28/04/2008 - I familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili ,esprimono tutta la loro solidarietà al procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso ,finito nelle conversazioni pericolosissime di uomini della criminalità organizzata , conversazioni inerenti il tema del “41 bis”.
Esprimono altresì tutta la loro grande preoccupazione, per la microspia trovata nell’Ufficio di un Magistrato in prima linea, che si occupa delle indagini sull’eventuale scambio di voti mafiosi , durante l’ultima tornata elettorale, per far si che il “41 bis” potesse essere abolito.
Quanto le stragi del 1993 , la strage di Firenze del 27 Maggio 1993 ,siano oggi oggetto di ricatto e quindi probabile trattativa ancora in corso, fra pezzi deviati dello Stato e organizzazioni criminali ci fa ritornare con la mente ai tragici giorni della strage di via dei Georgofili, quando le nostre famiglie sono state travolte dalla furia terrorista ed eversiva di “cosa nostra”che voleva imporre le sue leggi.
29/04/2008 - I familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili protestano per le esternazioni giornalistiche e televisive, con le quali si verte a rendere merito a chi avrebbe per legge reso il regime detentivo speciale di “41 bis” definitivo, ovvero non rinnovabile più per decreto.
Disposizione sicuramente valida, se la presa in giro e la beffa per i nostri morti e i nostri invalidi, non fosse stata più che scandalosa.
La legge infatti, sia pure resa definitiva, in buona sostanza dice che se a regime di “41 bis” dimostri di non aver contatti con l’esterno, con il mondo mafioso, puoi uscire dal regime carcerario duro e andare a carcere normale.
Infatti Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno stragisti a Firenze il 27 Maggio 1993, sono oggi dopo solo 15 anni a carcere normale, perché non avevano più contatti con l’esterno.
La domanda è, ma come potevano i due soggetti detenuti a “41 bis” ad avere contattati mafiosi, se a quel regime speciale di carcere duro, erano stati condannati proprio perché non potessero più contattare nessuno vista la loro pericolosità?
Se è pur vero che in un momento di grande euforia le osanna ai nostri politici si possono anche sprecare, si eviti però di far passare per meriti ciò che per noi è stato motivo di grande rinnovamento del nostro dolore.
Abbiamo infatti visto colui che accese la miccia in via dei Georgofili, accedere a benefici carcerari, in merito ad una legge strombazzata in via definitiva, ma che ampiamente ha aggirato gli ostacoli per fare regali alla mafia nell’indifferenza totale.
Cordiali saluti
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili