Saluto ad Enzo Biagi
08/11/2007 - Senza la piena facoltà di saperlo fare, e senza le degne possibilità di essere intellettuale all’altezza dei commenti che tutti i più grandi esponenti del nostro giornalismo hanno fatto in questi giorni, rivolgo con sincera umiltà e disagio il saluto a quello che penso (che pensano) debba essere considerato uno dei padri del giornalismo italiano. Coerenza, perspicacia, voglia di libera espressione: la lunga lista di aggettivi si ripeterà nella storia della nostra cultura come una valanga di stima che farebbe arrossire persino Lui. Il giornalismo semplice, chiaro, dettato con la voce fioca di un uomo che parlava alla gente nel frastuono della comunicazione caotica moderna. E prima della notizia, prima dello stile unico e delle lodi alla carriera di un lavoratore, il saluto di un vent’enne va ad un uomo che ha parlato al popolo con la voce e la coscienza degli umili. Che io possa imparare, che il giornalismo italiano possa sentirsi degno di ricordare un nome grande come il suo: Enzo Biagi.
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