“Disturbia” di J.D.Caruso
In un’estate cinematografica italiana finora avara di blockbuster ed in continuo affanno al box office, arriva l’ennesimo film ad alto tasso adrenalinico, farcito della giusta dose splatter di sangue e di atmosfere assolutamente thriller: “Disturbia” del giovane regista J.D.Caruso si inserisce infatti perfettamente in quel filone semi – horror tanto in voga sui nostri grandi schermi estivi, preceduto da validi esempi come “Vacancy” e “Feed” e seguito a breve dall’atteso e claustrofobico “Captivity”. Dopo la morte del padre in un terribile incidente stradale che lo ha visto protagonista, il tranquillo Kale (Shia LeBoeuf) subisce un deciso cambiamento, diventando sempre più irrequieto, introverso e tormentato dagli immancabili sensi di colpa. La madre (la Carrie Ann Moss della trilogia di “Matrix”) non riesce a ad aiutarlo a superare i suoi demoni e nonostante lavori notte e giorno per mantenerlo, riceve in cambio soltanto indifferenza; ma all’ennesimo colpo di testa a scuola, Kale è costretto agli arresti domiciliari per 90 lunghi giorni: non resta quindi che trovare dei passatempi per far scorrere le noiose giornate, come spiare dalle finestre della sua casa i vicini. In questo film che sembra strizzare l’occhio (più o meno inconsciamente?) al capolavoro del maestro del brivido Alfred Hitchckock “La finestra sul cortile”, pian piano Kale si convincerà che proprio uno dei suoi vicini, tale Mr.Turner, sia un assassino, infrangendo quel confine tanto labile fra immaginazione e realtà. Ammaliato dalla sua nuova e provocante vicina di casa Ashley (Sara Roemer), Kale coinvolgerà la ragazza ed il suo migliore amico Donnie, nei suoi strampalati ragionamenti e nelle sue ricerche. Fino a che punto sarà creduto? E fin dove il trio sarà capace di arrischiarsi per arrivare alla verità? Arrivato in Italia con circa 4 mesi di ritardo rispetto all’uscita USA, “Disturbia” ha rappresentato la vera sorpresa del botteghino a stelle e strisce, riuscendo a quadruplicare il minimo budget iniziale di appena 20 milioni di dollari (davvero pochi per una produzione hollywoodiana). Ma il successo di “Disturbia” sta soprattutto nella forza dei suoi attori, su tutti il talentuoso e lanciato Shia LeBoeuf: dopo il crash – movie “Transformers” campione d’incassi, il giovane attore fornisce in questo film un’interpretazione assolutamente convincente, credibile alle prese coi suoi demoni interiori risalenti al passato, e voglioso di credere a qualcosa aggrappandosi alla realtà nella fantomatica ricerca del serial killer. Condito dal solito humour delle pellicole per teen ager americane, “Disturbia” riesce a colpire non tanto per l’incalzare dei colpi di scena (forse l’unica pecca del film sta proprio in una relativa lentezza, in particolare del primo tempo) ma per la capacità di fornire una chiave d’accesso alle problematiche dei protagonisti, in una chiara analisi introspettiva (anche la bella Ashley non è infatti immune da turbamenti familiari). In leggero ritardo per pathos rispetto al più pauroso “Vacancy”, “Disturbia” s’inserisce però decisamente fra le migliori sorprese di quest’estate al cinema.
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