di Rive Droite
SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Nome da brivido, ‘sto “punteruolo-rosso-delle-palme”, quello che “riesce a viaggiare indisturbato per qualsiasi destinazione” e, mortifero, s’accasa in qualcuna delle nostre spaesatissime palme. Degno di una trama alla Hitchcock.
Ma attenzione, ciò che le cronache non dicono, il lato oscuro della vicenda, è che il terribile punteruolo colpisce anche l’uomo! Sissignori, il subdolo curculionide privilegia esemplari umani che occupano stanze dei bottoni e civiche residenze. Avvistato giorni or sono negli spazi del Municipio di SBT, a nulla valsero le trappole (punt-box?): il rutilante punteruolo mirò dritto contro amministratori, dirigenti, politici, progettisti. [Quello vola ad altezza d’uomo – zona bacino - e ndo’ cojo cojo]. Testimoni narrano (suggestivi i particolari!) di fughe e nascondimenti e depistamenti. E chi si riparava i lombi con le Frau e chi con mezzi di fortuna e chi usava scudi umani… Qualcuno di sicuro è stato infilzato (chissà se gli è piaciuto). Certo che alcune sindromi da puntura già c’erano.
Per esempio:
- confusione fra la dimensione reale e l’onirica (sindrome di Alice’s Adventures in Wonderland): bisogno compulsivo di imbellettare ogni angolo urbano con giardinetti tematici e aiuolette e palmette e ancorette per dritto e per traverso, e schizzetti d’acqua ( “oh, meraviglia, il più bel giardino che si possa immaginare. Come avrebbe voluto entrare subito per passeggiare fra quelle meravigliose aiuole e quelle fresche fontane zampillanti!” ). Da un po’ succede anche a Grottammare.
- status allucinatorio con perdita di percezione spaziale: ne nascono lungomari dalle lussureggianti evocazioni esotiche (sindrome di Shahrazàd); o anche farneticanti progetti dei cupi mezzivialidegasperi trasformati in luminosi caleidoscopici boulevard (sindrome francese). A Grottammare, poi, li chiamano “al capolinea” certi recuperi che cancellano il bello preesistente.
- delirio messianico: incontenibile pulsione ad aggregarsi in formazioni politiche di indistinta ideologia per tirare la volata al profeta di turno (sindrome del veltro[ni] ).
Urgono interventi, secondo i protocolli della “Pest Control Technology”.
Seguendo le intuizioni di Barry Beck, ispiriamoci alla strategia del topo-scaccia-topo utilizzata negli USA per la lotta senza quartiere contro i ratti: lì, il rattus norvegicus, terribile mammifero scandinavo detto anche ratto marrone, costrinse “i pochi cugini neri sopravvissuti a ritirarsi sulle palme di Los Angeles”.
Qui, scovando nelle misteriose plaghe asiatiche un altro “punteruolo” più grande e feroce (fa niente se non è rosso) che attaccasse il primo con furibonde battaglie sulle palme –dove tanto il rynchophorus già ci sta – forse altri umani si salverebbero dal contagio.
Ma se il punteruolo 2 si divertisse di più - ahimè anche lui - a imperversare nei Municipi ad altezza d’uomo e infilzare culi, (e chi si ripara con le Frau e chi… e chi…. e chi gli piace ) sarà pur sempre “una scintilla feconda, che piaccia o meno”.
[Grazie a : L.Carroll; R.Sullivan; P.P.Ascari]
28.10.’07 RIVE DROITE