Nel giardino della Palazzina Azzurra nelle sere d’agosto fa freddo, si sa. Figurati nei tardi pomeriggi d’aprile. Puoi intirizzirti come in certe notti africane d’estate. ( Mentre passano i treni dei desideri… )
Quando Laura Liberti parla delle sue magiche notti d’Africa, noi 18 ne siamo convinti, anche se non possiamo godere dell’ “ oscurità apparente “ e delle “ stelle che brillano e si scaldano per il ballo“; né ci conviene annusare l’aria (che non profuma di riso tostato ma puzza di scarichi d’automobili).
Però magia c’è. Quella di UT che si presenta all’inizio del suo terzo anno, con Giuseppe Piscopo ai cartoni [performance di “muro” di scatole colorate, a contrastare il teso vento di levante].
(Ascoltando con fatica) ci siamo morti di freddo, ma ne è valsa la pena.
La magia, questa sconosciuta, ora la conosciamo un po’.
Almeno noi 18.
Più i 4 graziosi bambinetti turisti che, dopo aver razziato per Palazzina in lungo e in largo (nonostante Adelchi), s’immobilizzano per incanto davanti a Giuseppe-muratore di scatole.
Le facce. Occhi sgranati. Oooh!.... Genitori increduli.
Questione di magia.
A fianco se ne parlava.
11.04.’09