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ASCOLI NON VALE UN TUBO: ovvero, mettiamoci l’esorcista

di RIVE DROITE ET RIVE GAUCHE 

   …e facciamolo contento, padre Amorth esorcista capo del Vaticano. Con un esorcista per ogni diocesi, mettendo insieme tutti quelli delle Marche viene fuori un plotoncino mica male per stanare Belzebù e fargli sputar fuori l’acqua restituendola alle sitibonde plaghe picene.

Perché non ci piove che legioni coalizzate di dèmoni infernali l’hanno fatto loro il disastro dell’acqua, il casino del tubo. Mica la rottura della condotta già marcia e da buttar via tre anni fa e poi le inefficienze e le ignoranze e gli interessi congiunti di ATO5, C.I.I.P. , Prefettura, Regione, Provincia, Protezione (In)civile.
  

La “ criticità della condotta di Tallacano già segnalata nel 2000 ? Bubbole. Stato di conservazione insufficiente” e “Necessità di riabilitazione o sostituzione”? Baggianate. Finanziamenti già stanziati per la bisogna e dissolti nel nulla? Pinzillacchere. Più elegantemente, cazzate.
 

Per non turbare le coscienze si tace la verità: che rottura della condotta ed emergenza di settimane furono il tiro bieco di diavoloni infernali, e che  solo il forzuto manipolo di esorcisti col bollino blu neutralizzerà i Malacoda e i Calcabrina, i Libicocco e i Draghignazzo, e Ciriatto sannuto e Graffiacane e Rubicante pazzo.
  

Solo un esorcismo paccuto e robusto riuscirà meritoriamente in ciò che non è dato a noi  fallibili mortali: scaraventare giù per Malebolge ( insieme alle zoccolute creature) l’intollerabile  masnada dei politici- amministratori-tecnici-incompetenti di varia caratura. Messi finalmente in condizione di non nuocere, in un girone a loro dedicato: quello dei parlatori a vuoto, i Nostri a braccetto dei colleghi nazionali.
  

Si scopre oggi che “Ascoli non vale un tubo”, lo dice la tivvù. Stiamo a secco in centomila. 

PER UN TUBO ROTTO. 

Non  per tsunami, meteorite, collisione di comete, invasione di ultracorpi, vulcano sputato dai Sibillini.   

PER UN TUBO VECCHIO. Però i Nostri PARLANO. E sbrodolano e sproloquiano: convegni, progetti, partecipazione, soldi.  E l’ottimo Meconi (l’unico che ci capisce, e si espone, e non le manda a dire…) passa per visionario, per quello che disturba il manovratore. Verrà fuori che il tubo l’ha rotto lui.
 

Ah, buon Alighieri, dov’è il girone dei parlatori a vuoto, l’eterno contrappasso delle bocche cucite, della pioggia di sterco che li ricopre…

Piantiamola qui, chè c’abbiamo le taniche da riempire.
Tanto prima o poi ce l’avremo, l’esorcista. Una figurina in più del presepe (vivente o morente, è uguale). 
   

4.01.’08      RIVE DROITE ET RIVE GAUCHE

 

 

 

Gentile Sara Di Giuseppe

    

        Per vicende della vita, 11 anni tra i paolini, conosco don Amorth. Non credo più. Ma se vuoi posso raggiungerlo.

 

        Ecco qui sotto qualcos'altro. Il demonio non solo si annida tra i tubi che ci portano l'acqua, ma anche tra la monnezza che buttiamo tutti i giorni. Qui sotto quanto ho scritto l'altro giorno a due giornali. Non so se lo pubblicheranno. A te ci ho aggiunto alcuni fatti di questo nostro Piceno.

  

            Un saluto

                            5 gennaio 2008         Luigi Meconi

 

 

Gentile Direttore Gabriele Polo

 

Gentile Pierluigi Sullo

  

     Su Carta n. 45/07 leggo sul film documentario su "La Campania delle ecomafie. La terra dell'eterna 'emergenza' che subisce i rifiuti tossici che le fabbriche di mezza Italia non sanno come smaltire. La raccolta documentario premiato al Festival di Torino".

      Sul Manifesto odierno, 3 gennaio, leggo i due servizi di Francesca Pilla. Uno dei due intervista il Presidente di Legambiente Campania, Gennaro Buonomo.

 

 

    Due mesi fa circa il Prof. Alberto Lucarelli mi ha dato un numero monografico "Il teorema dei rifiuti in Campania", edito dal Bollettino delle Assise.

  

    Documenti, interviste, studi giuridici tutti molto seri, approfonditi e pregni di sensibilità. Ma nessuno che affronti il punto, semplice, e, si suppone, centrale, che abbiamo trasformato, hanno trasformato, e con l'assenso di tutti, da destra a sinistra, i Rifiuti Solidi Urbani in merce.

    

    Si parla non di rifiuti in modo generico, ma di Rifiuti Solidi Urbani. Non di quelli speciali. Né di quelli nocivi. Ma, in particolare, di quelli prodotti da noi cittadini. I più.

  

    Sono stati trasformati in merce lo stesso momento in cui si sono trasformate la Municipalizzate addetta alla raccolta e allo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani in Spa.

  

    Trasformado, parallelamente, i Sindaci o loro delegati in imprenditori e noi cittadini in clienti. Da qui ad aperture a logiche competitive, anche quelle della peggior specie, il passo è stato automatico. Come l'eclissarsi di ogni presenza istituzionale, o comunale, egualitaria e solidaristica. E non si può credere che si sia caduti nell'errore di pensare il cittadino napoletano così ingenuo da accettare, passivamente, le varie 'mafie', diciamo pubbliche, sorte dietro queste Spa.

  

    Ma si può immaginare una vera raccolta differenziata se noi cittadini, quelli pù direttamente coinvolti, non vi cogliamo, immediatamente, un ritorno in relazione ai costi? All'opposto vi dobbiamo vedere fior di speculazioni? Per di più sovente avallate, o fatte, dai nostri stessi Amministratori?

  

    Si parla di Napoli.

  

    Ma che dire di Picenambiente Spa, azionista di riferimento il Comune di San Benedetto del Tronto. Ha in appalto il servizio RSU della Comunità Montana dei Sibillini. Il contratto dovrebbe essere nullo. Ma tutti tacciono. Non solo. Nel 2005 alcuni Comuni si sono accorti che, preso il servizio, i costi, invece di diminuire, sono aumentati. Un controllo sui pesi ed è venuto fuori che qualcuno...

  

    Nella mia Altidona, il servizio lo svolge l'Ecoelpidiense s.r.l.,azionista di riferimento il Comune di Porto Sant'Elpidio. Ho perfino denunciato ai Carabinieri che affidare, per contratto, la 'pesatura' dei RSU alla società che fa il servizio mentre pagano i Comuni (prima direttamente ora tramite l'Unione Comuni Valdaso), è illegittimo e forse anche illecito. Non è successo e non succede nulla.

  

    Non so quante volte ho denunciato anche alla Magistratura il fatto che l'Asite s.r.l., società che gestisce la discarica di San Biagio, unico azionista il Comune di Fermo, nel calcolare il costo del servizio ha, almeno per più anni, considerato tra i 'costi' anche i mutui ottenuti dallo Stato a totale suo carico. A me sembrava una truffa bella e buona. Anche qui non è successo nulla.

  

    Tornando a Napoli, ho sentito non so quante volte padre Alex Zanotelli diffidare di queste Spa. Anche se a capitale interamente pubblico.

  

    Stessa cosa da parte di Riccardo Petrella e Bruno Amoroso. Che hanno fatto addirittuna una Università dei beni comuni.

  

    Non capisco, e finisco, come sia possibile che Manifesto e Carta abbiano sottovalutato, e stiano sottovalutando, così mi sembra, che con il passaggio dei servizi pubblici locali a logiche competitive e di mercato, cioè a Spa e a Srl, si rompe ogni patto solidaristico tra cittadini. Si rompe forse anche di più, la democrazia. Stessi effetti 'devastanti' dalla modifica in finanziaria 2008 che trasferisce gli ATO per i Rifiuti Solidi Urbani e, "prioritariamente" per il Servizio Idrico Integrato, dai Comuni alle Province. Nella storia d'Italia ogni spoliazione dei Comuni ha coinciso con la disgregrazione della Nazione. Non è questo, amico prof. Bruno Leuzzi, il tuo insegnamento, come quello del tuo maestro Massivo Severo Giannini?

  

    Un saluto

 

                    Altidona - 3 gennaio 2007 Luigi Meconi

 
p.s. mando questa mia anche agli amici dei beni comuni

 Redazione 

Primo Piano

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 Articolo letto 428 volte. il 05 Jan 2008 alle 19:43
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