di Pio Rapagnà *
IL COMITATO PROMOTORE CHIEDE ALL'UFFICIO DEL DIFENSORE CIVICO REGIONALE, IL QUALE IN BASE ALL'ART. 82 DELLO STATUTO “è autorità indipendente della Regione preposta alla tutela amministrativa dei cittadini”, DI INTERVENIRE UTILIZZANDO I SUOI PROPRI POTERI STATUTARI PER FARE OBBLIGO ALL'UFFICIO DI PRESIDENZA DI SOTTOPORRE AL CONSIGLIO REGIONALE LA ISTITUZIONE ED INSEDIAMENTO DEL COLLEGIO PER LE GARANZIE STATUTARIE, IN VIGENZA DELLE TUTELE PREVISTE DAL NUOVO STATUTO A FAVORE DEI CITTADINI E DEL COMITATO PROMOTORE IN MERITO ALLA RICHIESTA ED ALLO SVOLGIMENTO DI REFERENDUM ABROGATIVI REGIONALI.
IL COMITATO DENUNCIA AL DIFENSORE CIVICO REGIONALE CHE “i soggetti della struttura del Consiglio Regionale che erano tenuti a farlo sin dal 12 gennaio scorso, si sono sentiti fino ad ora, pur in presenza di un procedimento di richiesta referendaria, in diritto di non farlo, sebbene sollecitati. E non lo hanno fatto nemmeno negli ultimi giorni disponibili per la raccolta delle firme”.
Nell'ambito dei diritti “garantiti ed assicurati” ad ogni Comitato promotore, lo Statuto della Regione Abruzzo, all'articolo 12, sotto il titolo “Partecipazione”, al comma 3, afferma e stabilisce sostanzialmente che “La Regione riconosce e favorisce, nel rispetto della loro autonomia, forme democratiche di associazionismo, ed assicura alle organizzazioni, anche temporanee, che esprimono interessi diffusi o collettivi il diritto di fare conoscere, scambiare e sostenere pubblicamente le loro opinioni, proposte e valutazioni sulle materie di competenza regionale...”, e al comma 8 dice che “Gli ambiti, i limiti e le modalità delle forme di consultazione e concertazione di cui agli articoli 10 e 11 e degli Istituti di partecipazione e di democrazia diretta, previsti nei commi da 1 a 8, sono disciplinati con legge regionale che ne assicura uniforme diffusione ed adeguata organizzazione”.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che gli “Istituti di partecipazione e di democrazia diretta” sono proprio i referendum, dei quali qualsiasi Comitato ha il diritto di farsi promotore, senza rischiare di ritrovarsi ogni volta di fronte al fatto compiuto dell'assenza del Collegio di garanzia ed in presenza “invece” di tutta una serie di “pareri preventivi” del Servizio Legislativo dell'Ufficio di Presidenza tesi a “SCORAGGIARE E VANIFICARE” ogni e qualsiasi ricorso all'istituto referendario.
Il Comitato si rivolge agli organi di informazione ed alla opinione pubblica abruzzese affinché vigilino circa la effettiva percorribilità delle iniziative di partecipazione e di democrazia diretta in Abruzzo, a cominciare dai referendum abrogativi sui costi e sugli sprechi della politica e degli enti strumentali della Regione, e non permettano che anche questa ulteriore richiesta di attuazione dello Statuto resti, come per il passato, ancora lettera morta, in spregio del profondo senso e spirito democratico che vive e si preserva nel cuore della società civile e delle istituzioni repubblicane della nostra Regione.
* Comitato promotore 4 Referendum Regionali
Responsabili: Pio Rapagnà e Giovanna Forti
Sede ufficiale del Comitato: Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi
Roseto degli Abruzzi, 12.11.2007