L'Etiopia di Francesca
L'attività entra nel vivo: si va a parlare con i responsabili delle cooperative nate con l'aiuto dell'ONG italiana/5
28/11/2007 - Sono appena tornata da un “field” di due giorni. Fare un field significa lavorare sul campo, cioè si vanno a visitare le attività del progetto all’interno dei villaggi in cui vengono effettuate. Mentre nella cittadina di Moyale (Moyale town) ci sono gli uffici di LVIA, organizzazione per la quale collaboro e in cui si organizzano gli incontri con le autorità locali, le attività del progetto prendono concretamente forma in villaggi che possono trovarsi anche a qualche centinaia di chilometro da Moyale town, dove l’impoverimento e le esigenze legate alla carenza d’acqua e di pascoli sono maggiori. In particolare abbiamo effettuato il field nella woreda (provincia) di Moyale Somali, che è molto estesa (come già spiegato il territorio di Moyale è diviso tra due stati regionali, Somali e Oromia).
Lo scopo del field (il posto più lontano raggiunto è a 200 km da Moyale town, circa 7 ore di macchina) è stato duplice: il primo era discutere con le cooperative formatesi grazie al progetto che producono resina di quantità e qualità delle produzioni, dell’impacchettamento e per parlare di eventuali problemi sorti. Il secondo era visitare alcuni “pond” per poi decidere quale di essi fosse più adatto all’installazione di un filtro in grado di rendere l’acqua più pulita e quindi potabile. Un pond lo si può immaginare come una pozzanghera molto vasta che prende le sembianze di un’oasi nella savana rossa e semi-arida a cui si abbeverano gli animali e a cui giungono durante tutto il giorno donne e bambini per raccogliere l’acqua con contenitori di plastica. Anche i pond vengono costruiti dal progetto in base alle esigenze che emergono discutendo con le autorità e con le comunità locali che s’impegnano poi a mantenerlo in buone condizioni.
La creazione di cooperative è una componente altrettanto importante perché in grado di garantire un reddito ai suoi membri e alle rispettive famiglie. Altrimenti le fonti di sostentamento sarebbero solo il bestiame e quindi il latte: nei periodi di siccità, però, questi beni diminuiscono notevolmente in quantità e qualità e non riescono a sopperire nemmeno ai bisogni legati alla semplice sussistenza. Differenziare quindi produzioni e fonti di reddito, utilizzando ciò che questa splendida natura offre, diventa fondamentale, sia in tempi normali (in cui cioè ha piovuto abbastanza) sia nei periodi di siccità. La resina che si raccoglie dagli alberi, e che serve poi a produrre incenso o a creare composizioni che deodorano gli ambienti, è sicuramente un prodotto alternativo che può servire a tale scopo. L’attività di LVIA consiste nel fornire un capitale iniziale affinché le cooperative possano acquistare gli utensili necessari alla raccolta, alla pesa e all’impacchettamento della resina. Poi, una volta che si comincia a venderla (sia al mercato locale, sia internazionale), le cooperative sono in grado di mantenersi da sole in modo tale da favorire meccanismi di responsabilizzazione e senso di proprietà, evitando quindi fenomeni di dipendenza. Inoltre LVIA predispone dei corsi di formazione per accrescere le capacità di chi lavora all’interno di tali cooperative, relativi agli standard di qualità, alla gestione finanziaria, alle opportunità di mercato ecc.
Visitare queste comunità è un’esperienza davvero particolare e interessante, soprattutto quanto più ci si allontana da Moyale town. Dopo aver percorso km di pista rossa, zigzagando tra cammelli e capre, saltellando su sassi e arrancando dentro stretti avvallamenti, si entra finalmente in uno dei villaggi da visitare. La terra sotto l’auto si fa più piana finché si presenta, dietro pochi alberi alla cui ombra riposano cammelli e pastori, un ampio spiazzo rettangolare delimitato ai lati da case costruite con fango e legno, con i tetti in lamiera ondulata, le cui entrate danno tutte all’interno dello spiazzo. Le case sembrano un proseguimento verso l’alto del terreno, come piccole colline regolari e ordinate: hanno infatti lo stesso colore rosso intenso del suolo su cui sorgono, come se da esso fossero emerse. Sono strutture piuttosto piccole, le cui porte sono costituite da pezzi di stoffa per proteggersi dal sole e utilizzate soprattutto per dormire, riposarsi e conservare alcuni beni. Le persone trascorrono infatti la maggior parte del tempo fuori casa dove avvengono le vicende più importanti della vita sociale e politica: così infatti è proprio all’aperto che veniamo accolti e fatti accomodare per iniziare la discussione. (da provincia.ap.it) Francesca Bernabini
Nelle foto: un pond, punto di raccolta dell'acqua e abbeveramento per gli animali, e alcune fasi dei colloqui con i rappresentanti delle comunità e delle cooperative che producono resine
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