di Luigi Meconi
Amici di Altidona. Ex amici del Bilancio Partecipativo. Quale programma amministrativo per Altidona?
Ad aprile si vota per la nuova Amministrazione.
Cosa penso, o molto di cosa penso sui Comuni, credo si sappia.
Ho detto, e ripeto, che non andrò a votare se non troverò programmi che mettano in chiaro:
1) La ripubblicizzazione dell'acqua. Con il passaggio da Consorzio Idrico del Piceno alla Ciip Spa l'acqua è diventata una merce. Quindi, come da proposta di legge di iniziativa popolare che ha raccolto oltre 406mila firme in tutta Italia, attendo un programma per Altidona che contenga la ripubblicizzazione dell'acqua. Cioè il ritorno al Consorzio Idrico. Un Consorzio Idrico con uno statuto contenente forme di partecipazione dei cittadini sul suo governo decisionali, e non meramente consultive. Con ATO della Regione Marche che si mettano in rete per economie di scala.
2) Il ritorno della gestione dei rifiuti urbani a Aziende Speciali Consorziali. Anche i rifiuti urbani sono diventati merce. Con la città di Fermo che tramite l'Asite Srl ci ha rubato letteralmente sul costo per quintale dei rifuiti conferiti da anni. Come ci può rubare sui pesi l'Ecoelpidiense Srl; il cui azionista di riferimento è il Comune di Porto Sant'Elpidio. Quale mai uguaglianza tra noi cittadini e quale mai solidarietà tra cittadini magari di Comuni confinanti se un Comune specula contro l'altro?
3) Il ritorno dei servizi pubblici locali, tutti, quelli che da mille anni hanno costituito la base dei nostri Comuni, nella gestione dei cittadini. Tramite Enti strumentali dei Comuni. Singoli o associati. E non tramite Spa o Srl. Chiedere di eleggere un Sindaco che poi sarà anche, e senza eufemismi, il mio padrone, è troppo. Oltre che non democratico. Trovarmi, da proprietario di più beni comuni, a cliente, è troppo!
4) Servizi pubblici locali, compreso asilo nido, mensa scolastica, pulizia degli immobili comunali, tutti servizi che il Comune di Altidona ha esternalizzato, magari a cooperative i cui lavoratori percepiscono stipendi più bassi dei corrispondenti lavoratori dei Comuni dove il servizio è rimasto del Comune, che non producano più lavoro nero e sfruttamento. Ad Altidona, e non solo, i nostri partiti e i nostri Amministratori locali hanno dimenticato gli articoli 3 e 36 della Costituzione. Su "l'uguaglianza dei cittadini" e su "una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del lavoro svolto".
5) Altidona e Unione dei Comuni Valdaso. La vicenda che sto vivendo con il Comune cui ho chiesto il permesso di ristrutturare la casa paterna, ha messo ulteriormente in evidenza che se non si accorpano gli uffici dei Comuni in Unione, gli attuali sono impossibilitati ad avere professionalità adeguate alla complessità crescente nella gestione dell'edilizia e dell'urbanistica. Con riflessi in tema di legalità, imparzialità e buona amministrazione così gravi da mettere in discussione la stessa democrazia. Un programma amministrativo per Altidona dovrebbe prevedere il buon 80% dello stesso da gestire solo insieme agli altri 6 Comuni dell'Unione. Per: ragioneria (in particolare i tributi, i servizi pubblici locali, i servizi a domanda individuale, e altro ancora), urbanistica, opere pubbliche, servizi informatici (se solo si guarda a quanto sta capitando nelle nostre famiglie e nelle nostre imprese a causa della banda larga distribuita non equamente ma a seconda dei soldi che si possiede, è facile prevedere l'ulteriore, e veloce, aggravamento di tutte le disuguaglianze), servizi sociali (va eliminato il vergognoso scandalo di una Unione con 3 Comuni che fanno parte dell'Ambito sociale che fa capo a San Benedetto del Tronto e 4 con quello di Fermo). E altro ancora.
6) Altidona e la spaccatura della Valle dell'Aso a causa di due Province Lilliput. Si è letto proprie ieri su Il Sole 24 Ore che nel programma di governo del Partito Democratico, di cui io non farò mai parte perché liberista e privatizzatore dei beni comuni, verranno inserite proposte per l'accorpamento dei piccoli Comuni e per il superamento delle Province. O per Province che vanno nella direzione opposta alle due lilliput di Fermo e di Ascoli Piceno. Come dire che nel Programma amministrativo di Altidona vorrei leggere la ricongiuzione della Valle dell'Aso tramite la creazione della Provincia di Ascoli-Fermo.
7) Altidona e Bilancio Partecipativo. Riprendere il Bilancio Partecipativo estendendolo subito dai nostri 4 Quartieri agli altri 6 Comuni dell'Unione. Riaffermando, sul modello del Regolamento studiato dai nostri 4 Quartieri, il potere decisionale, e non meramente consultivo, delle priorità scelte dai Quartieri. Se è vero che per non ingannare i cittadini il buon 80% dei servizi va ripensato insieme agli altri 6 Comuni dell'Unione, è logico che anche il Bilancio Partecipativo va ripensato a livello di Unione Comuni Valdaso.
8) Altidona e imprese. E' incredibile che l'Unione Comuni Valdaso non abbia mai messo a sistema lo Sportello Unico per le Imprese. Anche se chi vi scrive fin dal 2001 aveva fatto sottoscrivere una convenzione tra l'Unione Comuni Valdaso e Cna e Unione Industriali del Fermano per la monitorizzazione dello Sportello Unico.
9) Altidona e turismo. E' fuori da ogni buon senso e da ogni logica d'impresa pubblica decente, che Altidona abbia pensato e continui a pensare il turismo fuori dai 7 Comuni dell'Unione. Questo per il mare. Non meno per le altre bellezze dei 110 kq del territorio e dei centri storici dei Comuni in Unione.
10) Altidona e urbanistica Sprawl. Abbiamo fatto più assemblee su questo sviluppo urbanistico di Altidona a dispersione. Secondo urbanisti e economisti ha costi economici e sociali intollerabile. Come dire che si deve fermare quanto si sta osservando. Pena da qui a qualche anno l'esplosione di conflitti ingovernabili. Anche i costruttori si vanno via via accorgendo che il lasciar fare di questi ultimi 20 anni sta già invertendo le aspettative di vendite facili, e a costi crescenti, degli immobili fatti. Lapedona, sull'onda anche del cattivo esempio di Altidona, è partita a sua volta per uno sviluppo urbanistico Sprawl. Con prospettive di distruzione dell'unico bene su cui fondare l'economia turistica che vorrebbe laciare, il Paesaggio. Non si può puntare a una economia turistica e poi distruggerne uno dei fondamenti, il Paesaggio.
11) Insieme ad amici di Lapedona, di Petritoli, di Ortezzano e di Monte Vidon Comabatte, e altri, si sta per costituire il Comitato per la tutela della Valle dell'Aso. La Provincia di Ascoli Piceno sta elaborando insieme ai Comuni un Progetto Valdaso. Sono previsti fondi Europei in 6 anni per oltre 40 milioni di Euro. Di questo Progetto non si condivide il fatto, non secondario, di non partire, coerentemente, dai Comuni. Prima la Provincia avrebbe dovuto mettere in rete i 73 Comuni. Tramite Unioni e fusioni dei piccoli Comuni. Dopo, solo dopo, insieme ai Comuni, con tutti i piccoli in Unione, la Provincia può elaborare PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) e simili. Come il Progetto Val d'Aso.
12) Qui sotto un documento in tema di urbanistica elaborato dal Movimento romano per la sinistra arcobaleno. Visto quanto sta capitando ad Altidona, in particolare a Marina di Altidona, e a Pedaso, il sottostante documento contiene quanto i nostri Amministratori avrebbero dovuto tenere in considerazione già 20 anni fa. Hanno fatto fin qui molti sfasci. Si teme che ne faranno ancora di peggiori. Occorre fermarsi. Puntare al recupero. Ristrutturare gli attuali quartieri agevolando ristrutturazioni miranti al risparmio energetico. Nessun metro cubo di cemento in più. O ci troveremo con cemento e invivibilità. Non si capisce perché, visti i meravigliosi centri storici, e le meravigliose case coloniche sparse, della nostra Valle dell'Aso, invece di una urbanistica Sprawl, non si sono fatte politiche di recupero di questi beni. Si potevano garantire abitazioni per tutti gli attuali abitanti. E anche per altri. In più, Centri abitati socialmente già ricchi di socialità. Oltre che di servizi. E a costi decisamente inferiori a quelli che si vanno delineando a causa dell'urbanistica Sprawl che si è sviluppata. Abbiamo avviato la distruzione della Valle. La Provincia e, si vorrebbe, i Comuni, stanno per avviare un Progetto Valdaso che punta a livelli alti di qualità. Anche per i suoi prodotti orto frutticoli. Vero che, come si è letto, vi si Mparla anche di un Piano Regolatore Generale di Valle, cosa che io non accetto (perché in contraddizione con i principi delle Autonomie comunali). a è vero anche che si potrebbero avere, come ho già messo giù fin dal 2001, tre gestioni associate dei25 Comuni della Valle dell'Asco: 1) Unione Fondo valle, 2) Unione Media Valle, 3) Unione Montana dei Sibillini, e dopo, solo dopo, tre PRG, uno per Unione di Comuni. Va da se che ognuno dei 3 Prg dovrebbe armonizzarsi con l'altro. Tutto questo in consonanza con tutti, ripeto, tutti, gli studiosi, per i quali non è positiva nessuna aggregazione che precarizzi, peggio, faccia morire, le identità culturali dei nostri piccoli Comuni.
Sono stato lungo e mi scuso. Ma avendo avuto la pazienza di ascoltarne l'intera lettura mia sorella Ivana con la sua sola quinta elementare, si vuole sperare che altrettanta paziena possano averla anche i concittadini di Altidona
Un saluto
15 febbraio 2008 Luigi Meconi
p.s. mando questa mail ai Comuni dell'Unione e agli amici del Comitato per la tutela della Valle dell'Aso