Post-rockers del nord: intervista ai Sense Of Akasha
I Sense Of Akasha vengono dall’Alto Adige, non esattamente la zona più in nella mappa geografica del rock, ma il loro è un sound senza latitudini, dilatato oltre il tempo e lo spazio. Ci sono muri di chitarre che non celano, anzi esaltano, il gusto per la melodia di Klaus Leitner (chitarra, programming, voce), Armin Untersteiner (chitarra, voce), Christian Mair (basso, voce) e Ivo Forer (batteria, programming, voce). Alla formazione classica si è di recente aggiunta anche una donna, Irene Hopfgartner (voce, violoncello, piano), e il suo apporto al nuovo album è evidente. Proprio in occasione dell’uscita di “People Do Not Know Who Rules” abbiamo rivolto alla band di Brunico alcune domande.
Che riscontri sta avendo il vostro terzo album? Klaus: Il feedback fino ad ora è molto buono. Due dei mensili più importanti in Germania (Intro e Visions) hanno pubblicato una nostra recensione e su Visions siamo addirittura stati eletti come demo del mese. Qui in Italia per adesso le recensioni sono più che buone, anche se su tanti giornali devono ancora uscire. Speriamo bene… Tantissima gente è rimasta un po’ stupita, perché non pensava che in Alto Adige potesse esserci un gruppo capace di fare musica di questo genere. L’album viene apprezzato molto.
In cosa si differenzia “People Do Not Know Who Rules” dagli album precedenti? Armin: In confronto agli album precedenti, questo disco si presenta più compatto, maturo e strutturato. C’è più certezza nell’espressione musicale. Un fattore importante è stato che abbiamo avuto tutto il tempo necessario per produrre il disco, visto che abbiamo approntato il nostro home-studio. In più, in questo album, oltre alla strumentazione classica del rock, abbiamo usato anche degli strumenti inusuali, come la fisarmonica o il banjo.
Nella vostra musica c’è più cervello o più cuore? Armin: 90% cuore e 10% cervello.
In sede di recensione ho citato, tra i riferimenti che vengono in mente ascoltando la vostra musica, Mogwai, Stereolab, Broken Social Scene e Angelo Badalamenti. D’accordo? Klaus: Ci fa onore essere paragonati a questi musicisti. A nostro parere, loro come noi cercano di fare musica sincera.
Chi è l’autore dei testi e che peso hanno le parole all’interno delle vostre composizioni? Klaus: Gli autori dei testi siamo io e Christian. Da noi nasce sempre prima la musica e solo dopo viene scritto il testo, e solo se a noi sembra necessario. I testi sono personali e intimi per chi li ha scritti. Apprezziamo se gli ascoltatori trovano una risonanza emozionale nei nostri testi.
Ci sono posti e situazioni ideali per ascoltare la musica dei Sense Of Akasha? Christian: La cosa migliore è prendersi un’oretta di tempo, spegnere il cellulare, stare in un posto tranquillo e ascoltare il disco a volume alto! Se poi stai assieme ad una persona a cui vuoi tanto bene, cosa vuoi di più?
Cosa deve aspettarsi chi vi viene a sentire dal vivo? Ivo: Le persone che ci vengono a sentire dal vivo si possono aspettare un concerto pieno d’energia, tantissima dinamica, emozioni forti e un suono esplosivo.
Preferite lavorare in studio o stare sul palco? Ivo: Sono due mondi completamente diversi. È molto più emozionale stare sul palco ed avere una risonanza immediata dagli ascoltatori, mentre il lavoro in studio è una cosa molto più intima e nello stesso tempo più impegnativa.
Che programmi avete per i prossimi dodici mesi? Christian: Da poco facciamo parte dell’etichetta Riff. Loro ci danno ascolto e ci aiutano come possono. Con loro è come stare in una grande famiglia. “People Do Not Know Who Rules” esce ufficialmente il 7 novembre. Abbiamo anche già girato un video per il singolo “Make Me Real”. Speriamo venga trasmesso sui canali musicali, visto che è venuto molto bene. Per il resto, speriamo di fare tanti concerti per poter portare la nostra musica alla gente.
|