di Antonio Savino
Andrea Pazienza si raffigura a bordo di un moscone nel mare di un’onirica San Benedetto come “repubblica di palme e birilli”.
Fino a lunedì sera, non avevo mai capito cosa avesse mai voluto intendere Andrea Pazienza con "birilli".
Durante l'ascolto del consiglio Comunale "aperto" (sostanziale passerella di politici), ho finalmente capito cosa sono.
Lo stesso giorno in contemporanea negli USA c'è stato "il lunedì nero dell'occupazione", un grande tonfo, indice della profondità della crisi che si sta arrivando sul nostro Paese. Molti analisti dicono che è in corso la terza "rivoluzione" industriale e che alla fine niente sarà come prima, che i soliti metodi per risolvere le crisi cicliche non servono a nulla, essendo questa non la solita crisi periodica di assestamento. Servono dunque soluzioni più radicali e urgenti.
I nostri politici, invece, come utenti lobotomizzati del TG5, sono tutti "ottimisti", tutto passerà con qualche aspirina (well-fare) e dosi massicce di cemento (chiamate "infrastrutture"),così tutto tornerà come prima, perché a SBT siamo più "furbi" degli altri.
Il sindaco Giovanni Gaspari, sulla base di "dati" raccolti alla buona (dati ufficiali del 2006 -sic-, e dati passati dall'amico di un ufficio vendite auto) ha sentenziato i suoi "nuovi" rimedi.
(Nei paesi normali dove si usa la CAMERA DI COMMERCIO per raccoglie i dati ufficiali dai vari enti, istituti e associazioni di categoria, è questo Ente che li espone in forma aggregata e disaggregata. Non si usa la CC come scaldapoltrone e retrobottega politico. In Europa è la CC che è la fonte privilegiata della conoscenza del Paese reale e rende edotti i cittadini su questa crisi che muta ed evolve da un mese all'altro. Spetta poi alle varie amministrazioni locali farne buon uso.)
A SBT, però, i più importanti e consistenti "interventi" sono sempre i soliti, immutabili da quando è in carica quest'amministrazione:
E' la solita allucinata"vision" immobiliare della città, che segue la solita maligna litania : "questo fazzoletto di terra non è ancora lottizzato, quel centro storico non è ben conservato, quel palazzo o albergo è troppo basso, questo tratto di costa non è ancora cementificato, in questo letto di fiume c'è troppa terra, quella zona verde è troppo verde ed è incolta ecc.". E già sappiamo che il peggio deve ancora venire, all'orizzonte c'è il famigerato PRG con la lottizzazione della zona Brancadoro e dintorni.
SBT come città BLOB, atermine, con la densità abitativa più alta delle Marche, dove il feroce consumo del territorio ha aperto la strada a tutte le altre forme di "inquinamento", l'aria lo è come e più di una metropoli, fino al collasso, all' insostenibilità ambientale dell'acquedotto, fognature, viabilità, parcheggi.
La bulimia edilizia che gradualmente consuma gli ultimi tratti verdi di territorio e paesaggio collinare ancora integri (o recuperabili) e quello del litorale, pone non solo un problema di vivibilità, ma anche di carattere estetico e/o paesaggistico, facendone una città brutta. Il “degrado” della città è fortemente collegato all'impoverimento della qualità della vita dei cittadini, e di questo siamo tutti testimoni. Le agenzie turistiche (es. Future Brand) continuano a retrocederci nella qualità del paesaggio e delle spiagge. Questa retrocessione via via più grave e penalizzante, avrà anche risvolti sul piano economico per l'appeal turistico di SBT.
Il sindaco è prigioniero o forse vittima della cultura dominante berlusconiana dello "sviluppo e valorizzazione del territorio", che induce a credere che un prato, un bosco o un campo siano solo degli spazi vuoti da riempire con qualsiasi opera edilizia, dimenticando che l'ambiente non è per forza una risorsa da sfruttare, ma è un "valore" alla base della qualità della vita.
SBT è diventata una città infinita, una sequenza di "non-luoghi" (Marc Augé ), un prodotto della crisi della politica e della sua capacità progettuale territoriale. E' crisi delle istituzioni politiche tout court, una crisi nella crisi; non capiscono che nè la crisi economica, n'è la crisi di vivibilità non si risolve con gli arcaici strumenti della disciplina urbanistica.
La dichiarazione del sindaco fa tandem con quelle di Paolo Perazzoli che propone la "costituzione di una società pubblico-privata per aggredire il problema della casa, che riguarda soprattutto i giovani e il futuro stesso della società".
A nessuno viene in mente che abbiamo un patrimonio immobiliare "superfluo"del 60% di non residenti, un' immobilizzazione di capitali morti che se investiti potrebbero creare lavoro, un patrimonio in gran parte sfitto che con una buona politica (senza spendere soldi) potrebbe fare abbassare gli affitti e rendere effettivamente accessibile ai più giovani una casa?
A nessuno viene in mente che a SBT, schiacciata com'è tra Ancona e Pescara, senza sbocchi viari e commerciali, un POLO LOGISTICO diventa di fatto una CATTEDRALE NEL DESERTO?
Il consigliere regionale Guido Castelli ha riproposto il ripascimento spiaggia e scogli da Pedaso a SBT. Di questo "buttare a mare" dei soldi pubblici in assenza di un piano idrogeologico della costiera ne ho già parlato in altro documento.
L'onorevole Luciano Agostini propone l'ospedale unico della vallata. Ma se non si riesce a far funzionare quelli esistenti, se non si ha un piano sulla prevenzione della salute, un piano sui rischi della salute sul territorio (anche nelle Marche è aumentata di molto l'incidenza dei tumori infantili), e sulla salute sul lavoro (si continua a morire), che senso ha proporci un'altra CATTEDRALE NEL DESERTO?
Il presidente della Provincia Massino Rossi in questi giorni ha finalmente capito a cosa serve l'elettrificazione dell'Ascoli-mare: serve alla Indesit.
Afferma: "La metropolitana di superficie è fondamentale per rendere più economici i costi di trasporto per le imprese" (plurale? Quali? Oltre gli enunciati, servono dei dati e proiezioni che non esistono).
Attualmente la ferrovia Ascoli-mare ha il costo di trasporto umano più alto d'Italia. (non è più economico pagare dei taxi?). L'elettrificazione della ferrovia (finanziata con partite di giro dei fondi europei destinati allo sviluppo industriale della provincia), sembra UN'ALTRA CATTEDRALE NEL DESERTO.
La vera consapevolezza emersa da questa passerella di interventi è che più delle opere "infrastrutturali" -cattedrali nel deserto- abbiamo bisogno della madre di tutte le infrastrutture: UNA CLASSE DIRIGENTE vera e cognitivamente adeguata.
I problemi storici di SBT: come rifare le fognature, fare o rimettere a posto i marciapiedi, un verde pubblico attrezzato, strade senza buche, decongestionamento del traffico e parcheggi per dare dignità ai cittadini, veder funzionare il pronto soccorso per dare dignità ai pazienti, sono le UNICHE VERE GRANDI OPERE che vorremmo vedere attuate.
Se poi si vorrà investire pesantemente sulla cultura (mai citato in consiglio), sui saperi, sulla ricerca, sull'abbattimento dell'inquinamento, sulle industrie produttive innovative e responsabili socialmente a detrimento di quelle speculative-immobiliari;
se vorrete investire sulla prevenzione sanitaria invece che su arciospedali fantasma;
se vorrete pensare a SBT come ad una ECO-CITTA' e mettere al centro la riduzione dell'impronta ecologica;
se vorrete mettere in cantiere politiche giovanili (al consiglio comunale non ho sentito una sola parola in merito);
se vorrete investire sul paesaggio,
allora saremmo una città più europea e porremo fine alla deriva culturale ed economica di SBT.
Con i birilli, con il “pensiero debole” non si va lontano, e una sinistra senza intelligenze è solo una parodia della destra.
27-Gen-09