Ascoli P., 2006-04-01 - Il successo per la “Radio star” non sembra così “Irraggiungibile” Il 31 Marzo l’incantevole teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno ha fatto da cornice al concerto di L’Aura, giovane cantautrice rivelatasi la scorsa estate con l’hit “Radio Star” e promessa mantenuta grazie all’air-play di “Una favola” e “Today” e grazie a quel diamante “Irraggiungibile” presentato a Sanremo. Ventidue anni, due dei quali passati a Berkeley per studiare e per conoscere da vicino il mondo della musica e della vita on the road e tanta passione per il pianoforte. L’Aura, stasera ti esibisci in un teatro fantastico, ricco di storia. La musica in alcune location viene esaltata, non è solo considerata pop commerciale ma si riprende la sua dignità di arte, non trovi?
Suonare in un teatro storico per me è entusiasmante. La musica è nata nei teatri, quella è la sua collocazione originaria e ho voluto fare fortemente un tour teatrale per unire la magia di questi palcoscenici importanti alla musica che propongo. Hai viaggiato molto, hai vissuto in America e leggo sulla tua biografia che hai conosciuto tantissimi artisti alternativi ed originali. Quanto hanno inciso queste esperienze sulla tua creatività?
Sono andata in America che ero molto giovane, in un periodo della vita in cui sei completamente aperta agli stimoli che ti arrivano dall’esterno. Inoltre ho respirato tanta libertà che poi ho cercato di riportare fra le canzoni di “Okimuki”, il mio primo cd. In quest’ultimo anno hai vinto il premio come “rivelazione dell’anno” al MEI di Faenza (Meeting delle Etichette Indipendenti ) ma hai anche partecipato a Sanremo, dimostrando che con l’apertura mentale si possono unire due realtà apparentemente distanti.
Oltre all’apertura mentale serve anche staff che crede in te e che ti permette di fare tante cose e poi molto dipende da che tipo di musica fai e da che tipo di persona sei. Molti artisti a priori si rifiuterebbero di fare cose molto diverse fra loro, ma poi alla fine sai che il tuo mestiere è questo e che se di questo vuoi campare devi cercare di arrivare a un pubblico molto vasto. Ho letto che sei una maniaca del look e nei tuoi video i vestiti sono molto importanti. Ti piace far interagire moda, cinema e musica?
Mi piace giocare con questi tre elementi per poi combinarli fra di loro. Ad esempio nel video di “Una favola” indosso un vestito che è una sorta di conchiglia che si espande fino a racchiudermi: un abito che è funzionale allo storyboard del clip e narra alla perfezione il testo della canzone. Un vestito, come una canzone, spesso può raccontare tante cose.