di Pio Rapagnà e Giovanna Forti*
DICHIARAZIONE DI PIO RAPAGNA': “Il Comitato promotore dei 4 Referendum regionali per ridurre i costi e gli sprechi della politica ha chiesto al Presidente del Consiglio Regionale Marino Roselli ed ai Consiglieri Regionali di procedere alla elezione del Collegio per le garanzie statutarie, nel rispetto istituzionale degli articoli 77, 78 e 79 del nuovo Statuto della Regione Abruzzo, in quanto, in assenza di tale istituto, non è stato e non sarà possibile per il futuro, da parte del Consiglio Regionale, avviare il procedimento, ricevere i quesiti, valutarne l'ammissibilità e verificare la regolarità della richiesta e del procedimento referendario.
Sono ancora una volta costretto, prima di iniziare un nuovo sciopero della fame, a richiamare l'attenzione dell'Ufficio di Presidenza e della Commissione di Vigilanza del Consiglio Regionale sul fatto che, proprio in base al nuovo Statuto della Regione Abruzzo, è fatto obbligo al Consiglio Regionale di provvedere, prima dell'avvio di qualsiasi procedimento referendario, alla elezione di un “Organo statutario” di garanzia disciplinandone i principi e le modalità di elezione e funzionamento con apposita Legge Regionale. il Consiglio Regionale.
La cosa è molto seria sul piano della tutela e garanzia dei diritti costituzionali attribuiti al Comitato promotore e dei Cittadini sottoscrittori, in quanto il Collegio è un “organo” non facoltativo di “consulenza della Regione” e, dunque, non soltanto dell'Ufficio di Presidenza ma di tutti i “soggetti” legittimati a rivolgersi ad esso ed in primis dei promotori referendari: infatti il Consiglio Regionale può deliberare in senso contrario ai pareri del Collegio stesso, ma lo può fare solo a maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Perché il Consiglio Regionale ha reso immediatamente vigente gli aspetti “peggiorativi” della partecipazione popolare e della democrazia diretta e referendaria e si è dimenticato invece di eleggere un importante strumento di garanzia statutaria? Infatti, mentre è stato immediatamente applicato l'art. 75 del nuovo Statuto con il quale si è aumentato il numero di firme da raccogliere in soli tre mesi, dalle 15.000 precedenti stabilite dalla Legge Regionale 86/87 alle 25.075 attuali pari ad un cinquantesimo degli elettori abruzzesi, non sono stati attuati proprio quegli articoli che avrebbero dovuto “tutelare e garantire” sia i promotori che il procedimento referendario. E tutti poi abbiamo visto come in effetti sono andate le cose.
Il Comitato è ancora in attesa della risposta sulla richiesta di proroga dei termini e dei tempi per la raccolta firme avanzata in merito ai 4 referendum, perchè i suoi diritti statutari e costituzionali non sono stati garantiti e tutelati da nessuno, mentre sul piano del procedimento di un “Referendum regionale abrogativo”, in Abruzzo abbiamo subito un trattamento e sono state applicate regole e comportamenti diversi da quanto viene assicurato ai referendum nazionali e, a parità di condizioni, alle iniziative referendarie di tutte le altre altre Regioni italiane”.
* Comitato promotore 4 Referendum regionali
Responsabili: Pio Rapagnà e Giovanna Forti
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi - Tel. 085-8944932 - 330-431480
Roseto degli Abruzzi, 8 novembre 2007