Il 21 febbraio un quotidiano ha titolato un mio scritto sulla pressione finanziaria e tributaria per abitante del Comune di Fermo che in rapporto a quelle dei Comuni della stessa fascia demografica è più bassa fin di circa il 50% così: “Poche tasse? Controllate quei giochetti finanziari”.
Due giorni dopo ha risposto l’Assessore al bilancio. Con una risposta sostanzialmente politica. Cioè non rispondendo. Ci si aspettava che qualche Sindaco o Amministratore dei Comuni che conferiscono i rifiuti presso la discarica di Fermo pagando prezzi da vassalli, intervenissero. Silenzio. Silenzio, purtroppo, anche da parte di cittadini e di imprese.
Non si torna sul tema. Si è pensato a questo scambio di note tra me, segretario comunale, e l’Assessore e al titolo del giornale dopo aver letto l’articolo di Marcello Frisone su Il Sole 24 Ore di sabato 1 marzo: “Il ‘variabile’ scelto dal comune di Fermo peggiora i conti – Lo sbaglio dell’ente locale a sostituire il tasso fisso”. Morale, per fermare sviluppi devastanti dello swap, del derivato, è bene che il Comune si affretti a chiudere. A fine febbraio pagherebbe già “oltre un milione e trecentomila euro”.
Corrono già voci di scarico di responsabilità sui dirigenti. Niente di più impreciso. Vero che la gestione è passata ai dirigenti. E’ non meno vero che, specie per uno swap, la scelta è, o dovrebbe essere, solo politica. Si spera con il parere, negativo, del dirigente.
Non si sa che cosa è successo. La risposta si può anche avere dalle forze politiche e sindacali circa il fatto che i dirigenti, tutti, scelti, o incaricati, di fatto, fiduciariamente, dai politici, non hanno più la sufficiente autonomia decisionale. Anzi, se solo dissentono, rischiano il posto di lavoro e, se incaricati, rischiano l’incarico con le relative indennità. Spesso sostanziose.
Altra risposta si può trovare su Il Messaggero odierno. Con il Ministro della funzione pubblica Nicolais che, rispondendo che dal prossimo contratto dei dipendenti pubblici saranno i “cittadini e categorie a giudicare i dipendenti pubblici”, conferma che ad oggi, anche nei Comuni, si naviga a vista.
Il caso degli strani dividendi a solo vantaggio dei cittadini del Comune di Fermo per un servizio che dovrebbe essere consorziale, ne sono una conferma. Come, da ultimo, la contrazione di uno swap che fa semplicemente stupore. Anche qui non c’è, in assoluto, una mera imperizia dei tecnici contabili del Comune, ma altro. C’è, come spiega il Ministro Nicolais, un deficit di rapporti tra la pubblica amministrazione e cittadino.
Si è lavorato, molto, in tema di bilancio partecipativo nella mia Altidona. Toccando con mano che, ove il cittadino venisse investito ad esempio del Programma delle Opere Pubbliche e degli altri Servizi di un Comune, si può essere certi che non solo i politici, ma anche i tecnici comunali, si guarderebbero bene dal fare certe scelte.
Nel senso che i cittadini, alla prima tornata di valutazione dei progetti rileverebbero immediatamente ogni contraddizione. Si garantisce che hanno dimostrato di saperlo, eccome, fare.
Bene. Ad Altidona, appena i politici si sono accorti che con il Bilancio Partecipativo sarebbero stati i primi a essere giudicati dal cittadino, tutto si è fermato. Il Bilancio Partecipativo non si è più fatto. Non risulta che i sindacati interni e i tecnici comunali abbiano dissentito.
Conseguenze? Che il fossato tra cittadini e il Comune è diventato ancora più largo.
Si chiude chiedendo a Anci e Regione di rendere pubblici i dati dei Comuni marchigiani che hanno contratto swap. Se tacciono, in questo caso è come lasciare andare i Comuni allo sbando.
Altidona – 2 marzo 2008 - Luigi Meconi