Roseto degli Abruzzi, 25.10.2007 - “SCIOPERO REFERENDARIO” DELLA INFORMAZIONE E DELLA PAROLA: il Comitato promotore dei referendum regionali sui costi e sugli sprechi della politica in Abruzzo, ha deciso di attuare – comunicandolo CON GRANDE DISPIACERE ED AMAREZZA a tutti i soggetti interessati – un ulteriore TOTALE E ASSOLUTO “SILENZIO” non solo sulle materie e sugli argomenti referendari, ma anche su “tutti” gli altri argomenti sociali e politici ad essi connessi.
Ciò, quale forma di protesta “democratica, civica e civile” nei confronti delle Istituzioni Regionali inadempienti e quale sollecitazione ed incoraggiamento nei confronti di “TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE REGIONALE” (Agenzie – Giornali – Televisioni – Siti on-line – Ordine dei Giornalisti – Direttori, Redattori, Giornalisti professionisti e pubblicisti, senza eccezione alcuna) affinché prendano, se possono, una posizione “netta, chiara e distinta” sulla attuale situazione e sugli abusi ed omissioni commesse sulla “vicenda referendaria” legata ai costi ed agli sprechi della politica ed allo scioglimento degli organi di vertice degli “Enti strumentali” della Regione, materia e oggetto dei 4 quesiti referendari abrogativi già firmate da circa 5.000 cittadini abruzzesi e sulle richieste di modifica ed adeguamento delle Leggi Regionali in materia per il futuro.
I rappresentanti del Comitato promotore, a tal proposito, hanno chiesto per tempo una proroga, o un rinvio dei termini, per la raccolta delle firme sui 4 Referendum regionali abrogativi, per insuperate inadempienze costituzionali, statutarie, legislative, normative da parte della Regione e per gravissimi ostacoli burocratici e organizzativi frapposti da diversi Comuni e soggetti autenticatori delle firme, con formale richiesta al Consiglio Regionale, al Presidente ed all'Ufficio di Presidenza di procedere urgentemente alla modifica dell'art. 3 Legge Regionale n. 86/87 sui soggetti autenticatori delle firme, alla ridefinizione al numero di 15.000 delle firme necessarie per le richiesta di referendum abrogativo, ed alla nomina del Collegio per le garanzie statutarie.
Rispetto ad una simile, motivata e giustificata, denuncia e richiesta, NESSUNO HA BATTUTO CIGLIO a livello delle Istituzioni Regionali preposte, e NESSUN ORGANO DI INFORMAZIONE REGIONALE (tranne rarissime e benemerite eccezioni) E' INTERVENUTO IN QUESTI GIORNI DECISIVI – CON DETERMINAZIONE E CON SCELTA DI CAMPO “NEL MERITO” e “NEL METODO”, come se in Abruzzo, attorno ai Referendum sui costi della politica, non fosse successo niente: come se si volesse “segnalare” che su tali questioni legate a referendum abrogativi di costi e sprechi, nella nostra Regione, NON SE NE E' POTUTO PARLARE PRIMA E NON SE NE PUO' PARLARE NEANCHE DOPO, e perciò, per questo combinato disposto, NESSUNO PUO' DIBATTERE – APPROFONDIRE – INFORMARE ADEGUATAMENTE – RIFLETTERE SULLE CONSEGUENZE – PRENDERE ATTO DI CIO' CHE, IN MATERIA, STA SUCCEDENDO IN QUESTI GIORNI IN CONSIGLIO REGIONALE.
SI AUSPICA E SI RESTA IN ATTESA DI UN CORTESE CENNO DI RISCONTRO PUBBLICO.
( * ) Comitato promotore Referendum Regionali
Responsabili: Pio Rapagnà e Giovanna Forti
Sede: Via Lombardia, 10 – 64026 ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE)