Da Meri Lao, esperta di tango e di questioni argentine, riceviamo e inoltriamo.
Saluti
PGC / SDG
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From: merilao@iol.it
To: sdigiuseppe@hotmail.it
Subject: R: "LEZIONI DI TANGO" (Da Giorgio Camaioni)
Date: Sat, 20 Oct 2007 23:22:17 +0200
Cari Giorgio e Sara,
Non può che farmi felice sapere che quello che comunico venga raccolto. L´accostamento tango e desaparecidos lo sto facendo dal 1975, col primissimo libro di Bompiani (Tempo di tango) eppure ancora soggiacevo a certi stereotipi "folkloristici". L´unica cosa, vorrei sapere a chi sono rivolte (e come) queste "Lezioni di tango". Qui, sempre in modo più maniacale, si dà spazio solo al ballo.
La chiesa non si è pronunciata sull´ergastolo cui è stato condannato Christian von Wernich, né su Etchecolatz. A questo proposito vi mando un articolo di Gennaro Carotenuto e la petizione di un argentino. I vostri nomi mi suonano, siete di Ascoli Piceno?
Giovedì 25 sarò a Padova all´università, per parlare di "Donna canzonata", indagine sconsolata e beffarda sulla donna in un secolo di canzoni italiane. Attenti: anche le canzoni hanno contribuito a diffondere arretratezza, razzismo, e l´idea che le donne siano da ammazzare. Grazie, a risentirci,
Meri www.sirenalatina.com
PS "noche de los lápices".
Chiesa argentina: il silenzio dei colpevoli
Nessuna sanzione, da parte della Chiesa cattolica argentina, per Christian von Wernich, il prete cattolico condannato all'ergastolo per tortura, assassinio, sequestro e sparizione di persona.
di Gennaro Carotenuto
Dunque la tortura e l'omicidio, per la Chiesa cattolica argentina, non sono colpa sufficiente per prendere provvedimenti contro Von Wernich. Lo scarno comunicato, significativamente fatto emettere da uno dei meno in vista vescovi del paese, Martín de Elizalde (dal papabilissimo Cardinal Bergoglio inutile aspettarsi un cenno), si limita ad affermare che "siamo spiacenti che nel paese ci siano state tante divisioni e odio e che la Chiesa non abbia saputo prevenirle né sanarle". Il comunicato prosegue con parole prudentissime, nelle quali ci si duole che un sacerdote si sia allontanato dalla missione assegnatagli e si chiede perdono nella speranza che dio li illumini. Ma dio non li illumina, e la Chiesa argentina persevera nell'impudica, oscena, sostanziale equidistanza tra vittima e carnefice, tra torturatore e torturato. In Argentina negli anni '70 non ci fu un disegno di sterminio di 30.000 persone delle quali meno di 1.500 potevano essere considerati "violenti", ma solo opposti estremismi. In Argentina ci furono due demoni equivalenti, come da trent'anni ripetono, senza fare alcun passo avanti verso la verità e la giustizia.
Su Chiesa cattolica e dittatura in Argentina, sono stati scritti molti libri e migliaia di articoli. La Chiesa cattolica argentina non è quella brasiliana, di gran lunga al mondo quella più schierata dalla parte degli ultimi, anche oggi, dopo che trent'anni di wojtylismo l'hanno bastonata duramente. Pur tuttavia, la parte migliore della Chiesa argentina è stata eroica a fianco dei diseredati, è stata ferma nel testimoniare la chiesa conciliare e quella del congresso eucaristico di Medellin del 1968, e che fu colpita duramente dalle dittature fondomonetariste in Argentina e nel continente. Oltre cento tra sacerdoti e suore (nella foto Carlos Mugica), sono stati assassinati dalla AAA prima, e dalla dittatura poi, mentre il nunzio apostolico, Monsiglior Pio Laghi, giocava a tennis in coppia con il dittatore, Jorge Rafael Videla.
Quei religiosi furono assassinati perché erano dalla parte degli ultimi mentre Pio Laghi e tutte le gerarchie argentine erano schierate dalla parte dei primi e contro gli ultimi. Le gerarchie cattoliche argentine non hanno mai difettato di ipocrisia nel difendere la loro connivenza con la dittatura e nell'essere profondamente anticonciliari. Come quando avviarono un processo di beatificazione, in quanto martiri della Chiesa, vittime del comunismo (sic!), per i cinque padri pallottini, militanti nella guerriglia peronista dei Montoneros, che furono massacrati dalla dittatura in quanto tali, in quanto peronisti e rivoluzionari, e convertiti post mortem nell'opposto di quel che erano. Chi scrive non ricorda più se l'ipocrisia è un peccato di quelli che vanno confessati, ma lo trova un comportamento particolarmente disdicevole.
Così è disdicevole la mancanza di sanzione della Chiesa argentina di fronte alla pena dell'ergastolo (non una multa) con la quale la giustizia, senz'altro perfettibile, degli uomini ha condannato l'assassino, torturatore, sequestratore, stupratore von Wernich. Almeno sette volte ha ucciso il sacerdote. Almeno 32 volte ha metodicamente torturato donne e uomini crocefissi. Almeno 42 volte ha sequestrato ed è stato il deus ex machina di quell'inferno e la Chiesa cattolica non può cancellare lo stridore scandaloso dell'ipocrisia nella quale si dibatte. Le mani di Christian von Wernich, che hanno torturato e assassinato sono le stesse mani che anche oggi gronderanno sangue quando le eleverà per alzare l'ostia dell'Eucaristia.
El Tribunal Oral Federal nº 1 condenó a CADENA PERPETUA, al ex capellán de la Bonaerense. Los jueces incluyeron en su fallo la CO-AUTORÍA en los homicidios por los que el sacerdote estaba acusado (dentro del marco de esta causa), además de casos de torturas y privaciones ilegítimas de la libertad. Y plantearon que los crímenes ocurrieron en el marco del "GENOCIDIO" entre 1976 y 1983.
Un grandísimo abrazo a las Cras. y Cros. que desde la querella llevaron esta causa y se "plantaron" en la exigencia de Justicia "en serio", co-autoría necesaria y probada, y el marco referencial de Genocidio establecido judicialmente en la Causa Etchecolatz.
Un Grandísimo abrazo a todas y todos los Compañer@s con los que compartimos este momento, y el PRESENTE! claro y fuerte de siempre para las Compañeras y Compañeros que no llegaron a verlo.
JUSTICIA EN SERIO,
QUE NO NOS HAGAN PROBAR LO YA PROBADO,
QUE NO NOS HAGAN REPETIR LO YA DICHO,
QUE NO NOS HAGAN EMPEZAR TODO DESDE CERO EN CADA CAUSA,
CARCEL COMÚN PARA TODOS LOS GENOCIDAS YA!