Mercoledì 19 Settembre a Grottammare presso la Chiesa Madonna della Speranza si è tenuto l'incontro tra i presidenti di quartiere di Grottammare, San Benedetto del Tronto, Cupra Marittima, Monte Prandone, presenti anche esponenti di Fermo e le associazioni interessate.
In Tale riunione si è concordato:
La formazione di una commissione intercomunale con componenti: due rappresentanti di Grottammare, due di Marte Prandone, uno di San Benedetto del Tronto, e uno di Martinsicuro ( che doveva essere presente alla riunione, ma a causa di disguido non è potuto venire, però ha assicurato di partecipare alla commissione)
La collaborazione con il CO.NA.CEM (Coordinamento Nazionale per la tutela dai Campi ElettroMagnetici)
Collaborazione con il comitato di Ancona, ed i comitati attivi sul territorio.
La sensibilizzazione dell'opinione pubblica attraverso convegni con medici tecnici ed esperti.
La prossima riunione si terrà tra la commissione e gli esponenti del CO.NA.CEM, entro il mese di ottobre.
Ringraziamo quanti si sono adoperati per la diffusione e la realizzazione del progetto.
Un ringraziamento particolare ai presidenti di quartiere, ed ai mezzi di comunicazione che si sono adoperati per la divulgazione delle notizie.
Grazie e buon Lavoro dal comitato 'La Formica'
Di seguito il programma ed i fini del comitato.
Il comitato "La Formica" rappresenta un sistema di collegamento informativo ed operativo tra i comitati contro l´elettrosmog, basato sul volontariato che cerca di attribuire un ruolo di scelta diretta e consapevole al cittadino.
Con possibilità di organizzare assemblee e convegni autogestiti, individuare iniziative che nascono dai bisogni reali, allargate a tutte le entità che intendo aderire ad un obiettivo condiviso (comitati attivi contro l´elettrosmog, comitati costituiti o meno su altri temi ambientali, associazioni, mondo della comunicazione alternativa ed indipendente).
E' un gruppo che da alcuni mesi garantisce una continuità di presenza, raccogliendo le esperienze vissute dai singoli comitati locali, ed ora sta cercando di affiancarle a quelle di altri collocati in regioni diverse.
Comitati che abbinano alla protesta la proposta, coalizzandosi e facendo convergere le energie sparse sul territorio verso iniziative comuni e condivise.
Sono quindi una forma nuova di "attivisti e ambientalisti" che operano in modo libero, democratico, partecipativo, allargato, svincolati dal concetto che vede il comitato come bene di appartenenza e limitato da soluzioni personali.
LE FINALITÀ:
L'orientamento generale è la considerazione della tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e come interesse della collettività, in base a quanto stabilito dall'art. 32 della Costituzione.
Pertanto "La Fomica" punta all'immissione sul territorio di impianti tecnologici invasivi solo dopo averne provato l'innocuità, effettuando valutazioni preventive che consentano l'applicazione del principio di "inversione della prova" o in base a criteri di pianificazione condivisi.
Gli obiettivi di programma sono quelli individuati dall'art. 1 della Legge Quadro sull'inquinamento elettromagnetico n. 36/2001, riassumibili come segue:
• applicazione del principio di precauzione sancito dall'art. 174, paragrafo 2, del Trattato Istitutivo dell'Unione Europea che vede confermata la validità nel febbraio 2003 dall'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall'ICEMS
• assicurazione della minimizzazione dell'esposizione della cittadinanza soggetta agli effetti sanitari prodotti dalle fonti inquinanti.
Un problema come quello dell´elettrosmog non può essere affrontato solo localmente, magari spostando un singolo impianto da un sito all´altro, senza regole di pianificazione generale perché si cambia il soggetto esposto all´inquinamento senza risolvere.
Un problema come quello dell'elettrosmog non può essere scisso dalle altre criticità ambientali cittadine quali smog, rumore ecc., viste le possibili interazioni tra i diversi agenti inquinanti con effetti e rischi sanitari che non si possono più trascurare.
LE INIZIATIVE
E' stato creato un gruppo di comitati contro l'elettrosmog che, insieme ad altre associazioni, sta lavorando a un progetto di sensibilizzazzione dell’opinione pubblica.
Serve una pianificazione territoriale preventiva che preveda una procedura partecipativa dei cittadini e l'attività di coordinamento dei gestori. Siti più idonei con garanzia di equità distributiva, evitando concentrazioni di impianti inquinanti che metterebbero a rischio indiscriminatamente parte della popolazione, tenendo conto delle altre forme di inquinamento esistenti con possibili effetti di interazione sulla salute pubblica (smog, rumore ecc.).
Un forte atto di impegno anche economico dei cittadini che intendono assumersi un onere sociale e svolgere un servizio all'intera città che permetta l'inserimento di quelle regole tuttora mancanti dopo anni di assemblee e di firme raccolte in petizioni inutili e non ascoltate. La difesa del territorio e della salute pubblica parte dai cittadini che chiedono alle associazioni strutturalmente fornite di supporti legali di valutare le possibili soluzioni praticabili e ai politici un supporto operativo che consenta l'utilizzo di norme e regolamenti per soddisfare le esigenze reali della gente.
LE RICHIESTE DEI CITTADINI E DEI COMITATI
In seguito a una serie di incontri pubblici sul tema dell'elettrosmog sono stati individuati alcuni problemi ricorrenti e sono state elaborate le seguenti richieste:
• informare i cittadini dell'avvio delle procedure amministrative che possono avere effetti modificativi dell'equilibrio dell'assetto urbano e sanitario. Quindi la possibilità effettiva di intervenire nei procedimenti di autorizzazione vedendo concretizzarsi il diritto a presentare osservazioni inserito nella Legge regionale in vigore in materia. Il sistema d'informazione deve individuare con esattezza gli impianti in funzionamento correlati dai dati illustrativi, aggiornati, delle aree coinvolte dall'inquinamento elettromagnetico con relative misurazioni dettagliate e continuative. Deve prevedere la predisposizione di linee guida condivise da tutti i quartieri per consentire una omogenea informazione e mettere a disposizione del cittadino modalità e tempi necessari per potere esercitare il proprio diritto partecipativo;
• raccogliere pareri preventivi della popolazione interessata, anche attraverso l'incremento di forme operative di decentramento nei quartieri;
• fare partecipare rappresentanti dei comitati di cittadini alle fasi dei procedimenti;
• individuare criteri di uguaglianza di trattamento che non privilegino alcune zone della città a scapito di altre, prevedendo anche il riposizionamento delle antenne già installate;
• salvaguardare situazioni di particolare criticità ambientale con presenza di concentrazioni di sistemi che producono emissioni invasive tenendo conto delle altre forme di inquinamento concomitanti con possibili effetti di interazione;
• salvaguardare i siti sensibili (scuole, ospedali, case di cura ecc...) e dei luoghi comunque destinati all´infanzia. L´attuale fascia di rispetto di 50 metri è ritenuta insufficiente per la difesa da eventuali rischi sanitari. Ampliare tale fascia di rispetto, perlomeno nei casi in cui si possono verificare esposizioni per tempi prolungati ai campi elettromagnetici;
• analizzare preventivamente i piani annuali e pluriennali in concertazione con i gestori, l´Arpam ed i cittadini con pari dignità affinchè il Comune abbia la capacità reale, con il supporto di una mappatura aggiornata, di coordinare le richieste di intervento dei gestori con l´individuazione, attraverso la collaborazione con i quartieri, dei siti maggiormente idonei all´installazione dei nuovi impianti e delle riconfigurazioni, garantendo equità distributiva (come zone aperte e terreni il più lontano possibile dai luoghi di permanenza e di vita e rotonde mettendo in atto soluzioni atte ad evitare il rischio di incidenti stradali con l'obbligo di assumere le utenze necessarie a garantire l'allontanamento; collocazioni più alte rispetto all'abitato circostante, verificando che i lobi non colpiscano le abitazioni circostanti, evitando presenze combinate elettrodotti-antenne; cimiteri, ecc.);
• coordinazione e coerenza tra le istituzioni (Regione, Provincia, Comune ed enti di controllo e prevenzione) e garanzie sulla loro imparzialità;
• effettuare monitoraggi in continuo che garantiscano la credibilità delle rilevazioni, con modalità di evidenza delle infrazioni che possano condurre ad operazioni di bonifica delle criticità individuate nel territorio, in collaborazione con i cittadini. Deve essere realizzato un sistema di misurazione e divulgazione dei valori di inquinamento elettromagnetico su tutto il territorio attraverso apparecchiature di misurazione collocate direttamente su stazioni radiobase e su antenne radio/TV congiuntamente all'impiego di apparecchiature mobili per il riscontro immediato a campione dei valori effettivi sul territorio.