E' tempo di bilanci e di progetti per il futuro per il dt della Nazionale di sci alpino, Flavio Roda. "Considero positiva la stagione che è appena finita - dice il tecnico di Vidiciatico -, soprattutto per la grande risposta che gli atleti hanno saputo dare in quasi tutte le specialità.
Siamo ritornati competitivi in discipline che ci vedevano esclusi dalle migliori posizioni da tempo, mi riferisco allo slalom e al gigante femminili e alla discesa maschile, abbiamo mantenuto le posizioni nello slalom e nel gigante maschile. Se si vuole cercare un anello debole è quello della discesa femminile, specialità che però ci ha visti penalizzati a causa degli infortuni di Nadia Fanchini e del terribile mal di schiena sopportato da Lucia Recchia. In totale abbiamo però saputo conquistare 17 podi in Coppa del mondo, 2 in più rispetto alla stagione passata, con 3 medaglie ai Campionati mondiali. Bisogna tenere anche conto che abbiamo avuto ben 5 atleti di alto livello, qualificati per le finali di Lenzerheide, che non hanno potuto disputare le ultime gare a causa di guai fisici: Giorgio Rocca, Davide Simoncelli, Denise Karbon, Nadia Fanchini e Lucia Recchia. In più Patrick Staudacher ha gareggiato in condizioni menomate".
"Proprio la prevenzione degli infortuni e dei malanni vari sarà una delle priorità su cui porre l'attenzione nel prossimo futuro - dice Roda -. Quest'anno abbiamo avuto troppi problemi con il mal di schiena sofferto da tanti atleti e troppi sono stati anche i traumi cranici. Ho già chiesto al nostro medico dello sport di analizzare nel dettaglio le casistiche per cercare di fare tutto il possibile, già dalla preparazione atletica, per limitare il numero di questi incidenti".
"E' stata una stagione molto difficile - prosegue Roda - sia per le note vicende che la Fisi ha attraversato durante l'inverno, sia per la drammatica mancanza di neve che ha reso più complicata l'attività gestionale delle squadre. A questo proposito devo fare un ringraziamento veramente grande a tutti i tecnici e i componenti dello staff della Nazionale per la compattezza e la passione che hanno saputo dimostrare lungo tutto l'arco della stagione. Molta parte dei risultati ottenuti si deve a loro".
"Il supporto dei gruppi sportivi militari è stato fondamentale - continua Roda - sia per il recupero degli atleti di alto livello che tornano da un infortunio, oppure per chi si è un po' smarrito ed ha bisogno di ricostruirsi per rilanciarsi. Ma i gruppi sportivi sono fondamentali anche per la gestione delle squadre di Coppa Europa, come è stato dimostrato anche quest'anno visto il grande numero di podi e vittorie e l'emergere di tre atleti che si sono guadagnati il posto in Coppa del mondo: Giuliano Razzoli nello slalom, Camilla Alfieri nel gigante e Lucia Mazzotti nella discesa. Ringrazio davvero Finanza, Esercito, Carabinieri, Polizia e Forestale per il costante sostegno".
E' il momento di analizzare la stagione dei migliori dello sci alpino.
Peter Fill: "Ha fatto una stupenda prima parte di stagione quando ha saputo conquistare 4 podi. Peccato per il suo calo proprio in concomitanza con i Mondiali. Alla fine della stagione è comunque il migliore dei nostri in classifica ed è stato per molto tempo al terzo posto del ranking. Quest'anno è comunque stato quello della maturazione per lui ed ha dimostrato il suo valore. Ci sta che nella prima stagione in cui si è impegnato in tutte le gare possa aver subito un passaggio a vuoto: sono sicuro che gli servirà per il futuro".
Max Blardone: "E' sempre fra i migliori gigantisti in assoluto: quando non è il primo è il secondo. In più sta diventando un forte supergigantista e sono convinto che anche in supercombinata potrà dire la sua. Impegnarsi in più discpline potrà senz'altro aiutarlo a mantenere alta la tensione per la gara".
Manfred Moelgg: "La sua è stata una stagione coi fiocchi. Ricordiamoci che partiva con il pettorale numero 60 ad inizio stagione ed ora è in primo gruppo sia nello slalom che nel gigante. Una crescita impressionante che Manfred merita sia per le doti tecniche che per quelle caratteriali. Sono certo che potrà fare grandi cose in futuro".
Nicole Gius: "Il suo è un caso emblematico. Durante l'estate si è preparata con il gruppo sportivo dell'Esercito ed è tornata in gara con grande voglia di fare. Ha saputo imporsi ad alto livello sia nel gigante che nello slalom, dimostrando tecnica e carattere. Deve essere di insegnamento per tutti quegli atleti che vengono affidati ai gruppi militari perché non hanno reso secondo le loro possibilità. Quando c'è la grinta agonistica si può sempre rientrare ad alto livello in Nazionale".
Giorgio Rocca: "La sua è stata una stagione sfortunata, viziata da un infortunio. Non si può comunque dimenticare tutto quello che il nostro capitano ha fatto lo scorso anno e negli anni precedenti per il nostro sport. Tornerà tra i grandi molto presto".
Patrick Staudacher: "Un campione del mondo non ha bisogno di valutazioni. E' molto migliorato sia in discesa che in superG e anche in supercombinata ha carte da giocare. Ha 26 anni e può crescere ancora".
Denise Karbon: "La sua medaglia di bronzo è stata strameritata e bellissima. Poi, subito l'infortunio che l'ha di nuovo fermata. Denise però ha carattere e tornerà molto presto".
Nadia Fanchini: "Anche per lei troppi incidenti quest'anno, ma a tratti ha dato sfoggio del suo talento. E' ancora giovane e ha tempo per imporsi in molte specialità".
Karen Putzer: "La sua è stata una stagione buona se si considera il poco allenamento dovuto all'operazione dello scorso maggio. Ora avrà il tempo per fare una preparazione più solida in vista della stagione ventura".
Davide Simoncelli: "Uno dei migliori gigantisti e uno dei tanti infortunati di quest'anno. Non ha nemmeno potuto giocare le sue chances ai Mondiali. La prossima dovrà essere la stagione del suo ritorno".
Manuela Moelgg: "Anche per lei il mal di schiena è stato condizionante, eppure ha concluso l'anno in crescendo. Bisogna che risolva i suoi guai fisici perché tecnicamente è con le migliori".
Chiara Costazza: "Stava crescendo di rendimento nel momento giusto della
stagione, poi ha sbagliato i Mondiali. Rimane comunque la nostra miglior specialista nello slalom".
Daniela Merighetti: "Molto cresciuta nelle discipline veloci, le è mancato solo il risultato di spicco. Sono certo che saprà ancora crescere e entrare nel lotto delle migliori".
Alberto Schieppati: "E' stato ad un passo da una medaglia ai Mondiali ed è brillantemente nel primo gruppo di gigante. Gli manca un passo per diventare un grande".
Cristian Deville: "Ha dato dimostrazione di grande regolarità. Lui sa che può e deve migliorarsi ancora per trovare, dopo il primo gruppo, il vertice delle classifiche".
Roda: "Fisi, riparti dallo sport"
Le gare di Coppa del mondo sono appena finite che è già tempo di pensare al futuro. "Faccio il mio lavoro con passione - spiega Flavio Roda, dt azzurro dello sci alpino -, e sono a disposizione della Fisi per il futuro. Desidero, in questo momento, ringraziare indistintamente tutte le persone che hanno lavorato con me nella passata stagione. Ora c'è il futuro. Sono stato felicissimo dell'incontro avuto al Coni quindici giorni fa e sono davvero rimasto favorevolmente impressionato dalla
disponibilità che i massimi organi dello sport italiano mi hanno dimostrato: dal presidente Petrucci in giù. Sono convinto che, per il futuro, la Fisi dovrà stare molto più vicina al Coni perché non potrà che trovarne aiuto e giovamento".
La Fisi ora va ad elezioni per rinnovare il consiglio e nominare il nuovo presidente. "Mi auguro che in Fisi si torni alla normalità - dice Roda - e che si riparta parlando solo di sport, evitando gli scontri personali o politici che non aiutano nessuno. Sarà molto importante, per quanto riguarda lo sci alpino, mettere molta attenzione sul rilancio del settore giovanile che sarà l'alto livello di domani. Spero che alle prossime elezioni si presenti un gruppo di persone unito e che abbia voglia di fare il bene della Fisi".
Come saranno le squadre del futuro? "Un vertice agonistico composto da gruppi ristretti esiste ormai in tutti gli sport - spiega Roda -, certamente bisogna tenere presenti le particolarità dello sci alpino: uno sport dove puoi risalire le classifiche con grande velocità. Ecco perché bisogna che i gruppi d'eccellenza rimangano sempre aperti ad accogliere gli atleti che mostrano di avere i numeri per crescere".
"Per quanto riguarda i calendari di Coppa del mondo è importante non esagerare con il numero delle gare - conclude Roda - come è giusto abbinare le gare in poche località. Allo stesso tempo, però non si possono abbandonare le "grandi classiche" che hanno fatto la storia del nostro sport. Ma quello che deve crescere molto, a mio avviso, è il contorno: lo sci alpino si deve aprire al grande pubblico e attorno alle piste si devono creare degli eventi che possano essere di grande richiamo sia per il pubblico anche non strettamente appassionato, che per i media. Sarebbe il massimo poter far uno slalom notturno in una grande città, come succede già a Zagabria".