Roma, 6 Maggio 2008. E’ iniziato a Parma Cibus 2008, il Salone internazionale dell'alimentazione, l'Italian Food insomma. Il momento non e' del tutto propizio: aumentano i prezzi dei generi alimentari e di conseguenza diminuiscono i consumi e il sistema agroalimentare italiano e' messo sotto accusa, in particolare per la qualita' dei prodotti di eccellenza (mozzarella di bufala, Brunello, olio extra vergine). Vogliamo porre la nostra attenzione, in particolar modo, sul vino. Nel 2007 e' cresciuta l'esportazione ma anche l'importazione del vino: 1.723.667 litri, cioe' il 17,4% in piu', per una valore di 345 milioni di euro, il che significa il 20% in piu' rispetto al 2006. Il prezzo medio di vini e spumanti e' di 2 euro al litro che si traduce in un aumento medio al dettaglio del 400% per la gioia dei consumatori. Da rilevare che importiamo dagli Usa (prevalentemente California) qualcosa come 623.713 litri di vino, quasi totalmente sfuso, il che significa il 36% del totale delle
importazioni di vino dall'estero. Insomma, fino a qualche decennio fa la California era nota per gli stabilimenti cinematografici, oggi produce ed esporta il vino nel Paese, per antonomasia, culla del vino (ci perdonino i francesi). Che ci fa il vino sfuso americano in Italia? L'abbiamo chiesto pubblicamente al modo dell'industria del vino (1): si imbottiglia, si fa aceto o finisce nelle bottiglie di vino italiano? Attendiamo ancora una risposta, sperando che non scoppi l'ennesimo scandalo.*
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
*VINITALY. CHE CI FA IL VINO SFUSO AMERICANO IN ITALIA? UNA DOMANDA ALL’INDUSTRIA ITALIANA DEL VINO
Importiamo vino americano (Usa), ovvero californiano, sfuso per 620mila ettolitri, ovvero 62 milioni di litri, vale a dire piu' di una bottiglia (a 0,75 litri fanno 77,5 milioni di bottiglie) di vino per tutti gli italiani, neonati, novantenni e astemi compresi. I dati si riferiscono al 2007. Incredibile, ma vero. Aggiungiamo che il vino sfuso americano e' il primo per quantita' importato in Italia, superiore a quello proveniente dalla Spagna e dalla Francia.
Che ci fa il vino sfuso americano in Italia? Vediamo le diverse ipotesi.
* Il vino sfuso trasportato costa di meno di quello spostato in bottiglia, il dollaro e' deprezzato rispetto all'euro, quindi si imbottiglia in Italia.
* Il vino sfuso serve a fare aceto.
* Il vino sfuso finisce nelle bottiglie di vino italiano.
L’occasione della apertura di Vinitaly di Verona, ci offre lo spunto per chiedere all' industria del vino informazione e trasparenza su un commercio che ci ha lasciati perplessi. La domanda e semplice: che vino beviamo in Italia? Sul Brunello sono in corso le indagini della magistratura. Attendiamo. Sul vino americano vorremmo sapere se finisce in bottiglie "Made in Usa" o in quelle "Prodotto in Italia" o in entrambe e in che percentuale. Poco probabile che si faccia aceto.
Aspettiamo una risposta.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc