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La Fiorentina ad un passo dalla Champions. Prandelli: “Sono orgoglioso ma non mi accontento”
FIRENZE – Settima vittoria della Fiorentina nelle ultime otto gare di campionato, quarta consecutiva. I viola battono la Sampdoria per 1-0 con gol di Gilardino e si portano a un passo dalla conquista matematica di un posto Champions. Cesare Prandelli a fine gara è chiaramente soddisfatto. La pazza idea, neanche tanto pazza a dire il vero, ora è semmai quella di superare la Juventus in caduta libera e terminare il campionato al terzo posto. Mancano ancora due partite e tutto può accadere.
Allora, Cesare, ci siamo quasi, manca solo un punto. Sì, ci siamo quasi. Oggi abbiamo guadagnato due punti e ne basterebbe uno solo, anche se io vorrei farne sei. Siamo felici ma sappiamo anche che nessuno ci regalerà niente in queste ultime due partite. Domenica prossima andiamo a Lecce, sarà una partita difficilissima perché il Lecce lotta per non retrocedere, ma noi andremo lì per fare i tre punti e non il punticino, questo lo posso mettere per iscritto. Allo stesso tempo non dobbiamo guardare i risultati delle squadre che sono sopra di noi, non voglio creare ulteriori tensioni ai giocatori. I conti li facciamo alla fine. Questo modulo sta dando ottimi risultati. Come mai non l’avete provato prima? Innanzitutto perché fino a quando c’è stato Santana eravamo quarti in classifica e stavamo facendo molto bene. Dall’infortunio di Santana in poi è stato un po’ difficile trovare l’assetto migliore, è sempre molto difficile cambiare a stagione in corso. Nelle ultime partite, con questo modulo tattico, abbiamo trovato il giusto equilibrio e i risultati ci danno ragione. Contemporaneamente c’è stata la crescita impressionante di Jovetic. Sì, inizialmente le sue sembravano partite nella partita, ora invece è riuscito a integrarsi perfettamente al gioco di squadra. Sta facendo bene, trova sempre la posizione giusta, ha delle ottime qualità e anche personalità, è uno che si assume le sue responsabilità, non si tira mai indietro. Hai salutato Pazzini? Sì, l’ho salutato con sincerità, ci siamo abbracciati e gli ho fatto i complimenti perché sta facendo molto bene. Conosciamo bene le qualità di Giampaolo, lui è stato il nostro attaccante titolare per tutta la scorsa stagione. Poi forse ha pagato un po’ il fatto di essere tifoso viola e di sentire troppo il peso di questa maglia. Appena arrivato a Genova, toltosi questo peso di dosso, ha ripreso a far vedere tutte le sue qualità. Trovi che la seconda parte della partita abbia risentito parecchio del caldo? Mi dispiace tantissimo vedere che a fine stagione ci si debba giocare obiettivi così importanti a orari indecenti. Oggi c’erano 34 gradi, poi a gennaio ci fanno giocare di sera. C’è qualcosa che non va e va rivisto. Si potrebbe vedere del buon calcio anche in questo periodo se si giocasse a orari decenti. Oggi è stata la tua centocinquantesima partita in Serie A sulla panchina della Fiorentina: qual è stato il momento più bello? Spero che il momento più bello sia domenica prossima. Io sono fatto così, non mi piace guardare alle cose già fatte. Sono orgoglioso di questi anni ma non mi accontento. Oggi è stato bellissimo vedere lo stadio con 40.000 persone. Vogliamo onorare questo finale di campionato e fare più punti possibili.
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Pierluigi Lucadei
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Interviste |
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il 17 May 2009 alle 19:31 |
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