SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 16/09/2008 - Questa mattina, come da convocazione del Sindaco, abbiamo partecipato alla Conferenza dei Sindaci dove all’ordine del giorno c’era la questione delle LISTE DI ATTESA. La riunione e’ iniziata con un ritardo di circa 45 minuti (era per le 12) e dopo l’introduzione esposta dal Dott. Petrone abbiamo pazientemente assistito agli interventi di alcuni Sindaci in merito alle problematiche emerse sui tempi di attesa. Tanti i problemi emersi!!! Alla fine degli interventi il Sindaco Gaspari ha ritenuto non far intervenire, considerati come uditori, le parti Sindacali e le Associazioni di tutela dei cittadini tanto e’ che alle 14 ha chiuso un dibattito sostanzialmente a senzo unico e senza possibilita’ di confronto costruttivo. Posizione a dir poco autoritaria scientemente posta sul tavolo della Conferenza dei Sindaci onde evitare un veritiero e scomodo confronto. Detto questo parliamo volentieri con la stampa alla quale raccontiamo tutto cio’ che abbiamo percepito. Dalla parte della Direzione Zonale e’ emerso un quadro sul grande problema dei tempi di attesa non tanto risolvibile alla radice del problema ma perfettibile secondo lo status quo di un sistema sanitario, nel caso specifico dei tempi di attesa, poco governabile e sotto molti aspetti da subire cosi’ come viene subito. Nel contempo la Direzione Zonale ha inserito anche, e non all’ordine del giorno, la volonta’ di vendere la SAUB di Via Romagna adducendo a motivazioni di ordine economico ma anche di traffico cittadino. Secondo quest’ultima posizione l’Ugl Provinciale risulta essere nettamente contraria a questo tipo di visione programmatica della sanita’ locale, segno gravissimo di una svendita programmatica della nostra Zona ipotecabile nel prossimo medio e lungo termine. Sui tempi di attesa invece non e’ emersa una questione a dir poco centrale e cioe’ che occorre recuperare “il governo” della “presa a carico del paziente/utente” attraverso percorsi ben precisi, regolamentati da una carta dei servizi, che ancora non esiste, nel rispetto di un equilibrio tra numero delle prestazioni erogate in libera professione e numero di prestazioni erogate in regime di pubblica assistenza, tenuto conto che le prestazioni in libera professione non possono superare le prestazioni in regime di pubblica assistenza altrimenti si verifica che un appuntamento in libera prof si ottiene in tre giorni mentre in regime di pubblica assistenza si ottiene in tre mesi con una sensibile differenza di costi e tempi di esecuzione. Chi governa questo sistema nella Zona 12 ?? Cosa dice il Sindaco capofila ? Non si puo’ accettare passivamente un sistema non funzionante sulle liste di attesa, particolarmente proteso al mercato economico ma invece andrebbe inquadrato in un contesto di gestione umana dei reali bisogni della popolazione. La Direzione Aziendale ha annunciato nuovi sistemi telematici sulla gestione delle liste di attesa senza pero’ spiegare concretamente come poter incidere su un sistema che predilige la libera professione a pagamento. Un buon funzionamento delle liste di attesa, integrata ad una buona gestione dell’Assistenza Domiciliare, potrebbero essere un ottimo volano per diminuire l’Ospedalizzazione dei pazienti utenti migliorando cosi’ l’erogazione della qualita’. Oltretutto come si spiega che in alcuni periodi dell’anno i picchi di attesa aumentano e/o diminuiscono sensibilmente, determinando cosi’ disorientamento tra i cittadini ? Forse dipende da inspiegabili diminuizioni di organico? Cattiva organizzazione? Ed ancora, ma chi lavora per una struttura pubblica non deve forse per prima garantire servizi pubblici? Chi controlla tutto questo’ Anche da uditori siamo stati fortemente delusi per il semplice fatto che la discussione si e’ incentrata sulla diagnosi e non sulla terapia da adottare. Insomma stamattina si e’ provveduto alla forma mentre forse per la sostanza dovremmo attendere ancora per molto.