Bitches Brew Jazz Club: Patricia Barber in concerto @ Teatro Concordia
di Giuseppe Spalazzi SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 01/11/2008 - Finalmente ,dopo tanto tempo passato a corrergli dietro, dopo tante delusioni dovute alle più disparate cause ,finalmente dicevo, il Bitches Brew è riuscito ad organizzare il “concerto” . Già perché noi in Europa la conoscevamo meno , conosciamo più Diana Krall ( la moglie di Costello)oppure Norah Jones ,che sono cantanti jazz ma con una visibilità da cantante pop . Patricia è considerata da noi , una cantante di nicchia una per “pochi eletti”.Ma in patria è allo stesso livello se non di più delle sue colleghe per la ricerca che svolge sui singoli brani che interpreta ,per la ricerca sul tono della voce ma anche sugli effetti sonori che riesce a tirare fuori dal suo piano .La prova sl è avuta al Teatro Concordia ieri sera , dove insieme ai suoi validissimi musicisti Michael Arnopol al basso,Eric Montzka alla batteria e Near Alger alla chitarra,il pubblico che ha affollato la sala è rimasto affascinato, plagiato dal suono che lo avvolgeva e lo trasportava lentamente in un'altra dimensione ed ogni volta che l’ultima nota si perdeva era come se di colpo si tornasse sulla terra per poi ripartire al prossimo brano. Gli applausi che scrosciavano interminabili ad ogni fine dei brani non erano mai applausi di circostanza ma intensi forti come per fargli capire la riconoscenza di essere partecipi ad un evento unico .E così diventa chiaro che Patricia Barber non teme confronti neppure quando si sposta nel territorio degli standars più battuti dalle altre cantanti. Magari aggiunge un'sospiro , oppure si dilunga nell'introduzione, o molla il ritmo per cercare una sospensione magica e così crea lo scenario ideale per quella sua voce che ti penetra e ti attira sempre di più nel suo mondo interiore, un mondo fatto di riflessione, di introspezione, ma anche di decisione nel rivendicare i propri diritti, nel segnalare puntigliosamente i torti subiti, pronti però a scivolare via, senza fermarsi troppo, evitando qualsiasi rischio di autocompiacimento. Alla fine del Concerto dopo due bis richiesti a gran voce dal pubblico in piedi ci ha regalato uno di quei standard di cui parlavo prima “Black Magic Woman” scritta da Peter Green e portata al successo da Carlos Santana, reinterpretata alla sua maniera ,quasi sussurrata e con il pianoforte che diventa centrale e che duetta con la chitarra del suo fidato Near Alger .Per concludere Patricia Barber ha mostrato di essere in grado di emozionare sia come pianista che come cantante. Un concerto che non dimenticheremo tanto presto.
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