporaneità sia che si lavori sul sociale, sia nell’ambito culturale o artistico. Non possiamo dimenticarci del nostro presente e quindi del nostro passato storico”.
Qual è il sogno che vorrebbe realizzare attraverso le sue opere?
“Con assoluta umiltà vorrei poter contribuire con il mio lavoro ad essere un piccolo tassello per migliorare la spiritualità individuale e universale dell’essere umano. Che è poi la ricerca di Dio. Attraverso di essa possiamo migliorare noi stessi e gli altri”.
L’esodo dell’anima è…?
“La conoscenza tesa alla Bene assoluto. La mente è tutto”.