Cactus: prima puntata della nuova rubrica di cultura e spettacolo de Il Mascalzone
2006-10-06 - Salve a tutti i lettori, questo è il primo appuntamento di Cactus, la nuova rubrica del Mascalzone che vi farà compagnia, spero, per lungo tempo. Chiedo scusa per la tardiva inaugurazione, potrei produrre una serie infinita di scuse inutili ma vi risparmio volentieri. Ad inaugurare questa rubrica sarà un film, in uscita nelle sale tra qualche giorno (13 ottobre): Il Diavolo veste Prada di David Frankel , con Meryl Streep, Anne Hathaway e Stanley Tucci. Ammetto spudoratamente di riuscire a fare questa breve recensione grazie al mio amico Emule che me ne ha “portato una copia” proprio in lingua originale. (Se qualcuno è arrivato alla seconda riga senza capire la battuta allora è senza speranza…) Il film è stato presentato quest’anno durante le battute finali della Mostra del Cinema di Venezia e non ha goduto della stessa cassa di risonanza di altri film più blasonati. La pellicola è tratta dal libro di Lauren Weisberger, che la sottoscritta ammette di essersi letta dopo la visione del film, come le adolescenti che dopo il Grande Fratello 1 hanno letto il libro di Taricone. La verità è che non è un film di Allen o di Monicelli, eppure lo consiglio, chè a questo mondo non di solo cinema d’autore vivrà l’uomo. Il film narra la storia di questa giovane pulzella di provincia che con un colpo di fortuna riesce ad essere assunta come assistente di Miranda Priesley (La Streep) direttrice di Runway. Una vera simpaticona. Tanto che la sceneggiatrice vuol far credere che quello che i figli di Saddam facevano ai giocatori di calcio quando la loro squadra perdeva, era in confronto un giro sul bruco-mela. Questa frase basterebbe come sinossi del film ma vi aggiungerò un’altra informazione fondamentale. La sceneggiatura è tratta da una storia vera. Cioè: Runway è Vogue USA e Miranda è Anna Wintour, la dispotica direttrice. Detto ciò le battute sono piacevoli, il ritmo è veloce e in men che non si dica si arriva già alla fine, quando la protagonista muore infilando un braccio nel tritacarte, scena presa in prestito da un inedito di Tarantino. Ovviamente stavo scherzando. Conclusione: a parte il finale, non quello appena descritto, il film è carino. Nota: Frankel è quello di Sex and The city, quindi qualche cazzata qua e là aspettatevela. Si apra una finestra sulla tv. Prima di chiudere il primo appuntamento vorrei spendere qualche parola sulla serata di ieri sera dell’Isola dei famosi che è stata alquanto sconvolgente: (dj) Francesco ha vinto il disco d’oro con Non cado più. L’evento mi ha stravolta talmente tanto che sono passate in secondo piano le bestemmie di Ceccherini, le sopracciglia di Den Harrow e i deliri della Giordano. Ma chi l’ha comprato quel cd? Forse i Pooh, i figli, e i figli dei figli dei compresi quelli illegittimi. Francesca Maria Bruni
Alla prossima puntata.
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