GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ PALLAVOLO ITALIA D'ORO
BERNARDI BATTE LA SPAGNA DEL SUO EX TECNICO VELASCO. LA MISSIONE AZZURRA CHIUDE IN TESTA CON 176 MEDAGLIE GRANDE CERIMONIA DI CHIUSURA ALLO STADIO DEL MARE
dall’inviato Sergio Conti
CHIETI- L'Italia chiude con un oro la XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo, la seconda di sempre (dopo Bari '97) per numero di medaglie vinte (176 complessive). Nell'ultima gara della manifestazione la Nazionale maschile di pallavolo, allenata da Lorenzo Bernardi, ha infatti battuto la Spagna per 3-1 (25-23; 21-25; 25-16;25-22) nel gremito Palatricalle di Chieti, che ha accompagnato la squadra alla vittoria con un tifo incessante. Gli azzurri hanno disputato una partita autoritaria, consentendo al tecnico Bernardi di sconfiggere l'ex maestro, Julio Velasco, oggi sulla panchina iberica. Terzo oro per gli sport di squadra, il primo al maschile, dopo i trionfi della pallacanestro e della pallavolo femminile. Questi i dodici azzurri che hanno vinto il torneo: Rocco Barone, Roberto Cazzaniga, Francesco De Marchi, Giorgio De Togni, Marcello Forni, Andrea Giovi, Michele Grassano, Gabriele Maruotti, Davide Saitta, Vincenzo Tamburo, Simone Tiberti, Ivan Zaytsev. LA SQUADRA SLAVA PORTA A CASA LA MEDAGLIA DEL TERZO POSTO QUARTA LA TUNISIA Grande diligenza tattica degli uomini di Hribar Gregor che superano i tunisini. Nei primi due set gli sloveni trovano continuità di rendimento e vanno a segno più volte con Vincic e Sket. La Tunisia continua a inseguire ma il suo tasso tecnico appare insufficiente a contrastare la squadra slava. È il 2-0. Sulla falsa riga dei primi due set la Slovenia porta a casa altri punti decisivi. L’attacco sloveno funziona bene e non perdona. Il centrale Vidic va a segno più volte nei tre metri tunisini. Il gioco dei centrali sloveni fa la differenza. La difesa dei nord-africani sembra incapace di contrastare i fulminei della Slovenia che si impone anche al terzo set per 25 - 19. La Slovenia è medaglia di bronzo dei XVI Giochi del Mediterraneo mentre la Tunisia deve accontentarsi di un quarto posto che comunque, a detta dell’ allenatore Veljiko Basic, è «un risultato al di sopra della aspettative e che dà grande soddisfazione». SETTEBELLO CON IL BRONZO, L'ALLIEVO SUPERA IL MAESTRO La Nazionale italiana ha vinto la medaglia di bronzo superando la Croazia per 10-9 (1-2;2-1;3-3;4-3). La finale per il terzo posto tra le due squadre è stata anche la sfida tra allievo e maestro. Alessandro Campagna, in panchina per gli azzurri, è stato per molti anni prima in squadra poi, secondo allenatore, nelle nazionali azzurri di Ratko Rudic che ieri guidava la squadra croata. Il duello si è risolto in favore dell’ allievo.Si è trattato di una sfida combattuta ed equilibrata. La squadra di Campagna ha chiuso sotto di un gol la prima frazione (1-2). La formazione croata guidata da Rudic però nel secondo e terzo tempo ha subìto la reazione degli azzurri che hanno prima pareggiato il conto (3-3) e poi si sono portati in vantaggio (6-5). Concitato e ricco di colpi di scena il quarto tempo. Doppio vantaggio prima dei croati spintisi sul 9 a 7 poi Calcaterra e compagni hanno recuperato fino al 9-9.A sei secondi dalla fine ci ha pensato Valentino Gallo a mettere il sigillo sulla medaglia di bronzo siglando un rigore. Questi i 13 azzurri che hanno vinto il bronzo:Stefano Tempesti, Federico Mistrangelo, Alex Giorgetti, Frabrizio Buonocore, Valentino Gallo, Maurizio Fellugo, Andrea Mangiante, Valerio Rizzo, Matteo Aicardi, Alessandro Calcaterra, Niccolò Figari, Goran Fiorentini, Tommaso Negri. ALTRE DUE MEDAGLIE NEL JUDO Con due bronzi conquistati da Erica Barberi (kg. 70) e Lorenzo Bagnoli (kg. 90) si è concluso il torneo di Judo. Erica ha vinto nei ripescaggi contro la croata Kristina Murijnovic mentre Lorenzo ha superato l’ egiziano Hesham Mesbhah che giunse terzo ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. «UNA FESTA GRANDIOSA, UNA SFIDA ONORATA»HA DICHIARATO ADDADI UNA FOLLA DI PERSONE IN BIANCO SALUTA I GIOCHI DEL MEDITERRANEO PESCARA-Si è aperta con la parata degli atleti la Cerimonia di chiusura dei Giochi. Hanno attraversato la città accompagnati dalla marchin’band di Collarmele, dalle majorette di Miglianico e dai portabandiere. Tutti insieme e non divisi per Paese, come avviene solitamente, un contrappunto simbolico al messaggio di unità e di pace, di contaminazione culturale, che questa sedicesima edizione dei Giochi del Mediterraneo ha tenuto a sottolineare in ogni sua fase. Una parata particolarmente festosa, quindi, mentre un dirigibile bianco sorvolava il percorso seguito dalla parata. Una vera e propria festa per tutta la città, «vestita»di bianco per l’occasione. Tutti, infatti, hanno indossato qualcosa di bianco così come avevano invitato a fare gli organizzatori della Cerimonia: la K-events – Filmmaster Group. Marco Balich, produttore e regista, insieme a Lida Castelli, direttore artistico, hanno voluto dar vita ad un White Mediterranean Party. Il bianco come colore che unisce, il colore della pace, dell’unione e della positività. «Una festa grandiosa, una sfida onorata» ha esordito il presidente del Comitato Internazionale dei Giochi: Amar Addadi. Poi, ha snocciolato tanti «grazie»: all’onorevole Mario Pescante, al Comitato organizzatore diretto da Mario Di Marco, al Coni, ai volontari. Di questi ultimi, ha detto: «senza di loro i Giochi non possono essere quello che sono» . Agli atleti: «Fieri delle performance e dei record che avete battuto, ma tutti meriterebbero il palco. Quando tornate nei vostri Paesi raccontate la bellezza di questa terra e la fierezza di questa gente». Infine l’invito a ritrovarsi a Volos per la XVII edizione dei Giochi. Anche questa volta, il presidente Addadi, come aveva già fatto nella Cerimonia di Apertura, ha reso omaggio a suo modo agli abruzzesi e al loro impegno, e dopo quel «pecche nun sem nu», ha chiuso il suo discorso fra gli applausi con un: «Pecche vu sete vu». Ha usato i toni e le parole dello sport, l’onorevole Mario Pescante: «C’è l’abbiamo fatta... noi abruzzesi abbiamo vinto... una squadra unita può vincere anche contro ogni avversità»; nel suo saluto di commiato, il Commissario Straordinario della XVI edizione dei Giochi, ha dedicato un intero passaggio ai volontari: «Grazie ed un abbraccio a voi tutti, cari volontari, ragazze e ragazzi d’Italia. Siete stati tremila meravigliosi rappresentanti di questa Italia giovane e disinteressata, che ha la solidarietà e l’impegno come bussola della propria vita, la grande, grandissima Italia del volontariato. Con la vostra presenza ci avete dato il successo del presente e la certezza del futuro». Infine l’omaggio agli atleti: «Avevamo un slogan: un mare, un sogno. Cari atleti, quel sogno lo avete realizzato E’ un sogno che si chiama, unità, rispetto reciproco, pace. Portiamolo tutti con noi, continuiamo a viverlo ogni giorno». Sul palco Francesco Giorda e Sophie Lheureux hanno introdotti i diversi momenti della serata; dall’alzabandiera ad opera del picchetto d’onore della Guardia Forestale mentre la Fanfara dell’Esercito suonava l’inno nazionale, ai saluti protocollari, al passaggio di testimone fra la città di Pescara e la città di Volos, sede della prossima edizione dei Giochi del Mediterraneo. Il sindaco Luigi Albore Mascia ha consegnato la bandiera dei Giochi al presidente Amar Addadi che a sua volta l’ha consegnata al sindaco della città Greca: Aleksandros Voulgaris. Mentre la bandiera dei Giochi viene ammainata, il tenore Piero Mazzocchetti, ha eseguito «Lucean le stelle»; il mare che riflette le luci delle decine di imbarcazioni della Guardia Costiera, le quali, idealmente, rappresentano il viaggio dei Giochi dalla costa italiane a quella greca. E la festa è continuata fino a tarda notte sulla spiaggia con un vero e proprio White Mediterranean Party. Albertino alla console con un mix di brani a sink con pyro sul mare per far ballare atleti, volontari e tutta la città ore insieme al dj set di Milly De Mori.
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