Avanguardia acustica: Marcilo Agro & il Duo Maravilha
A due anni di distanza dall’ep d’esordio, tornano Marcilo Agro e il Duo Maravilha, gruppo di Novara composto da Marcilo (voce), Joao (chitarra e voce) e Lucio (chitarra). Il nuovo album (“Viva a ilusao”, uscito da qualche settimana per I Dischi dell’Amico Immaginario) prosegue sul percorso tracciato nel 2005, ballate acustiche, melodie orecchiabili, voci catchy e liriche che fanno forza su una surreale ironia. La stessa ironia che ha portato Marcilo e i suoi ad usare, come testo di una canzone, stralci di recensioni: ”Ok, tutti gli diranno: i Kings of Convenience italiani per via di quelle chitarre suonate così bene che a tratti sembra di sentire gli ultimi Gastr Del Sol” (Rossano Lo Mele) ”Fosse uscito qualche anno fa in Inghilterra, ora “Tra l’altro” sarebbe giustamente annoverato tra le pietre miliari del New Acoustic Movement” (Aurelio Pasini) ”E’ musica pacata minimale, dolce come l’esordio di dei Kings of Convenience, con la freschezza del primo album di Carmen Consoli” (Pierluigi Lucadei) ”Rimarchevoli gli intrecci di chitarre onomatopeiche a rincorrersi nella spassosa Zanzara” (Enrico Veronese)
La prima domanda è obbligatoria: come vi è venuta l’idea di usare degli stralci di recensioni come testo di una canzone? JOAO: Noi tentiamo con qualsiasi tipo di testo, istruzioni per lavatrici, manuali di giardinaggio, perfino il vocabolario di sgarbi, una mattina ho semplicemente riletto qualche recensione.
Sapete già che quando diventerete famosi vi chiederò i diritti per le parole del ritornello di “Tra l’altro”. JOAO: I nostri legali sono già al lavoro.
Due anni fa c’era una zanzara non vi faceva riposare e meditavate di schiacciarla. Stavolta c’è una canzone che si intitola “Zanzariera”: avete deciso di risparmiarvi la fatica? JOAO: Non c’è nessuna correlazione apparente tra le due canzoni, solo una curiosa coincidenza.
“Non è chiaro”, quasi un haiku (“non è chiaro se fece in modo/di trovarsi su di me/fingendo”). La suddivisione in versi è mia, ma va bene comunque: canzone d’amore o canzone di odio o che canzone è? JOAO: Mi piace la definizione di haiku, ma non siamo così pretenziosi. Si comincia e si finisce con il dubbio, "forse penso male" chiude il cerchio, Prima della Pioggia.
Poi c’è “La strada della confidenza”, il cui testo è nascosto sotto il cd, una perla. Cosa potete dire del pezzo che chiude l’album? MARCILO: Credo sia il frutto di una sensazione di un unenne.
Che peso ha l’ironia nelle vostre canzoni? MARCILO: Il peso che gli dà l'ascoltatore.
Tra i vari attestati di stima ce ne sono alcuni che vi hanno fatto più piacere di altri? JOAO: Carmen Consoli a StereoNotte che passa “Zanzara” e spende per noi parole imbarazzanti, il mixerista degli Oasis all'Alcatraz che si complimenta dopo la serata e dice "Oh Antipa, belcanto italiano!".
Il nome d’arte, niente foto promozionali. Perché questo cono d’ombra? JOAO: Siamo un'arcaica avanguardia, ci muoviamo nell'ombra.
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