“Into the wild”, a piedi alla ricerca della felicità
di Enrica Papetti Può un uomo arrivare fino in Alaska per ritrovare se stesso? Per Christopher Mc Candless sì. E la sua storia è diventata, ora, un film “Into the wild” diretto dal famoso attore Sean Penn in uscita nelle sale cinematografiche italiane. Il racconto, tratto da una storia vera, narra il viaggio di Mc Candless, giovane benestante, che rinuncia a tutto per stringere un legame profondo con la natura, vivendo “on the road”. Legame che lo porterà, piano piano anche grazie al contatto con diverse popolazioni che cambieranno il suo punto di vista, ad una sorta di catarsi, di purificazione da quanto c’è di più materiale nella società di oggi. Il viaggio di Chris, che avviene in due anni attraverso paesaggi immensi, è, in fondo, il viaggio che ognuno di noi vorrebbe compiere per capire la propria identità ed il suo ruolo nella società moderna, sempre troppo presa da frivolezze, denaro e consumismo. Il film è toccante, poetico, ma anche romanticamente reale che sa trasformare il paesaggio esterno in un perfetto “quadro” della nostra anima, desiderosa di libertà. Sean Penn, questa volta, si pone dietro la macchina da presa, realizzando quello che è stato già definito uno dei film più belli dell’ultimo decennio. Con grande maestria e delicatezza, il regista sa muoversi dentro gli spazi infiniti della natura e della nostra mente, toccando i tasti più dolci e sensibili della nostra personalità.
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