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Tyson Gay

Atletica, Mondiali di Osaka2007

ilmascalzoneSportivo, Osaka07 sul mascalzone
a cura di Pietro Lucadei

-Osaka: Gay re dei 100, Cusma sfiora l'impresa  
2007-08-26 - La gara regina dei Mondiali ha emesso il suo verdetto. Il record mondiale rimane ad Asafa Powell, ma il re e’ lo statunitense Tyson Gay, che si e’ aggiudicato la finale in 9.85, con un vento contrario di mezzo metro. E’ la conferma da una parte che Powell soffre i tornei titolati con quattro turni, dall’altra che Gay e’ un vero “animale da competizione”. Gia’ in semifinale lo statunitense era apparso il piu’ forte correndo in 10 netti e in finale non ha lasciato scampo agli avversari precedendo “suo cugino” Derrick Atkins, che corre per le Bahamas, che ha stabilito il record nazionale con 9.91. Solo terzo Powell con 9.96, in una finale finalmente con un atleta bianco al via, il sorprendente sloveno Osovnikar, finito settimo.

Per Chiara Rosa la finale del getto del peso si e’ chiusa con mezze soddisfazioni: l’ottavo posto significa che ha potuto gareggiare fino in fondo potendo disporre di sei lanci e che fra le finaliste e’ risultata la quarta europea. Sono dati di tutto rispetto, resta solo il rammarico per una misura, 18,39, non all’altezza delle sue aspettative. Titolo iridato alla neozelandese Vili con 20,54, sei centimetri meglio della bielorussa Ostapchuk, bronzo alla tedesca Kleinert con 19,72. L’altro titolo assegnato nella giornata, quello dell’eptathlon, non poteva sfuggire a sua maesta’ Caroline Kluft, la svedesina che non sbaglia mai un colpo e che ha chiuso le sette fatiche con 7.032 punti, nuova miglior prestazione stagionale davanti all’ucraina Blonska (6.832) e alla britannica Sotherton (6.510).

La Cusma ha chiuso in semifinale la sua avventura iridata ma il suo torneo puo’ essere considerato quasi esaltante. Quel quasi va identificato nei 7 centesimi di secondo che le sono mancati per agguantare la qualificazione alla finale degli 800, sicuramente la gara di maggior spessore tecnico finora ad Osaka, visto che l’atleta azzurra resta fuori pur avendo corso in 1:58.63, suo nuovo primato personale al termine di una volata spasmodica. La favorita per il titolo rimane la keniana Jepkosgei che ha corso in 1:56.17, nuova miglior prestazione mondiale 2007. Male invece Carabelli, solo settimo in semifinale nei 400hs con 50.35.

Domani terza giornata di gare: nella nottata italiana impegnati Andrea Bettinelli e Nicola Ciotti nelle qualificazioni dell’alto (misura limite un arduo 2,29), nel pomeriggio semifinali nei 1500 per Christian Obrist (gareggera’ nella seconda alle 13,50) e per Daniela Reina nei 400 (in gara nella seconda alle 14,18). Cinque i titoli assegnati: 100 e 3000 siepi femminili; 10000, triplo e martello maschili. (da fidal.it)
Gabriele Gentili

 

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Le foto dallo stadio

 

-Mondiali Atletica, Tyson Gay oro in 100 metri

Osaka, 26 ago. (Adnkronos) - Tyson Gay è il re degli uomini jet. Lo statunitense domina la finale dei 100 metri ai Mondiali di Osaka e mette k.o. Asafa Powell. Il giamaicano, primatista mondiale, perde in maniera nettissima l'atteso duello. Non riesce nemmeno a portare a casa la medaglia d'argento e deve accontentarsi del bronzo alle spalle anche di suo cugino, il bahamense Derrick Atkins. Il record del mondo non arriva, nonostante la pista miracolosa, e questa è l'unica consolazione per Powell: il primato rimane ancora suo.

Gay trionfa in 9''85, ad un centesimo dal suo limite personale, e festeggia. Il cronometro non è un fattore decisivo nella gara più attesa della giornata e, forse, dell'intera manifestazione. Il gap tra il vincitore e il resto del plotone e' evidente. Atkins si conferma mina vagante di lusso e si prende la piazza d'onore in 9''91. Powell, dopo una semifinale chiusa passeggiando, si squaglia. Parte bene in finale ma si spegne dopo 60 metri: la falcata si appanna, mentre Gay vola via leggero. ''Aspettavo da tanto un momento come questo. Sapevo che sarebbero stati decisivi gli ultimi 30 metri - commenta il vincitore - ma non riesco comunque a credere di aver fatto una cosa del genere. La reazione allo start è stata eccellente: quando siamo arrivati ai 70 metri, mi sono reso conto di poter vincere''. Dimesso, ovviamente, il tono del grande sconfitto. ''Non ero concentrato - dice Powell - c'era grande pressione su tutti noi e ho perso la testa. Io, poi, avevo problemi ad un piede''.

Tra acciacchi fisici e corto circuito mentale, il giamaicano infila un altro flop in una grande manifestazione: squalificato ai Mondiali di Parigi 2003, solo quinto alle Olimpiadi di Atene 2004 e assente per infortunio ai Mondiali di Helsinki 2005. La finale dei 100 metri è il clou di una giornata cominciata con la fatica dei marciatori. Nella prova dei 20 km vince l'ecuadoregno Jefferson Perez, al terzo titolo iridato. Da incubo la mattinata di Ivano Brugnetti: accelerazione immediata e lunga fuga, fino alla squalifica arrivata al 15° km, con conseguente 'evaporazione' di una medaglia. A salvare il bilancio azzurro è il quinto posto di Giorgio Rubino.

La domenica nipponica assegna altri due allori: nell'heptathlon, nessuna riesce a fermare l'invincibile Carolina Kluft. La svedese, autentica regina della prova multipla, vince il terzo Mondiale di fila stabilendo con 7032 punti il nuovo record europeo. Nel peso femminile, infine, trionfa la neozelandese Valerie Vili. L'oro, il secondo nella storia dei kiwi, arriva con la misura di 20,54 m ottenuta all'ultimo lancio. Argento alla bielorussa Nadzeya Ostapchuk (20,48 m) e bronzo alla tedesca Nadine Kleinert (19,77 m). L'azzurra Chiara Rosa si piazza ottava con 18,39 m.

-Osaka: nell'alto fuori Bettinelli e Ciotti
2007-08-27 - Terza mattinata di gare senza squilli, soprattutto in chiave azzurra, ai Mondiali di Osaka. Nell’alto sia Andrea Bettinelli che Nicola Ciotti sono rimasti fuori dalla finale, mancando la misura di qualificazione posta a 2,29. Misura che si è rivelata meno selettiva del previsto, tanto è vero che saranno ben 15 i protagonisti della finale in programma mercoledì. Sia Bettinelli che Ciotti avevano avuto fino a 2,29 un percorso esente da errori, ma al momento decisivo hanno mancato il salto che li avrebbe proiettati in finale.

I due erano gli unici italiani in gara in una giornata che anche al pomeriggio ci vede quasi spettatori, con i soli Obrist e Reina impegnati. Nelle batterie del mattino intanto si conferma la tendenza che indica un grande livello qualitativo generale di questi Mondiali. Si preannuncia ad esempio una grande battaglia nei 400hs femminili, con quattro atlete che già in batteria sono scese sotto i 55 secondi: miglior tempo per la statunitense Ross-Williams con 54.24 ma hanno impressionato anche la russa Pechonkina e l’australiana Pittman-Rawlinson, date per favorite, mentre ha un po’ stentato l’olimpionica di Atene, la greca Fani Halkia. Nel lungo femminile la misura di qualificazione posta a 6,75 sembrava a molti addetti ai lavori un po’ troppo selettiva, invece sono arrivati subito risultati importanti, come il 6,96 della portoghese Gomes e della russa Kolchanova e il 6,95 della rediviva brasiliana Maggi. Nel disco femminile la tedesca Dietsch con 65,17 chiarisce subito che sarà difficile scalzarla dal ruolo di protagonista principale (d'altrone è la punta di tuttta la spedizione tedesca), mentre nei 100hs femminili il miglior tempo di qualificazione è della svedesina Susanna Kallur con 12.66.

g.g.

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LE FOTO DELLA MATTINA

-Osaka, Howe: "Pronto a lottare"
Queste in sintesi le dichiarazioni degli atleti impegnati mercoledì 29 agosto ai campionati del mondo. Andrew Howe (qualificazione del lungo alle 10.20 in Giappone, le 3.20 in Italia), Zhara Bani (qualificazioni del giavellotto alle 10.00 in Giappone, le 3.00 in Italia), Magdelin Martinez (qualificazioni del triplo alle 19.30 in Giappone, le 12.30 in Italia) e Silvia Weissteiner (batterie dei 5000 metri alle 20.05 in Giappone, le 13.05 in Italia) hanno preso parte alla conferenza stampa odierna tenutasi nella sede di Casa Italia Atletica ad Osaka.


Andrew Howe (lungo)
“Sono in Giappone dal 12 agosto, ho dunque smaltito il fuso orario e mi sono adattato alle condizioni climatiche allenandomi nelle diverse ore del giorno. Abbiamo fatto il ciclo di lavoro che avevamo preventivato, il caldo lo sopporto abbastanza, insomma sono pronto per la qualificazione che rimane la cosa più difficile. Penso di stare abbastanza bene, mi sono prefisso tutto l’anno di arrivare al massimo della forma all’appuntamento iridato e spero di esserci riuscito. La pista è buona, se Gay ha corso in 9”85 significa che è veloce, ma tutto dipenderà dalla situazione che troveremo in pedana. Ci studieremo nelle qualificazioni che saranno una opportunità per lanciare dei messaggi agli avversari. Se farò bene il primo salto sarà un buon segnale. Dipende da come riuscirò a gestire la qualificazione, comunque può succedere qualsiasi cosa. Lo abbiamo visto ieri con Powell che seppur favorito non è riuscito a vincere. Powell non ha usato i piedi negli ultimi 30 metri, appena si è visto Gay accanto ha iniziato a correre con la testa ed è crollato. Queste cose si imparano con l’esperienza. Che Gay fosse più forte lo avevo capito in semifinale. Se rallenti in batteria, nei quarti e nella semifinale, alla fine rallenti anche nella finale!
Il favorito nel lungo? Il panamense Saladino, secondo nelle liste stagionali con 8.53 (primo degli iscritti considerando che il greco Tsàtoumas che aveva saltato 8.66 non gareggerà ad Osaka, ndr). Ha dimostrato di valere costantemente sopra gli 8.50 ma ha gareggiato tanto, bisogna vedere cosa succederà in finale. Personalmente ho preferito gareggiare poco per arrivare al massimo in questa occasione. Ho cambiato la ricorsa due volte. Quella degli europei di Goteborg era lunga 50 metri e all’inizio della stagione l’ho portata a 52.30 ma i passi erano troppo ampi. Poi d’accordo con il responsabile federale Claudio Mazzaufo e mia madre, ho scelto una via di mezzo portandola a 51.50 con 22 appoggi se non consideriamo il preavvio. Mi sono trovato bene soprattutto a Padova, meno al Golden Gala, ma a Roma c’era una situazione particolare. Non dimentichiamoci degli statunitensi Pate e Phillips che non sono venuti a far numero. In pedana sarà una guerra, ci teniamo tutti a ben figurare. Sono onorato che qualcuno mi paragoni a Fiona May, spero di ripercorrere le sue gesta. Quest’anno sono nono al mondo, se avessi saltato qualcosa in più sarei arrivato qui con una determinazione diversa, avrei potuto incutere maggiore soggezione agli avversari ma forse è meglio così: sono come un serpente sott’acqua che nessuno vede ma potrebbe uscire da un momento all’altro. Lo scorso anno abbiamo impostato la preparazione in modo diverso raggiungendo il massimo della forma al Golden Gala. Stavolta sono stato più tranquillo tutta la stagione per cercare di evitare di raggiungere il massimo della condizione troppo presto. Fare un saltone a maggio non sarebbe servito a nulla. Vedo comunque che c’è molta strada da fare. Nei giorni scorsi facevo in palestra il mezzo squat con 120 kg mentre il mio amico Donato sollevava 200 kg. Questo mi fa capire che devo lavorare ancora molto, ma ho solo 22 anni e di tempo per farlo ne ho. Comunque vada sarò soddisfatto perché il mio obiettivo rimane Pechino. Cosa dico ai tifosi? Abbiamo tutti bisogno di vedere che la gente ci supporta. Troppo facile tifare qualcuno quando è primo. Vorrei che facessero come i giapponesi: incoraggiano i loro atleti in qualsiasi situazione. Nella giornata della gara mi sveglierò alle 6, berrò un caffè abbondante, qualche fetta di pane e andrò a corricchiare in attesa delle 10.20 quando inizieranno i salti di qualificazione”.

Zhara Bani (giavellotto)
“Sono arrivata una settimana prima e dunque ho potuto abituarmi al fuso ed al clima molto particolari. Fisicamente sto bene ma bisogna vedere cosa succederà nella qualificazione. Lo scorso anno ho avuto problemi ai tendini che si sono ripresentati all’inizio della stagione. Ho capito come risolverli ed ora sono più tranquilla. Ho un bel ricordo dei mondiali di Helsinki, fu una bella esperienza che spero di ripetere. La favorita è la tedesca Christina Obergföll che dovrebbe vincere facilmente, viene da una stagione esaltante e guida le liste mondiali del 2007”.

Magdelin Martinez (triplo)
“Ho una grande voglia di saltare, non mi mancano certo le motivazioni. Fisicamente sono a posto, penso che il periodo degli infortuni sia passato. E’ importante essere tranquilli e sereni mentalmente, poi il resto viene da solo se naturalmente c’è una condizione buona. La qualificazione è fissata a 14.40 ma secondo me anche con 14.30 si riesce a passare. La pedana è molto veloce, basta muovere i piedi e vai, se stai bene voli. Tutto è possibile, ma non mi piace parlare prima. Dopo la Lebedeva vedo molto equilibrio. Ai mondiali di Edmonton persi la medaglia all’ultimo salto, spero non capiti mai più”.

Silvia Weissteiner (5000 metri)
“La qualificazione sarà molto dura, ci sono tutte le africane che sono molto forti e quindi mi aspetto una lotta serrata soprattutto se decideranno di correre su ritmi sostenuti. Personalmente sto attraversando un buon momento di forma e se dovesse uscire una gara tattica, all’ultimo giro potrei dire la mia. Il fatto di correre la seconda batteria certamente mi avvantaggia perché potrò scegliere la strategia da adottare. Dipende da cosa succederà prima”.

Giovanni Esposito
 

 

 

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-Osaka: terzo oro per Bekele, fuori Obrist e Reina  
Giornata interlocutoria in chiave italiana quella dei Mondiali di Osaka. Nei 1500 metri Christian Obrist, pur favorito dal fatto di correre la seconda batteria, vede mancare le forze nella convulsa volata finale e chiude decimo in 3:42.93, incassando anche qualche colpo di troppo nella parte iniziale della competizione: “Mi spiace davvero – afferma subito dopo la conclusione della sua prova – era l’occasione della mia vita perché sto vivendo la mia miglior condizione di sempre. Nella parte iniziale ho subìto qualche spinta ma tatticamente pensavo di essere nella posizione giusta, sono partito quando dovevo ma gli altri evidentemente ne avevano di più”. Per la finale grande impressione l’ha destata l’americano di origine marocchina Lagat, primo nella prima batteria, molto meno il suo connazionale e miglior tempo stagionale Webb, ma attenzione anche al campione uscente Rashid Ramzi (Brn) che finora era rimasto nascosto durante tutta la stagione.

Nei 400 femminili Daniela Reina esce in semifinale ma con il pieno onore delle armi, in quanto il suo 51.99 che le vale il sesto posto è il suo miglior tempo stagionale:”A dir la verità speravo di correre in 51 e mezzo ma evidentemente ancora non ho la condizione giusta, ci riproverò. Sono comunque abbastanza soddisfatta così, anche perché non avevo smaltito appieno la fatica di ieri”. La finale di dopodomani si preannuncia molto incerta con la campionessa europea indoor Sanders (Gbr) che pone la sua autorevole candidatura per contrastare la giamaicana Williams. Le americane rischiano di rimanere fuori dal podio e in un mondiale per ora abbastanza a stelle e strisce è già una notizia.

Nei 100 femminili ci vogliono lunghissimi minuti per capire chi ha vinto: la giamaicana Campbell e le statunitensi Williams e Jeter si tuffano sul traguardo in contemporanea rendendo la lettura del fotofinish qualcosa di più arduo della decifrazione di un papiro egizio. Alla fine la spunta la caraibica in 11.01 davanti alle due deluse statunitensi, la Williams accreditata dello stesso tempo e la Jeter di un centesimo in più. Qualitativamente si rivela una finale inferiore alle aspettative: è la prima volta che non è necessario correre sotto gli 11 secondi per vincere.

I 10000 maschili confermano il predominio dell’etiope Kenenisa Bekele, al suo terzo titolo, ma questa volta il campionissimo deve sudare le proverbiali sette camicie per venire fuori da una gara molto complicata, nella quale l’eritreo Zersenay Tadesse, iridato su strada e nel cross, prova a completare la sua collezione imponendo un ritmo molto sostenuto sin dall’avvio. Ma l’impegno lo consuma in quanto fa la fine di una semplice lepre. Tadesse cede improvvisamente dietro l’attacco del keniano Mathati che mette in crisi anche Bekele che perde qualche metro. Ai 400 anche Mathati cede all’attacco di Sihine che impone un nuovo cedimento a Bekele, ma il re ha mille risorse e ai 200 cambia marcia inghiottendo letteralmente il connazionale per vincere in 27:05.90, davanti a Sihine e Mathati. Il re è ancora lui, ma il suo trono comincia a vacillare.

Terzo titolo mondiale anche per il bielorusso Tikhon nel martello, il suo 83,63 all’ultimo lancio gli consente di superare lo sloveno Kozmus (82,29), mentre terzo è lo sloveno Charfreitag con 81.60 in una gara con sette atleti sopra gli 80 metri. Bellissima la gara del triplo vinta dal portoghese Nelson Evora che porta il primato nazionale a 17,74 tenendo dietro il brasiliano Gregorio (17,59) e il campione uscente statunitense Davis (17,33) con il cubano Tosca e l’americano Wilson fuori dal podio rispettivamente per uno e due centimetri. Nei 3000 siepi femminili la primatista mondiale, la russa Samitova-Galkina si “suicida” agonisticamente imponendo all’inizio un ritmo che stronca solo le sue ambizioni, ma ci pensano le connazionali Volkova e Petrova a mantenere la Russia in cima alla specialità cancellando la delusione degli Europei di Goteborg 2006, quando la bielorussa Turava fece saltare il banco. 9:06.57 il tempo della Volkova con il bronzo che va alla keniana Jepkorir davanti alla connazionale Bisibori Nyangau che con 9:25.25 stabilisce il nuovo limite mondiale juniores.

Domani azzurri impegnati solamente in mattinata, nelle qualificazioni. Si comincerà con il martello femminile, dove Clarissa Claretti è chiamata a difendere tutta sola l’onore azzurro vista la defezione della primatista nazionale Ester Balassini. Per la rappresentante dell’Aeronautica la misura da superare è 71 metri, quindi dovrà lanciare vicino al suo limite stagionale (71,27). La sua qualificazione inizierà alle 4,15, quindi la Claretti avrà dalla sua la conoscenza dei risultati del gruppo precedente. Prima della sua discesa in pedana inizierà il mondiale di Andrea Barberi nei 400: si qualificano i primi tre di ogni batteria e la presenza dell’americano Lionel e del canadese Tyler toglie già due posti, ma anche in questo caso Barberi avrà il vantaggio di correre nell’ultima batteria conoscendo i risultati degli avversari. Nel pomeriggio sei titoli assegnati: in campo maschile 400hs (gara davvero incerta con tre statunitensi insidiati dal prepotente ritorno del dominicano Sanchez), 3000 siepi e disco, fra le donne 800 (altra gara tutta da seguire, quasi sicuramente su ritmi straordinari pur senza l’ausilio di lepri), salto in lungo e salto con l’asta, con la zarina russa Yelena Isinbaieva che potrebbe regalarci un altro volo oltre il record mondiale. (da fidal.it)

Gabriele Gentili 

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 Pietro Lucadei

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 Articolo letto 565 volte. il 27 Aug 2007 alle 17:07
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