di Riego Gambini
San "Bene-detto" da Dio e "Male-detto" dagli uomini.
“Il tratto di mare a cavallo dalle Marche è l’Abruzzo è insignificante da un punto di vista ambientale”. E’ ciò che afferma la Federpesca sottolineando la forte antropizzazione del territorio interessato, antropizzazione a cui presumibilmente desiderano fortemente apporre un personale stabile contributo.
Probabilmente è la necessità di difendere i propri interessi a far si che i componenti di una comunità civile non abbiano la capacità di guardare oltre il loro naso o le loro tasche. Questi sono però anche i nostri interessi, sono gli interessi di coloro che vivono il territorio e ne godono i benefici.
Il mare è un bene di tutti e non solo di chi ci lavora, anzi chi ci lavora dovrebbe amarlo di più anche se questo non mi sembra corrisponda alla realtà attuale. Se abbiamo tutti, con modalità differenti, contributo a far diventare questo tratto di mare “orfano di specie particolari”, come afferma la stessa Federpesca, dobbiamo ora aiutarlo a ritrovare energia e forza per poter rinascere a nuova vita. Un’area protetta è una possibilità, ma spero non la sola, per non distruggere ciò che rimane di un tratto di mare per me meraviglioso, perché quello che è rimasto possa divenire genitore di figli non più orfani.
Sottolineo ai componenti della Federpesca che ogni metro di questa Terra dovrebbe essere protetto ed amato, in modo particolare da chi ci vive sopra. Non è più tempo di pensare solo ai propri interessi. Non è più tempo.