'Ripartire'
La squadra, che questa mattina si è allenata con un'ora di ritardo rispetto al programma, è stata accolta con applausi dai tifosi presenti a Maria Enzersdorf. Non basta una sconfitta per far diminuire l'affetto dei tifosi per gli Azzurri campioni del mondo, e la partitella di allenamento - giocata da chi non è stato in campo per 90 minuti ieri sera più Luca Toni - è stata seguita quasi come fosse una gara competitiva. Se i tifosi hanno dimostrato ancora una volta il loro calore all'Italia, in un momento di difficoltà, Donadoni non ha ricevuto lo stesso trattamento dai giornalisti presenti a Oberwaltersdorf. Il tecnico non ha nascosto i problemi, ma non ci sta a vedere tutto nero: "Se guardiamo i numeri della partita, le conclusioni, che sono state in quantità come quelle dell'Olanda, vi rendete conto dell'andamento della partita", ha risposto a chi gli parlava di 'dominio olandese'. "Anche noi abbiamo avuto occasioni ma non le abbiamo concretizzate. E' chiaro che da qui dobbiamo ripartire".
Si vince e si perde insieme
Chi non gioca quando la squadra perde, ha sempre ragione. E in molti hanno fatto notare al Ct il fatto di aver scelto come centrocampo titolare quello dell'AC Milan, preferendolo al blocco romanista composto da Simone Perrotta, Daniele De Rossi e Alberto Aquilani, nonostante i milanisti siano reduci da una stagione inferiore, a livello di squadra, rispetto ai Giallorossi. "Se avessi ragionato così allora non avrei dovuto convocare nessuno del Milan", ha commentato Donadoni. "Li ritengo di assoluto livello e ho ritenuto di farli giocare. In molti mi dicono 'metti Luca Toni che ha segnato 39 gol e Alessandro Del Piero che ne ha fatti 21 e siamo a posto', ma non funziona così. Il risultato lo si fa in undici, non in due, tre o uno solo". Il messaggio è chiaro: si vince - e si perde - tutti insieme, come squadra.
Forma fisica
L'Italia era partita nel gruppo di qualificazione all'Europeo UEFA con un pareggio e una sconfitta, e poi ha vinto il proprio girone. Non sarà facile ripetere un'impresa così con solo due gare a disposizione e avversari del calibro di Romania e Francia, ma non avrebbe senso non provarci. Uno degli elementi fondamentali per la scelta delle prossime formazioni iniziali sarà la forma fisica - "Se non considerassi questo aspetto allora potrei scendere in campo anch'io", ha detto Donadoni, che oggi ha giocato la partitella insieme ai calciatori e Mario Bortolazzi, allenatore in seconda. "Veniamo da una stagione lunga ed è normale che la condizione fisica non sia al massimo, questo non mi preoccupa particolarmente. Ma l'aspetto fisico è importante, l'esperienza da sola non basta. Di esperienza io ne ho ma se scendessi in campo non sarei all'altezza".
Sconfitta archiviata
La partita con la Romania è una di quelle da vincere, e per Donadoni la sconfitta di lunedì è già in archivio: "Nelle qualificazioni abbiamo vinto in Scozia, e non era mai successo. Ma non è che ogni volta tiro fuori il fatto che abbiamo fatto una grande cosa battendo la Scozia. Allo stesso modo la partita con l'Olanda è andata così, in modo negativo, ma da qui dobbiamo ripartire. In base al risultato sembra tutto sbagliato, ma non è così", ha chiarito. "Mi è piaciuto molto l'atteggiamento di chi è subentrato a partita in corso", ha spiegato, lasciando quindi uno spiragli aperto per quei giocatori non scelti nell'undici titolare contro gli Oranje. Se l'Italia storicamente si unisce nelle difficoltà, allora questo è stato l'inizio ideale.(it.euro2008.uefa.com)
- Donadoni: "L'Olanda non ci ha dominato"
Eurosport - mar, 10 giu 20:42:00 2008 - Il Commissario Tecnico dell'Italia risponde così alle dure critiche piovutegli addosso dopo la batosta nella gara d'esordio di Euro 2008 contro gli Orange di Van BastenIl day after la clamorosa sconfitta contro l'Olanda, Roberto Donadoni cerca di mantenere alto il morale della truppa difendendosi, come può, dalle accuse della stampa.
"TuttoSport" (riportando un pensiero comune a tante persone) titola "Ridateci Lippi", Donadoni, risponde così: "Onestamente, me lo aspettavo. Non mi amareggia, c'è chi ha usato titoli a caratteri cubitali, ma più o meno leggendo qua e là non ho trovato grandi complimenti".
Il CT dell'Italia sa che la sconfitta contro l'Olanda, al di là del 3-0 finale, è pesantissima ma non vuole sentirsi dire che ha sbagliato formazione: "Dire ora se la formazione era giusta o sbagliata non ha senso. Non c'è la controprova. Se il ragionamento è che era sbagliata perché abbiamo perso, allora è così. Ma mi sembra un po' troppo semplicistico. Per me non era affatto sbagliata".
Si è parlato di umiliazione, di Italia annientata dall'Olanda. Neanche su questo Donadoni è d'accordo: "Noi dominati? Questa è una vostra valutazione".
Alla fine, però, il CT azzurro non può che ammettere la perentorietà della sconfitta: "Diciamo che è la peggior sconfitta degli ultimi 20 anni. Questo risultato tuttavia non incrina le mie certezze sulla squadra: chiaramente mi porta a fare delle valutazioni. Ma dalla sconfitta dobbiamo ripartire".
- Le pagelle di ITALIA-Olanda
Eurosport - mar, 10 giu 13:22:00 2008 - Andiamo ad analizzare, nel dettaglio, la prestazione singola degli Azzurri. Male la coppia di centrali (Barzagli-Materazzi), così come Camoranesi e Panucci; nell'Olanda spicca il trio delle meraviglie Van der Vaart-Sneijder-Van Nistelrooy
ITALIA
Buffon 7 - Non ci fosse stato lui probabilmente il passivo sarebbe stato ancor più imbarazzante per gli Azzurri. Gigi tiene fin quando può, trafitto dagli avanti olandesi che gli arrivano da tutte le parti.
Panucci 5 - Nel primo tempo è praticamente inesistente; la corsia di destra è senza padrone. Prova a buttarla sull'esperienza ma Sneijder e compagni sono troppo rapidi. Lento nei recuperi e macchinoso nelle ripartenze.
Barzagli 4.5 - Sul terzo gol controlla Kyut mentre crossa senza accorgersi che alle sue spalle c'è tutto solo van Bronckhorst. E' la fotografia della sua partita dove l'intesa con Materazzi, tanto auspicata da Donadoni, è pura astrazione.
Materazzi 4.5 - Lontano parente del gladiatore che abbiamo osservato a Germania 2006, Matrix conferma i problemi dimostrati nell'ultima stagione con l'Inter. Che con Barzagli non sia particolarmente affiatato, poi, non è a questo punto un mistero.
(Grosso 6.5 - Sarà un caso, ma con lui l'Italia si sveglia e inizia ad attaccare l'Olanda. Fabio in Nazionale ha una marcia in più. Quasi diabolico volersi privare di uno dei pochi terzini che è ancora capace di spingere sulla fascia).
Zambrotta 5.5 - Nella prima frazione di gioco lo abbiamo visto cercare il fondo più di Di Natale. Questo la dice lunga sui meccanismi (che mancano) fra lui e l'attaccante dell'Udinese sulla sinistra. Corre tanto, è vero, ma è molto impreciso.
Pirlo 5.5 - Prende palla dalla difesa e prova a impostare il gioco azzurro con la solita classe ma la lucidità dei giorni migliori gli viene improvvisamente meno. Van der Sar sulla sua punizione fa un miracolo; due lanci in 90' sembrano un po' pochini.
Ambrosini 5 - Sembra un leone impazzito; la chioma bionda dell'Ambro ballonzola che è un piacere. Fa legna in mezzo al campo ma troppo spesso si trova a fare raddoppi inopportuni. In fase di impostazione praticamente non si vede.
Gattuso 5 - Stranamente nervoso nel primo tempo, commette tre falli nel giro di un quarto d'ora rimediando anche un'ammonizione che potrebbe risultare pesante per il prosieguo del torneo. Che la riserva di Ringhio si stia esaurendo?
Di Natale 5 - Non sempre incontra il Belgio. Sarà l'esordio da titolare in un campionato Europeo, oppure la solidità dei difensori olandesi; fatto sta che Tonino non spacca in due la retroguardia dell'Olanda come invece sperava Donadoni.
(Del Piero 6.5 - Impiega meno di un minuto e mezzo per scaldare le mani a Van der Sar, poco più di dieci per avere sul destro un'altra occasione. Forse neanche con Pinturicchio avremmo battuto l'Olanda, però il suo ingresso ha dato vivacità, non c'è che dire).
Camoranesi 4.5 - Forse in assoluto il peggiore in campo per aspettative e capacità tecniche. Mai una fiammata, mai un guizzo: una partita incolore che gli fa perdere credibilità (e posto da titolare?).
(Cassano 6 - Gioca poco più di un quarto d'ora ma l'assist per Toni, semplicemente divino, lascia l'amaro in bocca. Con lui e Del Piero in campo sarebbe stata tutta un'altra storia. E, questa volta, il "forse" non ce lo mettiamo).
Toni 5 - Servito poco, e male, il panzer del Bayern Monaco prende botte da tutta la difesa olandese. Cerca di giocare di sponda ma, soprattutto nel primo tempo, non è per nulla aiutato. L'errore sull'assist di Cassano, però, non è da lui.
Donadoni 4 - Dopo un 3-0 maturato in questo modo sarebbe facile dire che la formazione di partenza era sbagliata. Tuttavia gli errori del CT sono sotto gli occhi di tutti: sbagliare ci sta, ma è doveroso correre ai ripari. Fare il primo cambio (Grosso, un difensore, che sarebbe comunque dovuto entrare, sia chiaro) al 56', quando si è sotto di 2 gol non è la mossa più utile da fare. Del Piero e Cassano forse meritavano di essere chiamati in causa un po' prima. Panucci, 35 anni, è fuori dagli schemi; Barzagli e Materazzi hanno giocato come se non si conoscessero nemmeno. Camoranesi, infine, vagava per il campo senza sapere cosa fare. Sono osservazioni che la gente comune fa e che, francamente, contro l'Olanda hanno trovato riscontro sul campo. (Andrea Tabacco)
OLANDA
Van der Sar 7 - Decisivo in almeno due occasioni nel miglior momento degli azzurri. Ferma il sinistro di Grosso e la parabola di Pirlo su punizione che avrebbero potuto riaprire la partita.
Ooijer 6,5 - Pulito e preciso, limita le discese di Zambrotta che, infatti, non riesce mai andare al cross dal fondo
Boulahrouz 7 - Schierato a sorpresa da van Basten, mette la museruola a Di Natale limitando le giocate di uno degli uomini più in forma di Donadoni
Mathijsen 6,5 - Con Toni è un duello tutto muscoli. Il centrale dell'Amburgo concede veramente pochissimo al bomber modenese che riesce a scappargli in una sola occasione ma poi spreca sparando alto sopra la traversa a tu per tu con van der Sar
van Bronckhorst 7,5 - Una continua spina sul fianco della difesa azzurra. Con le sue discese mette in crisi Camoranesi e Panucci. Decisivo un suo salvataggio sulla linea sugli sviluppi di un calcio d'angolo, lo stesso che poi ha portato al raddoppio di Sneijder. Corona la sua prestazione con la rete del 3-0.
de Jong 6,5 - E' il Gattuso olandese. Corre a perdifiato per 90 minuti, limita il raggio d'azione di Pirlo e Ambrosiani pur non possedendo una tecnica sopraffina
Engelaar - 6,5 E' sicuramente il meno dotato dal punto di vista tecnico dei suoi ma la sua stazza in mezzo al campo si fa sentire. Prezioso il suo apporto in difesa soprattutto sui calci piazzati dell'Italia.
Kuyt 7,5 - Vince il ballottaggio con Afellay, e dimostra con il suo continuo dinamismo che Van Basten ha fatto bene a dargli fiducia. Spezza in continuazione la linea arretrata azzurra. Suo l'assist al bacio per Sneijder in occasione del secondo gol.
Van der Vaart 7 - Micidiale col suo sinistro, come Kuyt non lascia punti di riferimento alla difesa azzurra. Dai suoi piedi partono quasi tutte le azioni olandesi
Sneijder 7,5 - Come i suoi compagni di reparto, Kuyt e van der Vaart, è micidiale quando riesce a giocare tra le linee azzurre. Puntuale, e freddissimo, in occasione del secondo gol: rete che spezza le gambe all'Italia
Van Nistelrooy 7 - Ha il merito di sbloccare la partita, ma non solo. Lotta come un leone da solo contro i centrali italiani, si divora due gol (di fronte però aveva un super Buffon) ma la sua sola presenza mette apprensione alla difesa azzurra.
Heitinga 6 - Entra a risultato acquisito per far rifiatare l'ottimo Boulahrouz
Van Persie 6 - Prende il posto di uno stremato van Nistelrooy al centro dell'attacco orange. Ci prova in due occasioni col suo magico sinistro ma la mira, fortuna dell'Italia, non è delle migliori. In crescita dal punto di vista fisico, può solo migliorare
Afellay 6 - Gioca gli ultimi 10 minuti ma fa in tempo a colpire una traversa da posizione impossibile, dimostrando le sue enormi qualità già evidenziate quest'anno nel Psv
Van Basten 8 - Olanda praticamente perfetta. Difesa impeccabile, con la mossa Boulahrouz su Di Natale che si rivela azzecatissima. Compensa alle assenze di Babel e Robben con i tre fantasisti alle spalle dell'ariete van Nistelrooy. Vince e convince: altro che Olanda giovane e dalle belle speranze. (Alessandro Brunetti)