02/12/2007 - Giustamente il compito di proteggere i cittadini spetta alle Forze dell’Ordine- esordisce il consigliere regionale di A.N. Giancarlo D’Anna- per questo è necessario un aumento dell’organico delle stesse ad iniziare da un passaggio di categoria del Commissariato di Fano.
Da anni atteso, ciò non è mai avvenuto. Anzi com’è accaduto di recente, ci si è mossi nella direzione opposta come la prossima chiusura del Comando della Polizia Stradale dimostra.
E’ una realtà. Nonostante l’ impegno delle Forze dell’Ordine, continuano, anzi aumentano episodi criminosi che preoccupano non poco. Le recenti rapine in Piazza Andrea Costa, in pieno centro a Fano, non sono un segnale di allarme, sono l’allarme, l’emergenza.
Sarebbe assurdo minimizzare o paragonare Fano ad altre realtà. Fano è una città nella quale è piacevole vivere solo e se si interviene immediatamente per bloccare un trend preoccupante che potrebbe degenerare, complice leggi nazionali più attente ai “diritti” delinquenti che a quelli di cittadini e commercianti.
Un recente episodio ha visto diverse massaie, impegnate nella spesa in un supermercato del centro, bloccare un extracomunitario che furtivamente cercava di uscire senza pagare. Un bel coraggio quello di commesse e clienti,ma probabilmente è servito a poco. Il ladro, consegnato ai Carabinieri, grazie ad una legislazione assurda, è probabilmente fuori pronto a ripetere l’impresa.
Fano, Pesaro, l’entroterra, l’intera Provincia e le Marche non possono continuare ad essere considerate da Roma come una realtà tranquilla tanto da non prevedere maggiori risorse umane. Anzi in base a tale assurda teoria sono inviati troppo spesso in soggiorno obbligato, nei nostri territori, pericolosi personaggi con un codazzo di individui poco raccomodabili.
La forte ed incontrollata immigrazione straniera e italiana hanno portato la presenza di lavoratori da una parte e nullafacenti dall’altra. Troppa gente vaga senza lavoro per la città, importunando, aumentando insicurezza e degrado. Importando illegalità nelle vie, nei luoghi di lavoro, nel commercio- quello abusivo- senza escludere il riciclaggio di denaro in attività lecite, avvelenando i nostri giovani con droghe di ogni genere, iniziando a creare ghetti in quartieri dove la prostituzione domiciliare è certificata da decine di inserzioni su fogli e quotidiani.
E’ necessaria una forte presa di coscienza del problema, senza polemiche di parte ma con interventi decisi, determinati, esemplari. La città, il territorio, le attività commerciali, le istituzioni hanno impiegato decenni a costruire una città a misura d’uomo. Questo patrimonio oggi corre seri pericoli, far finta che tutto va bene o meglio di altre realtà corrisponde ad abdicare ad un preciso dovere al quale nessuno può sottrarsi.
L’appello- conclude D’Anna- che rivolgiamo al Prefetto, al Questore, ai Parlamentari nazionali è quello di adoperarsi un aumento delle forza dell’Ordine nella nostra provincia ad iniziare dall’entroterra.Per un passaggio di categoria del Commissariato di Fano che consenta di elevare il numero di operatori e ridurre contemporaneamente la fascia d’età oggi troppo alta rispetto alla tipologia di lavoro. Alla Regione già da tempo abbiamo chiesto di far pressione sul governo Nazionale per un aumento dell’organico nella nostra Provincia e nell’Interara Regione Marche, oltre ad un cospicuo finanziamento di interventi a favore dei Comuni per un efficace controllo del territorio- video controllo ad esempio-. Ai comuni una maggiore presenza di vigili urbani ai quali vanno forniti mezzi adeguati di difesa accompagnati dall’emissione e applicazione di ordinanze che non consentano l’arrembaggio alla città da parte di ladri, spacciatori, prostitute,finti mendicanti e rapinatori veri.
* Consigliere regionale