di Sara Di Giuseppe
AVVISO AI NAVIGANTI: la lettura delle “Precisazioni della Capitaneria [di SBT] sulla darsena turistica” (stampa del 31.12) causa emicrania e disturbi dell’umore. Sconsigliata la lettura d’un fiato, ma anche l’assunzione graduale non aiuta a capire. Trattasi di lingua sconosciuta ai più (parzialmente tradotta per il pubblico da volenteroso giornalista).
Non sembra che chi pubblica abbia pensato di chiedere a teste pensanti e scriventi di Capitaneria l’uso di una lingua conosciuta, tanto più nel trattare della cosa pubblica…
I nostri Capitani Coraggiosi ritengono “doveroso precisare […] per correttezza d'informazione nei riguardi dell'utenza eccetera…”. Perdindirindina. Da quando e in quali latitudini del mondo conosciuto la “correttezza d’informazione” passa per simili linguaggi? Quali perverse sirene ammaliarono i Capitani fino a confonderne il linguaggio suggerendo una prosa fatta di “atti afferenti”, “concessione assentita...”, “hanno ad oggetto”, “prospicienti specchi acquei ”….? Al disgraziato lettore par di precipitare nel tempo e nello spazio, dentro papaline ragionerie sette/ottocentesche, in muffite scrivanie municipali pre-unitarie, nelle ragnatele di una lingua morta e imputridita ma ahimè non sepolta…
Squallido effetto. Come quello delle nuove baracche-servizi ai bordi della darsena turistica super-recintata. Destinate ad utenti barca-e-suv-muniti, completano il “sequestro” di una zona pubblica alla libera circolazione con cancelli, reti, catene, ingressi elettronici. Ai comuni passeggiatori del molo sud esse offrono sprezzanti la vista delle finestrucole dei cessi…[ mi chiedo - mai essendo salita su quelle barcazze - a che gli servono. A bordo non hanno già tutto? E tutto di lusso?].
Ora sulla “gestione delle concessioni nella darsena turistica” danzano il minuetto delle “competenze”: Capitaneria o Comune? O un po’ a questo e un po’ a quella?
Ma: CHE COSA CAMBIA? Dalla pessima qualità di quanto fatto finora, si direbbe che ‘sta gente lavora come scrive: MALE. S’è visto di recente - per dirne una - al molo sud dopo una normale mareggiata: buche formato meteorite sull’asfalto di burro, distrutta un’illuminazione poco più che appoggiata per terra, spazzate via come birilli ringhiere e panchine…
CHE COSA CAMBIA, allora, se a gestire è una Capitaneria le cui disinvolte concessioni hanno reso la riviera un’unica cupa linea fortificata [e grazieadio le onde si portano via ogni tanto qualche pezzo di osceno manufatto, vedi il Gheddafi a Cupra ]; o un Comune che mentre farnetica di coperture a parquet (!) del molo sud è clamorosamente incapace perfino di arredare una semplice passeggiata che superi la prova di un mare un po’ incazzato?....
2.01.’09 SDG